E’ stato iniziato con la cerimonia della “Santa adesione” nelle oscure stanze dell’UDC nazionale, il “nuovo” candidato Sergio Costanzo da Catanzaro.
Celebrava il capobastone Lorenzo Cesa (baciamo le mani) e il suo vice, l’assessore regionale indagato Franco Talarico (aribaciamo…), con la benedizione del bandito di Crotone Enzo Sculco, quello secondo cui la ‘ndrangheta è un fenomeno letterario. L’U.D.C. in Calabria è comandato da Franco Talarico, assessore regionale all’obbligo di dimora, braccio destro dell’indiscusso numero uno nazionale, Lorenzo Cesa, plurindagato da decenni eppure sempre sul ponte di comando del malaffare e della corruzione.
La decisione sulla candidatura di Costanzo è maturata, nel corso di una riunione che si è svolta appunto a Roma, nella sede nazionale del partito, alla presenza del vicecommissario regionale dell’UDC in Calabria, Flavio Cedolia, del capogruppo UDC in Consiglio comunale a Catanzaro, Antonio Trefiletti, di Lorenzo Cesa e del consigliere comunale UDC a Catanzaro Giovanni Merante, neo commissario provinciale, cresciuto all’ombra di Agazio Loiero, quello dell’accertamento dei fondi SISDE e siccome sempre di fondi si parla, oggi Giovanni Merante è rinviato a giudizio per Gettonopoli, dove dovrà rispondere di distrazione di fondi e appropriazione indebita. Oggi, quindi, l’UDC affilia tra le sue fila l’ennesimo indagato, Sergio Costanzo, attualmente consigliere comunale di Catanzaro, candidando quest’altro impresentabile alle elezioni regionali Calabria 2021, con tanti cari saluti alle già tragicomiche dichiarazioni del candidao presidente che ciarlava di un non meglio precisato “controllo” sulle liste. E come se non bastasse, la campagna elettorale di Costanzo la pagherà il gruppo regionale consiliare del Pd. Sì, perché in pratica il Partito Democratico contribuirà alle spese della campagna elettorale del candidato dell’UDC Sergio Costanzo, alle prossime elezioni regionali di ottobre 2021.
Tutto ciò sarà reso possibile grazie ai soldi del gruppo Pd in consiglio regionale, che vede l’indagato di Gettonopoli al Comune di Catanzaro Sergio Costanzo segretario particolare del consigliere regionale Libero Notarangelo con una retribuzione al 100% di fine mandato pari a € 198.000,00. Il patto è stato siglato con il placet anche della “famiglia” Sculco di Crotone, che ha già benedetto il battezzo di ingresso del consigliere Sergio Costanzo, segretario particolare di Libero Notarangelo del Pd nell’Udc.
Robertino Occhiuto sa bene che per vincere le elezioni ha bisogno di un consenso bipartisan, come era bipartisan il consenso che Sergio Costanzo chiedeva all’antennista di Farmabusiness, al secolo Domenico Scozzafava; infatti “l’antennista” faccendiere cercava voti per Tallini e per il suo rivale Costanzo nelle elezioni regionali a sostegno di Mario Oliverio Presidente. Il 4 novembre 2014 a contattare l’antennista è Sergio Costanzo, consigliere comunale a Catanzaro ma candidato al consiglio regionale con la lista Calabria in Rete, il quale domanda a Scozzafava: «Ma dimmi una cosa, per questa campagna sei con Mimmo, tu?» Scozzafava in grande imbarazzo conferma l’impegno garantito a sostegno di Domenico Tallini durante le elezioni regionali: «Eh, ti dico la verità sì. Perché già mi aveva fermato». E Sergio Costanzo incalza: «Va bene dai, e vedi se dai una mano pure a me? In qualche maniera, qualche piccolo contributo». E Scozzafava replica: «Va bene Sergiù. Io lo sai che adesso mi trovo in imbarazzo».
Sergio Costanzo però non molla: «Statti tranquillo e non ti preoccupare». Scozzafava cerca di smarcarsi: «Lo sai che ti voglio bene sia a te che a lui. Lo sai». Costanzo non arretra: «Ma statti tranquillo e vedi di darmi una mano perché io me la gioco alla grande la partita con lui». Scozzafava conferma: «Lo so, lo so» e Costanzo continua: «Il seggio a Crotone, è un peccato perdere un seggio». E Scozzafava cede e conferma il suo impegno: «Non ti preoccupare che ho già parlato con mio cognato. Basta che resta tra noi». Costanzo risponde: «Non ti preoccupare, lo sappiamo solo io e te». Sergio Costanzo è uno dei tanti prodotti creati in provetta da Mimmo Tallini, addirittura il suo braccio politico armato nell’arena dell’aula del consiglio comunale di Catanzaro, dove recentemente Costanzo su ordine di Tallini e Ivan Cardamone ha tentato improvvidamente una raccolta firme per sfiduciare il Presidente del Consiglio Marco Polimeni.
