di Stefano Iannaccone
Fonte: Domani
Da un lato contributi pubblici, erogati dal Ministero dell’Università, all’associazione I Sud del Mondo: 3 milioni nel prossimo triennio a cui si aggiungeranno gli altri 1,9 milioni già incassati negli anni scorsi. Dall’altro lo studio legale Avvocati associati, che ha ricevuto decine di migliaia di euro per una serie di prestazioni professionali offerte alla medesima associazione. In mezzo il protagonista principale Giuseppe “Pino” (meglio noto come Pino parrucchino o Pino il politico della coca, ndr) Galati, ex sottosegretario nel governo Berlusconi e oggi vicepresidente nazionale e coordinatore in Calabria di Noi Moderati.
Oltre all’incarico dentro il partito presieduto da Maurizio Lupi e guidato politicamente dalla segretaria Mara Carfagna, Galati infatti è sia direttore del comitato scientifico dell’associazione I Sud del Mondo, sia socio dello studio legale insieme alla moglie Carolina Lussana, anche lei ex parlamentare (della Lega), oggi presidente del consiglio della giustizia tributaria. Due realtà distinte, con un trait d’union nella figura di Galati. E che hanno pure una vicinanza geografica: la sede di presidenza dell’associazione è negli stessu uffici, a Roma, di Avvocati assiociati.
Per il prossimo triennio, l’associazione I Sud del Mondo otterrà 3 milioni di euro pubblici (800mila euro per quest’anno, 1.2 milioni di euro per il 2026 e un altro milione di euro per il 2027). Lo stanziamento è stato reso possibile da un emendamento all’ultima manovra presentato da Calogero Pisano, deputato di Noi Moderati, lo stesso partito di Galati, e votato dalla maggioranza di centrodestra. Inoltre, con l’inizio della nuova legislatura a trazione meloniana, l’associazione aveva già beneficiato di altri fondi del Ministero dell’Università, guidato dalla forzista Annamaria Bernini: un milione di euro nel 2023 e altri 900mila euro nel 2024…
Alle notizie rivelate, Galati ha risposto rivendicando il proprio ruolo nell’associazione con una lettera inviata ai media liocali…
I PAGAMENTI – Fin qui i legami tra politica e associazionismo. Ma c’è un altro livello: l’intreccio con l’attività professionale di famiglia, lo studio Avvocati associati che fa capo a Galati e alla moglie Carolina Lussana. L’ex parlamentare leghista è dal 2023 alla guida del cosiddetto Csm dei giudici tributari. Secondo quanto risulta a Domani, infatti, dalla fine del 2023 alla scorsa estate, lo studio di Galati e Lussana ha incassato vari pagamenti per una cifra di circa 65mila euro proprio dall’associazione che fa riferimento al vicepresidente di Noi Moderati. Un’operazione che solleva perplessità su conflitti di interessi e questioni di opportunità.
LE ALTRE ASSOCIAZIONI – Tra le altre sedi c’è un’altra propaggine che riporta a Galati: quella di via Barletta, sempre a Roma, condivisa con un’altra associazione, Europa Mediterranea. Il presidente in questo caso è Armando De Bonis, altro storico collaboratore di Galati quando era sottosegretario alle attività produttive nei governi Berlusconi. L’ente si è garantito un milione e mezzo di euro (dal 2024 al 2026) di finanziamenti statali nella legge di Bilancio dello scorso anno. A caldeggiare lo stanziamento è stato in questo caso Alejandro Borghese, senatore del Maie, il movimento degli italiani all’estero alleato di Noi Moderati. In estate l’associazione di De Bonis ha fatto ricorso allo studio legale del suo antico sodale per una prestazione dal costo di circa 15mila euro.
A chiudere il cerchio la terza associazione: Tracciamenti, operativa tra Roma e Bologna, che grazie a un emendamento di un altro deputato calabrese, l’uomo forte di Forza Italia a Reggio Calabria, Francesco Cannizzaro, ha ottenuto mezzo milione di euro all’anno per tre anni.
Al timone di Tracciamenti c’è Giuseppe Maria Tarsitano, con un trascorso politico nel centrodestra tra la Calabria e l’Emilia Romagna. Alle ultime Europee ha supportato la lista di Forza Italia-Noi Moderati. Anche Tracciamenti, neo beneficiaria di fondi ministeriali, ha fatto ricorso alle prestazioni dello studio legale di Galati e Lussana per una prestazione costata oltre 20mila euro.
Insomma, un intreccio tra politica, realtà associativa e attività professionale che riguarda uno dei nomi più in vista della destra calabrese. Non è stata casuale, infatti, la scelta di Lamezia per il comizio finale della campagna elettorale di Roberto Occhiuto… All’evento finale era schierato tutto il governo: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Lamezia è feudo storico di Galati, che dopo aver mancato l’elezione in Parlamento per meno di duemila voti nel collegio di Carpi, accarezza l’idea del rilancio. E di rientrare nelle istituzioni alle prossime Politiche del 2027. Con la speranza di lasciarsi alle spalle il processo sulla fondazione Calabresi nel mondo (organismo in house della Regione) in cui l’ex sottosegretario è imputato per una presunta distrazione di fondi comunitari. A metà ottobre è prevista una nuova udienza.
Ma prima c’è la Calabria da conquistare con l’amico Occhiuto, per cui Galati continua a spendersi senza sosta.









