Calabria 2021. La massomafia dilaga nelle liste di Robertino e Lady truffa: fermate questo scempio!

Lo scenario è devastante. Non hanno avuto nessun ritegno e nessun freno. Nelle liste di Robertino Occhiuto e di Amalia “Lady truffa” Bruni dilagano i massomafiosi e persino i loro congiunti più stretti per aggirare ogni possibile ostacolo. Non hanno rinunciato a niente, troppo forte il rischio che De Magistris potesse ribaltare il sistema con le sue liste nelle quali invece a dilagare sono le persone pulite e perbene.

Il caso più eclatante, che la Lega ha cercato di nascondere e far passare inosservato è quello di Enzo Cusato, il consuocero del boss Rocco Bellocco di Rosarno, che era già finito sui media nazionali tre anni fa ma che nonostante tutto è stato nuovamente calato dall’alto (https://www.iacchite.blog/calabria-2021-il-libro-nero-della-lega-il-consuocero-del-boss/), tanto la Commissione Antimafia, sempre più simile ad una locale di ‘ndrangheta nella quale a garantire per tutti c’è Nicola Morra, tenuto per le palle da destra a sinistra, consente questo ed altro. E visto che siamo in tema di Commissione Antimafia non c’è dubbio che il “capolavoro” lo abbia messo a segno proprio uno dei componenti principali di questa associazione a delinquere ovvero Giuseppe Mangialavori alias Peppe ‘ndrina, che è riuscito a piazzare in una lista civica persino Francesco De Nisi da Filadelfia, compare del mio compare del boss Anello, Un trionfo.

Gli aspetti più pacchiani .- invece – rappresentati dall’inserimento nelle liste di figli, cognati, amanti e persino di una moglie, sono finiti addirittura sulle pagine dei media di regime, quasi increduli di dover commentare le candidature di Katya dei Cinghiali, la figlia di Pino Gentile, il Cinghiale grosso rinviato a giudizio in almeno due procedimenti penali e di Silvia Parente, la figlia del boss della sanità privata, sulla cui testa quadrata pende una richiesta di rinvio a giudizio di Gratteri per corruzione e peculato. Ma anche di Luciana De Francesco, addirittura moglie di Luca Morrone (indagato e rinviato a giudizio sempre da Gratteri) e nuora di Ennio il mammasantissima. E che dire della figlia dell’ex sindaco di Bisignano, meglio noto come Umilicchio Laqualunque (condannato in via definitiva per corruzione)? E sempre andando sul tragicomico c’è persino la vedova di Sergio Stancato da Paola, al secolo Emira Ciodaro, a rappresentare una realtà che supera abbondantemente ogni più sfrenata fantasia. Per non parlare del cognato truffaldino del cazzaro di Cosenza, Piercarlo Chiappetta, infilato in una civica aumm aumm…

C’è poi la lunga schiera degli uscenti che mai e poi mai avrebbe rinunciato a scendere di nuovo in campo. Gallo, De Caprio, Arruzzolo (lo scifo), Giannetta, Esposito, Pierluigi Caputo, Sainato, Molinaro, Mancuso, Pietropaolo, Minasi, Graziano, Sculco (dopo salto della quaglia)… Non ne manca quasi nessuno! Forza Mafia è un ricettacolo infinito di corrotti e farabutti, dal Pollino allo Stretto: Orlandino Greco, a giudizio per associazione mafiosa, travestito dal suo sodale sindaco di Castrolibero; Michele Comito, il medico vibonese della “paranza” per il quale Peppe ‘ndrina sta facendo sfracelli al Policlinico Universitario di Catanzaro. Ma Fratelli di ‘ndrangheta, la Lega e le civiche non sono da meno. In questi prossimi giorni cercheremo di approfondire tutti i personaggi borderline che stanno raccogliendo voti massomafiosi per Robertino.

Ma se Occhiuto l’ha fatta sporca superando di gran lunga il limite dell’indecenza non si può certo dire che la scienziata delle truffe sia stata da meno. Lei rischia concretamente di arrivare terza e allora i suoi protettori hanno cercato di fare di tutto per caricarle nelle liste il peggio del peggio. A partire dai candidati di Palla Palla transitati senza vergogna sotto le sue insegne: Peppino Aieta da Cetraro, indagato per corruzione e voto di scambio; Antonio Billari da Reggio, compare del “boss” Ninuzzu De Gaetano; don Nicola Irto e don Mimmetto Battaglia, delle peggiori famiglie mafiose di Reggio e dintorni; Graziano Di Natale, genero di Mario Pirillo(ne) notoriamente contiguo al clan Grande Aracri; Mimmo Chiù Chiù Bevacqua, amico degli amici e compare dei compari per tutta la provincia mafiosa di Cosenza; Ernesto Alecci da Soverato, per il quale ci sono addirittura due richieste di rinvio a giudizio; Luigi Tassone da Serra San Bruno, ex amico del cuore di Brunello Censore; la cognata di Lady Truffa Aquila Villella, specialista in rastrellamento di fondi pubblici come la congiunta; Giovanni Manoccio da Acquaformosa, specialista nel restrellamento di fondi per migranti (altro che Mimmo Lucano!); Franco Iacucci…

Sperano disperatamente di evitare il sorpasso di De Magistris ma nonostante tutte queste squallide presenze rischiano seriamente di subirlo in barba alla barzelletta di codice etico del quale ancora hanno il coraggio di ciarlare. L’ultimo ideale fotogramma è quello del pasticciere Carlo Tansi, rimasto con una sola lista a tenere il sacco a Lady Truffa e ai suoi compari. La “trombata” per il geologo prestato alla… pasticceria è sempre più vicina e per lui, che passa per tombeur de femmes, è l’ideale perfetto contrappasso, visto che siamo alla seconda.

Ci sarebbe da dire: fermate questo scempio. Ma c’è una sola persona che potrebbe farlo e già lo scorso anno non solo non lo fece ma anzi propiziò la vittoria della povera Santelli. Voi credete che si sia “pentito” e ponga riparo a questa scellerata corsa massomafiosa alla Regione Calabria? Le speranze sono poche ma finché ce n’è anche una sola va coltivata. Fino alla fine ovvero fino al 3 ottobre. Chi è? Beh, lo avete capito tutti…