OCCHIU’, URSO E IL VESPASIANO RIGASSIFICATORE
Come nel più classico “Toto’ truffa”, l’altro giorno il Ministro Urso è arrivato qui in Calabria e ci ha mollato un altro rigassificatore e un nuovo V centro siderurgico rivisto e aggiornato ai tempi nostri. Siccome la storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa… come disse… vabbè lasciamo perdere tanto mica questi personaggi capirebbero: la prima volta sappiamo come finì negli anni Settanta che fu una tragedia per la nostra regione e per la piana di Gioia Tauro, e adesso si ripete sotto forma di farsa.
E qui non possiamo che scomodare i grandi Toto’ e Nino Taranto e per rimanere ai tempi nostri il bravissimo Maurizio Crozza. Dicevamo che l’altro giorno è arrivato il ministro Urso e per un bel po’ non abbiamo capito se fosse Crozza che l’imitava tanto era spiccicato alla sua imitazione. Sull’argomento, in riferimento al polo dell’acciaio a Gioia, così ha esordito il ministro Urso/Crozza: “Cerchero d’essere piu’ comprensillabe possibile, perchè l’argomento è complicazzo, complicazzo assai. Non voglio mettermi con le mani davanti alla faccia o menare un cane per l’aria. Partiamo dall’alto porno milva di Tartaro”.
E qui arriva la grossa, grossissima novità. Il progetto per la produzione di acciaio green si potrebbe fare in Calabria. E tutto ciò sostiene il ministro Urso/Crozza “… in questo penorama grazie al livorio di questo governo l’Italia sta in un ventre di fero e in una botta alla vacca…”. Cosa, scusi? Chiede un giornalista. Cosa? riprende il ministro, “… Cosa? Una cosa alla botta o una cosa alla vacca?!?”.
Tutti sanno, ad eccezione di Occhiu’, che D’Urso ovunque vada sottoscrive accordi e protocolli d’intesa ad minchiam. In pratica il ministro Urso se n’è venuto in Calabria a proporci il Vespasiano di Toto’ e Nino Taranto. In “Toto’ Truffa” noi avevamo Toto’ nei panni dell’ingegnere che voleva piazzare un vespasiano davanti ad una trattoria romana. Il titolare allarmato avvicina Nino Taranto nei panni dell’operaio che con lo stetoscopio cerca l’acqua e gli chiede: “..ma l’ingegnere mangia?”…. “Sì, mangia – risponde Nino Taranto – e anch’io mangio”…. “Allora posso tentare”… “Tentate – ribatte Taranto – ma non si lascia corrompere molto facilmente…”. ” Scusi, ingegnere, non ci si potrebbe mettere d’accordo e lei quel coso lo va a piazzare da un’altra parte”…. “Ma lei è impazzito – si infuria Toto’ – lei si è impazzito, questo è un tentativo di corruzione, lei va a finire dentro”.
Interviene l’operaio Nino Taranto: “Le avevo detto un po’ di tatto, garbo. Ingegnere che faccio… scavo?”. ” un momento – supplica il pover’uomo – ma perché proprio davanti a me, non lo poteva mettere davanti all’altro ristorante?”… Nino Taranto gli risponde: “e noi lì lo volevamo mettere. Dopo il titolare ha fatto una congrua quasi cospicua offerta all’ingegnere per gli orfanelli, e lui si è commosso…. “.
Lo stesso sta facendo il ministro Urso, questa volta nei panni di Toto’, visto che a Taranto, dove c’è l’Ilva, questo polo non è tanto gradito anche perché si porta dietro una bella nave rigassificatrice pretesa dagli azeri, i probabili nuovi acquirenti dell’Ilva, e per costringere i tarantini ad accettare se n’è venuto qui con questa bufala dell’installazione a Gioia Tauro di questo polo dell’acciaio con annesso e connesso il rigassificatore mobile.
Mentre nel film il titolare della trattoria accetta la proposta di Nino Taranto ed è pronto a scucire 55 mila euro (50 mila per l’ingegnere e 5 mila all’operaio per il caro fogna) in Calabria abbiamo il presidente di Regione, il nostro grande Occhiu’ che spera che Taranto (non Nino ma la città) rinunci e non vede l’ora di prendersi il pacco con l’acciaio con i suoi altiforni, il rigassificatore mobile che andrebbe ad aggiungersi al rigassificatore fisso su cui si sta battendo da anni. Abbiamo un presidente che è una “volpe” di intelligenza e di lungimiranza… E poi parla di ambiente, turismo, e minchiate simili.
Il ministro Urso è stato chiaro, si fa per dire: se Taranto non accetta veniamo in Calabria. Ed ha concluso col dire crozziano: “Noi abbiamo una sistazione porco drammatica. Abbiamo intervenuto a trenta sessanta crauti, un’oprazione di cui andiamo in fiera perchè abbiamo lavorato astritutto sulla mesa in sicrurezza dei rimpianti e loro ripristeno ma soprailtutto evirare lo spegminento dell’ultimo forno in alto con la chiusura denifinifica dell’accieria”. Infine ha ringraziato il presidente Occhiuto per la disponibilità: “E lo dico con il petto in alto e la testa gonfia. Grazie Occhiu'”.
La Calabria tutta si unisce alle parole del ministro Urso ad iniziare dal presidente degli industriali calabresi che in fatto di italiano non è secondo né al ministro Urso né al presidente Occhiuto. E infatti all’ Accademia della Crusca sta per partire una ricerca per capire le origini degli idiomi parlati dai tre protagonisti dello sviluppo della Calabria. Concludiamo con una nota di ottimismo. Sarebbe bello se il progetto andasse in porto e oltre all’acciaieria e ai rigassificatori ci piazzassero tanti bei vespasiani rigassificati in tutta la Calabria. LA CALABRIA VUOLE IL VESPASIANO RIGASSIFICATORE.












