Calabria 2025. Ma Tridico quanto margine di manovra ha nelle liste?

di Saverio Di Giorno

Ma Tridico quanto margine di manovra ha? È una domanda legittima dati i nomi che circolano per le liste. Qualche settimana fa, quando già la situazione andava delineandosi con una certa chiarezza avevamo scritto: occupiamo il Pd. Adesso forse, pur sapendo di abbaiare al vento, occorre dire: che si costruiscano bene le liste. Altrimenti anche le persone che onestamente ci stanno credendo finiranno da fare da paravento nel trappolone del Pd.

Si sarebbero dovute occupare le liste del Pd, i suoi spazi. Non lasciare fiato ai capibastone che infestano quel partito. E a tutti coloro che avevano dato una certa disponibilità a candidarsi o dare una mano – gente onesta e che conosce i territori – da Laghi a Gioffrè, dagli intellettuali di questo famigerato documento (tra cui d’Orsi e Sangineto) fino a Lucano, scrivevamo: bisogna imporsi, dare il vostro sì solo a determinate condizioni, solo se ci sono dei no ai nomi imbarazzanti. È evidente ormai che tutto questo non è avvenuto. I nomi imbarazzanti già iniziano ad uscire fuori, uno su tutti quello di Filomena Greco. Ritenuta impresentabile addirittura da questa commissione antimafia farlocca della Colosimo (durante le Europee).

Si dirà, come ci è stato detto: beh, ma Tridico non può mettere bocca a casa degli altri. E invece no! Un candidato con polso e peso contrattuale politico e se si vuole con un po’ di carattere e margine di manovra avrebbe potuto dire: do la mia disponibilità a candidarmi solo se non ci sono questi nomi. Invece non lo ha fatto. La prima dimanda quindi è: il Pd ha accettato Tridico (e non Stasi) proprio per questo?

Si dirà allora, come ci è stato detto: è il prezzo della vittoria, di non isolarsi. Basterà dirigere bene le preferenze, dirottarle. Ammesso e non concesso (per favore di narrazione) che questo popolo attivista abbia un numero di preferenze tali da contrastare i padroni della sanità privata, resta un fatto: costruire bene le liste. Se si metteranno tutte persone specchiate e capaci nella lista del presidente o in qualche altra lasciando libero gioco alle altre sappiamo già quello che succederà.

Succederà di avere liste cucite ad hoc per Enza Bruno Bossio, per Filomena Greco, per il generale Graziano e i loro simili. I campioni di preferenze che occuperanno i seggi e i famosi voti di opinione, le preferenze sfumati, a supporto. E loro avranno lucidato la carrozzeria, avranno fatto da paravento per questa macchina. Tridico potrà almeno dettare legge su questo, creare problemi? O il fatto che il Pd abbia ceduto sul nome significa che la contropartita è la resa totale? Le liste saranno presentate a breve e lo scopriremo. No, perché altrimenti non regge neanche l’ultimo alibi, l’ultima argomentazione. E cioè: intanto battiamo la destra, questa destra peggiore di sempre e poi si vede, si fa pressione. Ma se il prezzo della vittoria è avere Greco o Bossio e se Tridico non ha potuto mettere né veti né geometrie, ma che voce in capitolo potrà mai avere dopo?

Breve memorandum: l’unica vera questione qui è la sanità. E la Bossio è quella che veniva finanziata alle regionali del 2014 dalla ex clinica Tricarico e dal Gruppo Citrigno. Il gruppo iGreco è quello che prende in giro e licenzia i dipendenti e si apposta con i bastoni per menare i giornalisti con le mazze da baseball. Bisognava dire di no. Non lo si è fatto, che almeno si provi a dare un senso alle preferenze di chi ci sta credendo e impegnando.