Calabria 2021, la triste deriva del M5s: dalla giunta “Scopellerio” all’alleanza col “sistema”

Sono passati cinque anni e mezzo da questo articolo d’attacco, in perfetto stile M5s della prima ora, di Dalila Nesci, parlamentare grillina che ha invano tentato lo scorso anno di essere candidata del Movimento a presidente della Regione Calabria. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti. Il M5s si è alleato prima con Salvini (che a sua volta in Calabria è legato a doppio filo a Scopelliti) e poi con il Pd, che anche se ha buttato a mare Oliverio, è rimasto pieno zeppo di suoi ascari e affiliati come Nicola Irto o Antonio Viscomi, che adesso sbavano per essere candidati presidenti (più o meno come la sua compagna di movimento Laura Ferrara, funzionale da sempre al sistema di potere), sono l’altra faccia del centrodestra (col quale fanno notoriamente affari insieme da decenni) e adesso sono pure alleati della Nesci… Della serie: sputa in cielo che ti ritorna in faccia. E allora leggiamoci questa bellissima denuncia sulla giunta “Scopellerio” e sul dg per tutte le stagioni Belcastro, che a cinque anni e mezzo di distanza fa sorridere amaramente. 

Riconoscete questo ibrido in foto, questo mostro sacro della politica della Regione Calabria? Io credo di sì; è il presidente Scopellerio, guida dell’omonima giunta regionale in carica, che può contare sui dirigenti piazzati da Giuseppe Scopelliti, intramontabili, evergreen.

di Dalila NESCI

Si sbagliava alla grande chi pensava che Scopelliti, Peppe Dj, fosse finito in convento, dopo la condanna in primo grado e l’interdizione dai pubblici uffici. Il corpo burocratico di Scopelliti rivive, come ci indica la foto sopra, nella testa del governatore – di centrosinistra – Mario Oliverio, che a dirigere gli uffici della Regione ha mantenuto gli uomini del predecessore, di centrodestra. Ovviamente, centrodestra e centrosinistra sono soltanto categorie di comodo: la verità è che Oliverio ha le stesse visioni di Scopelliti, fino ad ora. Non a caso ne porta gli occhialoni da pilota di Hiroshima, che lo aiutano a guardare meglio gli amici col doc di Reggio Calabria – Giulio Carpentieri, per esempio – e col dop di Catanzaro, per esempio Bruno Zito e Antonio Belcastroalias «manager dei Topini» (di Report, qui sotto il VIDEO).

Ricordando che, come Peppe Dj, sull’attuale finanziamento a ufo all’Università di Catanzaro, Oliverio si è tappato naso, bocca e orecchie, magari per evitarsi un raffreddore, veniamo all’ultima. Nei giorni scorsi il presidente, dopo la vicenda del muratore Carpentieri e la nomina illegittima di Santo Gioffrè all’Asp di Reggio Calabria, con la sua mezza giunta ha dato l’incarico di commissario dell’Aou Mater Domini di Catanzaro a quel Belcastro che da direttore generale contribuì ad affondare la Fondazione Campanella – privata – e fu piazzato anche a dirigere la Mater Domini – pubblica – dalla giunta regionale Loiero, di centrosinistra. Promoveatur ut amoveatur, dicevano i latini: uno sfascia e gli danno la poltrona al piano di sopra. Ora, il bello è che soltanto pochi mesi fa anche la giunta di Peppe Dj diede lo stesso incarico a Belcastro, manager double face, si direbbe. Quella nomina di Belcastro saltò perché noi Cinque stelle facemmo rumore e i giornali ne evidenziarono l’illegittimità, in quanto non ratificata con atto del commissario governativo per il rientro dal debito sanitario. Oggi, però, l’ennesima nomina di Belcastro Topinorum non suscita, per ora, alcuna presa di posizione di Massimo Scura, il nuovo commissario per il rientro. In teoria dovrebbe recepirla con atto proprio, ma mi pare che Massimo voglia fare il minimo sindacale, in questa sua avventura calabrese, catanzarese.

Antonio-Belcastro

ANTONIO BELCASTRO (nella foto, nda) è stato:

– dg della Fondazione Tommaso Campanella (nominato anche dalla giunta regionale Loiero, di centrosinistra)

– dg dell’Aou Mater Domini (nominato dalla giunta regionale Loiero)

– dg dell’Aou Mater Domini (nominato dalla giunta regionale Scopelliti-Stasi, di centrodestra)

– commissario con funzioni da dg dell’Aou Mater Domini (nominato dalla giunta regionale Oliverio, di centrosinistra)

ALLA FACCIA DEI TOPINI! (e pure di quello che resta del M5s…)