Calabria 2025. Il M5s ormai è un partito come gli altri con correnti e lotte di potere. Ora aspettiamo l’alleanza con… Azione e Italia Viva

di Alberto Laise 

Niente da dire verso Tridico (come per gli altri del resto) ma quello che resta, a nome scelto, è l’amarezza riguardo al metodo.
Che il candidato fosse Tridico lo si sapeva da due anni. Ed allora perché questo increscioso spettacolo? Perché perdere tempo con giochini da terza Repubblica (delle banane)?
Perché candidarlo alle Europee se poi l’approdo doveva essere la Regione?

I 5Stelle – che hanno ancora un po’ di voti giusto al Sud mentre non esistono in metà del Paese – avevano bisogno di numeri alle Europee ed allora che si fotta la Calabria… pensiamo al nostro orticello. Scelta politicamente ineccepibile… a patto che poi la si smetta di rompere i coglioni con moralismi e prediche verso gli altri: sono un partito come (e peggio) degli altri, con lotte di potere, correnti e ipocrisie uguali al resto dei partiti. Nulla di scandaloso ma basta parlare di “biodiversità politica”.

Tridico sarebbe stato il candidato perfetto se scelto apertamente due anni fa. E varrebbe anche per Stasi, per Lucano, per Falcomata’. Invece così resta qualcosa che, in politichese, chiameremmo “presa per il culo”.
Sarebbe stato auspicabile che, appunto due anni fa, tutto il centrosinistra, avesse convocato un coordinamento permanente e, su quel tavolo, aprire una discussione sul candidato e sull’organizzazione dell’opposizione ad Occhiuto (opposizione al singolare…non al plurale). Invece si è proceduto in ordine sparso e, spesso, in ordine sparso anche all’interno degli stessi partiti.
Il risultato? Occhiuto è più forte.

Ciò che sembrava essere interessante per chi ha un pacchetto di voti era il riposizionarsi al meglio. Penso alla scelta di riprendere Lo Schiavo in Sinistra Italiana. Una persona ottima per carità… ma che entra ed esce a seconda della sua convenienza personale. E vale anche per l’ex vicesindaco di Cosenza (Maria Pia Funaro, ndr): entra ed ha il tappeto rosso alla faccia di centinaia di compagni che avrebbero meritato un’opportunità.

E se va male alla Regione? Tranquilli… ci sarà- sempre per loro – il listino.
E vale anche per il Pd. Magari con meno porte girevoli ma, alla fine, rinnovamento degli eletti: zero. Alla faccia anche di ciò che sarebbe scritto nei vari statuti, regolamenti ecc.
Ed in questo panorama si sceglie il candidato, in una competizione dove, non essendoci il voto disgiunto, il suo nome vale il 50% del risultato, a 20 giorni dal voto…
Allora, e lo dico da almeno un mese, tanto vale, per chi è vagamente di sinistra, sperare in una Waterloo in cui però, dopo, si possa azzerare tutto e porre seriamente alcune semplici punti di partenza.

Chi si candida alla Regione poi sta fermo un turno. Se eletto resta li… se non eletto si mette a disposizione nel partito e non pretende posti in listini.
Si crea un coordinamento del centrosinistra permanente che organizza l’opposizione a Occhiuto ed a cui i consiglieri regionali fanno riferimento e non il contrario. Se si vince uguale… altrimenti dopo la scelta della giunta inizia la solita guerra interna che ha distrutto le esperienze di Loiero e Oliverio.

Poi le liste… allearsi con Italia Viva ed Azione in Calabria significa imbarcare materiale pericoloso. Politicamente e non. Tridico dovrebbe pretendere che non facciano parte della coalizione senza se e senza ma. Ritrovare in questo caso l’antico spirito dei 5Stelle dove non si facevano sconti a nessuno: hai ombre? Hai parentele scomode e/o imbarazzanti? Stai a casa. Hai fatto il consigliere con Occhiuto senza problemi? Ok… resti fuori. Così, forse, la partita può iniziare con un pizzico di possibilità. Se invece tutto torna utile… beh meglio cambiare residenza il giorno dopo la presentazione delle liste. Cosa che, per quel nulla che conta, aspetto di fare io.