di Saverio Di Giorno
Parliamo di un altro candidato dell’Armata “nera” di cui si è attorniato Occhiuto. Parliamo di Francesca Impieri. Anche lei un ritorno, di un passato che proprio non vuole andare via. E anche lei sul palco a Scalea stasera insieme a tutti i candidati del Tirreno Cosentino: da Licursi a Impieri appunto, da Vetere a De Caprio. Tutti che si detestano amabilmente, accolti dal neoletto (rieletto, anche lui), sindaco Mario Russo. Il quadretto perfetto di questo centrodestra: veleni segreti, carte giudiziarie, legami, squadre e compasso (i simboli massonici). Ma in giornata torneremo specificamente sull’argomento, nell’immediata vigilia della farsa.
Ora, dopo aver esaminato le relazioni e le carte riguardanti Sabrina Mannarino (qui il riassunto: https://www.iacchite.blog/calabria-2025-qui-paola-sabrina-mannarino-tra-fondi-pubblici-magistratura-sanita-e-ambiente/) la Impieri sicuramente è un altro esempio dell’apparato di potere che sta con Occhiuto e riassume grembiulini e dissesti.
I candidati di questa tornata sono quelli che stanno in silenzio. Che parlano di tutto senza nominare la ‘ndrangheta. E questo nonostante nella sua Belvedere gli ultimi mesi siano stati un susseguirsi di incendi e intimidazioni di furgoni e autobus.
La cena con gli indagati qualche anno fa…
L’avevamo lasciata alle scorse elezioni a cena con alcuni convitati degni di nota. La Impieri, secondo quanto riferito, ha tenuto una cena politica all’Ottagono (ristorante a Belvedere) alla presenza di collaboratori e imprenditori vari; tutto bene se non fosse che alcuni risultavano indagati nell’inchiesta “Appalti e massoneria” della procura di Paola. L’inchiesta che aveva messo in luce un accordo tra imprenditori, professionisti e politici che volevano una spartizione di appalti tra membri di una loggia non regolare. Un teorema difficile da dimostrare.
Ma ancora una volta non sono i dubbi esiti giudiziari la parte interessante. Ma i fatti e i fatti restano questi e impongono una riflessione: È il caso di accettare sostegno da parte imprenditori e soggetti indagati? Vale la presunzione di innocenza, ma vale anche il buon senso e la prevenzione: se il vicino di casa è accusato di essere un ladro, fino a quando non sarà dichiarato innocente, chi di voi gli lascia le chiavi di casa? Perché dunque lasciargli le chiavi della regione? Tanto più che l’indagine riguarda proprio la rete di appalti in un territorio già molto intricato.
La sanità e la condanna della Corte dei Conti
Non solo la Impieri all’epoca era finita in una piccola e locale polemica perché supportata dalla clinica Cascini. La sanità privata… quale novità in queste elezioni. Il sindaco aveva risposto che non ci vedeva nulla di strano. No, solo il fatto che non c’è credibilità ad essere sostenuti da un gruppo che opera nella sanità privata e che le cronache hanno voluto al centro proprio di quel meccanismo extrabudget e cartolarizzazioni dei debiti che hanno messo in ginocchio la sanità pubblica.
Nel frattempo però in questi quattro anni, il profilo della Impieri si è accresciuto. E la vicesindaca del comune di Belvedere ora può vantare una condanna da parte della Corte dei Conti. Nel documento di condanna figurano ex amministratori (tra gli altri parliamo dell’amministrazione Granata) e di due amministratori attualmente ancora in carica, per il dissesto finanziario del comune di Belvedere Marittimo. Tra gli attuali parliamo del vicesindaco Francesca Impieri e presidente del Consiglio, Maria Rachele Filicetti. Due assoluzioni e dieci condanni al risarcimento.
Praticamente è tra i responsabili dello stato di dissesto. Un ottimo curriculum per un candidato. Negli scorsi anni abbiamo dato conto di quanto avviene a Belvedere nel totale silenzio: approvazione di piani di colate di cemento per oltre 3mila appartamenti, ma anche rinnovi di contratti a imprese di rifiuti (Calabria Maceri) che violano i contratti. (https://www.iacchite.blog/belvedere-benvenuti-nel-fantastico-regno-sempre-piu-logoro-di-cascini-e-del-super-partito-del-cemento/ ). Sanità, cemento, rifiuti. Tutto al completo nel silenzio della Procura.
Quasi tutti zitti. Anzi no, sui social si era fatto notare Vito Caldiero, pronto a difendere l’operato dell’amministrazione animatamente. La Impieri è legata a Caldiero, cognome forte di Cetraro, vicino per parentela ai tribunali e allo stesso tempo alle cliniche private e ai grembiulini e cappucci. Occhiuto sa sempre bene chi candidare.









