Mentre la Regione Puglia, l’Emilia Romagna e anche la Campania hanno sospeso i rapporti con Israele, la Calabria continua invece a finanziare attraverso la Calabria Film Coimmission il progetto (K)alabria Star K (Kosher) dell’impresa KLAUS DAVI & CO. S.R.L..
Il progetto è uno dei pilastri della programmazione della Calabria Film Commission anche per l’anno 2025. Nei progetti di intervento previsti dalla Regione Calabria sotto la voce : “Linea di intervento Promozione e valorizzazione del brand Calabria Straordinaria” dopo l’accordo con la Rai com per il Capodanno in Calabria e con Mediaset per le promozioni televisive vengono illustrate due campagne promozionali importanti. Una definita “progetto Favuriti” e la secondo il progetto “(K)alabria Star K (Kosher) – Calabria piattaforma internazionale“.
Ma ecco in che cosa consiste il progetto, per come riporta sempre la spiegazione della Calabria Film Commission: “La Calabria si conferma essere la piattaforma di interesse internazionale per l’ebraismo. Essa può rivendicare diversi primati sia a carattere storico archeologico che a carattere culturale. Queste eccellenze sono sintetizzate da: la Sinagoga di Bova (la seconda più antica); la produzione del Cedro a Santa Maria del Cedro; il Pentateuco stampato in Calabria (ma che si trova oggi nel museo di Parma); il mondo delle Giudecche di Calabria. Queste eccellenze stanno raggiungendo una storia di notorietà molto alta anche in Italia, sia sulla stampa generalista italiana che sulla Stampa nazionale. L’ interesse internazionale è già apparso in una serie di articoli che hanno coinvolto giornali e che hanno confermato come ci sia un bacino di interesse internazionale che possa in qualche modo qualificare la visibilità della Calabria presso un target particolarmente attento e sensibile a questi beni culturali. Questo bacino è stimabile in oltre 20 milioni di persone appunto, sparse tra Israele, Canada, Stati Uniti, Francia, Germania, Australia, Sud America, Russia (quando cesserà la guerra con Ucraina)”.
Subito dopo vengono illustrati gli interventi previsti: “IL PROGETTO (K)alabria Star K (Kosher) si dipana lungo tre step: il primo rappresentato da un VIDEO REPORTAGE GIORNALISTICO; il secondo da TRE PILLOLE VIDEO per STAMPA ESTERA INTERNAZIONALE e il terzo, ed ultimo, da una CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SU TESTATE EBRAICHE ALL’ESTERO”.
Certamente qualcuno risponderà a questa nostra nota accusandoci di antisemitismo. Noi non siamo antisemiti, così come non siamo sionisti. Siamo per la convivenza pacifica dei popoli di qualunque etnia, origine, identità. Poniamo una domanda alla Regione Calabria. Come si fa ad essere indifferenti di fronte a quello che sta succedendo a Gaza? Il problema palestinese non è da oggi che esiste ma dall’azione terroristica di Hamas contro i civili israeliani il 7 ottobre 2023 la situazione è precipitata e la reazione del governo di Israele man mano ha assunto le caratteristiche del genocidio con le scene drammatiche di questi mesi con bambini uccisi non solo dalle armi dell’esercito ma anche dalla mancanza di cibo e di acqua.
Di fronte a questo scenario come si fa a non sospendere o a chiedere una modificazione o un’integrazione a questo progetto? A Gaza i bambini muoiono di fame e la Regione Calabria invece disquisisce sui punti di contatto tra la nostra cucina e la cucina KOSHER. A Gaza ci sono bambini scheletrici che non hanno il latte, l’acqua, il minimo esistenziale, che mangiano la terra e noi pensiamo a realizzare un video reportage giornalistico e tre pillole video, e ad una campagna di comunicazione su testate ebraiche. Il presidente Roberto Occhiuto perché non chiede che in questo video reportage si parli di pace, della convivenza di due popoli e due stati, si parli di Israele ma anche di Palestina. In questa direzione c’è stato qualche intervento dei politici o del presidente della Calabria Film Commission e del suo direttore Luciano Vigna? Niente di niente, visto tra l’altro che il progetto è stato finanziato con trattativa diretta e senza alcuna gara…
Sta di fatto che il 14 gennaio di quest’anno la Calabria Film Commission delibera 80 mila euro a favore della Klaus Davi srl per la realizzazione di questo progetto che ricade “…NEL CAMPO DEI SERVIZI RICREATIVI, CULTURALI E RELIGIOSI”. Mentre in Calabria tutto tace, il presidente Emiliano in Puglia inviava questa comunicazione all’opinione pubblica e ai suoi dirigenti: «A causa del genocidio di inermi palestinesi in atto da parte del governo Netanyahu vi invito a interrompere ogni rapporto con i rappresentanti istituzionali del suddetto governo e con tutti quei soggetti a esso riconducibili che non siano dichiaratamente motivati dalla volontà di far cessare il massacro dei palestinesi nella Striscia. Questa è una posizione che viene assunta nei confronti del governo Netanyahu non del popolo di Israele. Sono infatti tantissimi israeliani ed ebrei di tutto il mondo che stanno condannando il governo Netanyahu». Com’è possibile che in Campania si sospende il concerto di un grande direttore d’orchestra perché sodale con il regime di Putin e in Calabria non si riesce sospendere un progetto fino a quando non ci sarà una tregua e il ritorno alla pace? Si spera che l’opposizione batta un colpo.









