Calabria 2021. Ma che c’entrava la Ventura con la sinistra? (di Franco Dionesalvi)

Come mai, come mai…

di Franco Dionesalvi

Ma mi spiegate una cosa? Perché il centrosinistra aveva scelto, come candidato a presidente della Calabria, la signora Ventura?

Non la conosco, ma non ho motivo di dubitare che sia una imprenditrice brava e preparata. Però… ho provato a cercare testimonianze del suo impegno, nel corso degli anni, sulle grandi questioni identitarie della sinistra, ma non ho trovato nulla. Che sono, forse vale la pena ricordarlo, la giustizia sociale, la tutela degli ultimi, il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori, la lotta alle discriminazioni, l’uguaglianza sostanziale.

Se si sceglie un esponente della società civile, e non un uomo di partito, non dovrebbe spiccare per queste caratteristiche?

Se poi passiamo ai Cinquestelle, i tratti che storicamente caratterizzano questo movimento sono la legalità (ricordate “Onestà! Onestà!”?) e il reddito universale (ricordate “Abbiamo abolito la povertà”?). Se si dovesse cercare un candidato esterno al MoVimento che incarna queste caratteristiche, non ci sarebbero dubbi: si chiama Luigi De Magistris. Perché allora non lo sostengono?

Quanto al Pd, questa sua “timidezza” (!) non è nuova. Anche Callipo aveva sicuramente dei pregi, ma con la storia e le idee della sinistra non c’entrava niente. Ecco, direi che Callipo, come la Ventura, sarebbero degli ottimi candidati per la coalizione di centrodestra, ben più dell’uomo di apparato che hanno scelto.

Ma la sinistra, perché sceglie sempre degli imprenditori? Ogni tanto può capitare, ma perché mai un rappresentante della classe lavoratrice, uno che, se si parla di ingiustizie sociali da correggere, sa di che si tratta?

Sarebbe come se i tifosi del Cosenza, decidendo che di Guarascio non se ne può più e che bisogna rifondare daccapo la loro squadra, si riunissero e decidessero: beh, come nostro presidente è bene scegliere uno di Catanzaro.