Il settore Ambiente della Regione Calabria è in pieno caos. La giornata di ieri ha assestato due schiaffi sonori in piena faccia al patetico parassita che guida la nostra regione: l’arresto del parafulmine sputtanato Minenna e il sequestro della discarica di Scala Coeli. E sono soltanto le due punte dell’iceberg in un sistema che sta affondando in maniera disarmante.
I fatti che riguardano l’autorità idrica calabrese certificavano già l’ennesima figura pessima del trio Occhiuto/Gualtieri/Granata.
All’inizio eravamo i soli a dubitare sulla bontà del progetto Arrical e sull’assurdità del cronoprogramma di Gualtieri per il subentro della Sorical nella gestione delle reti idriche calabresi. Oggi invece ci siamo accorti che, dopo quelli del Reggino (che non si sono mai fatti prendere per il culo), anche i comuni del Crotonese e persino quelli del Cosentino, si sono resi conto del grande bluff di Occhiuto. Ma, purtroppo per i calabresi, questo non è tutto. A causa dei soliti giochi di potere prima di Manna e poi di Robertino per il tramite dei suoi fidi incompetenti Gualtieri e Granata, la Calabria ha perso oltre 300 milioni di euro sull’idrico. Opportunità che non è stata sprecata dalle regioni a noi confinanti.
Ma non finisce qui.
Robertino ha abbandonato il colletto bianco del sistema Bruno Gualtieri, ed ha capito che gestire l’intero settore Ambiente della Regione Calabria non è cosa sua. Ed è così che aveva pensato bene di lasciare la patata bollente a quel traffichino di Minenna, il soggetto cacciato a calci nel sedere dall’Agenzia delle Dogane e ieri clamorosamente arrestato per i suoi traffici precedenti e quindi cacciato anche dalla Cittadella. Con conseguente ritorno della “patata bollente” nelle mani di Robertino.
E ancora non basta.
Gualtieri, che doveva rimanere in carica solo 6 mesi con l’unico scopo di procedere all’attuazione delle procedure di elezione degli organi di Arrical, non ha abbandonato l’idea di governare da solo Arrical, ed invia ai comuni calabresi una missiva in cui chiede i soldi necessari per il funzionamento di Arrical pari a 0,70 centesimi ad abitante. “U citrulu va sempre… all’ortulanu” che in questo caso è rappresentato dai comuni e dai loro cittadini che dovranno pagare un tributo per un carrozzone politico che a distanza di un anno dalla nomina di Gualtieri e del suo cagnolino Granata, non solo non funziona ma ha avuto il merito di far perdere alla Calabria oltre 300 milioni di euro per l’idrico. E Robertino muto!
E non si rende conto della grande figura che sta facendo non solo agli occhi dei calabresi, ma anche e soprattutto agli occhi della intera politica nazionale. Forse abbandonare il settore Ambiente non era l unica cosa che avrebbe dovuto fare il parassita Robertino…. per il bene dei calabresi avrebbe dovuto spedire a casa Gualtieri e Granata nominando persone perbene. Ormai Occhiuto ha capito che quantomeno deve cacciare Granata (ma da vigliacco qual è vuole che lo facciano i sindaci) in attesa di poter “accoltellare” (sempre alle spalle, si capisce) anche Gualtieri, ma non è per niente semplice… E in tutto questo, a “brillare” – si fa per dire – è il penoso e clamoroso silenzio della “grande procura” catanzarese che tanto abbaia ma non morde.
E i calabresi? Ma chi se ne fotte dei calabresi !