Tutti sanno che l’operazione orchestrata da Tallini-Costanzo-Cardamone per la sfiducia a Polimeni è miseramente fallita, anche perché Ivan Cardamone ormai è stato defenestrato dal ruolo di vicesindaco di Abramo dopo la pubblicazione di alcuni atti di inchiesta che lo vedono attenzionato circa il ruolo di prestanome e riciclatore di immobili…. Ma questa è un’altra storia … ops inchiesta !
Però come ogni cosa c’è sempre un però. Infatti è di queste ore l’ultima dichiarazione di Robertino Occhiuto candidato presidente del centrodestra sostenuto dall’Udc: “Dalle prossime elezioni ci sarà un controllo preventivo, e dunque prima della presentazione ufficiale, da parte della Commissione parlamentare Antimafia delle liste elettorali. Le Commissioni Affari Costituzionali e Ambiente della Camera dei deputati hanno dato il via libera a questa proposta di buon senso. E grazie ad una norma transitoria che sono riuscito a far inserire, la misura sarà effettivamente operativa anche per le elezioni regionali che si celebreranno in Calabria: gli elenchi dei candidati andranno, dunque, presentati alla Commissione Antimafia entro 10 giorni dalla conversione in legge del decreto Semplificazioni”. La nota diramata da Occhiuto dovrebbe far accendere i riflettori proprio su quei candidati che sono “impresentabili”… Ma è del tutto evidente che si tratta delle solita fregnaccia, come direbbero a Roma.
Vogliamo allora aiutare il lavoro che la commissione parlamentare antimafia dovrà fare, ricordando alla stessa degli stipendi in azienda pagati dal Comune di Catanzaro, vedi inchiesta Gettonopoli. Sono dodici in tutto le persone che proprio a ridosso delle elezioni regionali 2021 si presenteranno davanti al Gup per l’udienza preliminare dell’inchiesta sulle commissioni consiliari passata alla cronaca come Gettonopoli. Cinque sono consiglieri comunali ancora in carica, si tratta di Andrea Amendola, Sergio Costanzo, Enrico Consolante, Giovanni Merante, Antonio Triffiletti. Con loro anche Tommaso Brutto, Libero Notarangelo e altri 5 indagati. Il consigliere comunale oggi dell’UDC Sergio Costanzo, componente della seconda commissione, Risorse finanziarie, Affari generali, personale, servizi demografici e della quinta commissione Turismo, Politiche del mare e Attività produttive, risulta essere assunto nella ditta “La Rosa Salvatore Zoomarket” a decorrere dal mese di febbraio 2015 con la qualifica di impiegato a tempo pieno indeterminato. La ditta in questione è un negozio per la vendita di animali da affezione, inclusi articoli ed alimenti, ubicato a Catanzaro.
Nel momento in cui Costanzo viene assunto, avrebbe percepito un reddito annuo in crescendo: dagli iniziali 23mila euro sarebbe passato a 28mila euro, ricevendo un trattamento migliore rispetto agli altri suoi colleghi con pari qualifica. Anche in questo caso dal raffronto che i carabinieri hanno operato tra le delibere e le retribuzioni mensili, gli stipendi di fatto sarebbero stati a carico del Comune, atteso che per l’anno 2016 a fronte di una spesa sostenuta dall’azienda per gli stipendi pari a 27.800,00 euro, il Comune avrebbe rimborsato 27.359,19 euro; nel 2017 la spesa per gli stipendi è di 28.005,00 euro mentre quella relativa ai rimborsi effettuati dal Comune è di 23.425,88 euro”. Infine per l’anno 2018 la situazione appare essere più paradossale se si pensa che la spesa sostenuta dall’azienda ammonta a 10.190,00 euro, mentre i rimborsi dell’Ente comunale sono maggiori ed esattamente ammontano a 14.758,04.
Dall’esame dei bilanci di esercizio e conti economici della società “Zoomarket di La Rosa Salvatore”, tra l’altro è emerso che il 31 dicembre 2014, quindi l’anno precedente all’assunzione di Sergio Costanzo, l’azienda ha avuto un utile di 20.655,00 euro ed una spesa per salari pari a 49.949,00 euro; l’anno successivo, un utile pari a 22.868,00 e spese per stipendi pari a 89.822 euro; nel 2016 risulta una spesa per stipendi di 107.634,00 euro ed un utile annuo di 20.919,00 euro.
In sostanza l’assunzione di Costanzo avrebbe inciso sui costi e guadagni dell’azienda. Ma c’è di più. Nel mirino degli investigatori c’è stata un’attività di osservazione finalizzata ad accertare la presenza di Costanzo nelle tre sedi dell’azienda, un’attività che non ha dato riscontri positivi: il consigliere Sergio Costanzo non sarebbe risultato sul posto di lavoro in azienda. Praticamente il consigliere Sergio Costanzo indagato insieme al titolare Salvatore La Rosa che con l’assunzione fittizia, secondo gli inquirenti, ha ricevuto un rimborso complessivo, da gennaio 2016 a dicembre 2018 di 78.749,00 euro.
Ieri Viva i ribelli… oggi viva l’UDC, non ribelle…!