al peggio non c’è mai fine, alle clientele nemmeno. Il nostro prode Giovinazzo ha pagato gli stipendi arretrati ai nullafacenti dei disciolti Consorzi di Bonifica e per farlo ha utilizzato l’anticipazione di cassa chiesta alla BCC di cui avete dato notizia in anteprima, utilizzando (a debito) più di 1 milione di euro che saranno totalmente a carico degli agricoltori calabresi e della collettività. Alla data odierna il nostro eroe si è ben guardato dal pubblicare la delibera in questione nel sito del CONSORZIO UNICO, che voi definite giustamente Carrozzone Unico.
Questo signore, che risponde a logiche clientelari, ha avuto il diktat da parte del duo delle meraviglie Occhiuto il parassita e il Gallo cedrone per foraggiare la ricerca di voti alle Europee ed alle Amministrative.
Come al solito per questi beceri personaggi ci sono figli e figliastri. Perché hanno pagato solo i nullafacenti? Perché non hanno pagato anche i TFR delle persone andate in pensione? Perché non hanno pagato i fornitori che da anni aspettano i loro soldi? Perché non hanno pagato qualche cartella esattoriale agli Enti dello stato? Perché non hanno pagato l’INPS?
Ed ancora: come mai, un ente nuovo istituito con legge regionale dove viene specificato che nulla ha a che fare con i disciolti enti consortili, paga i loro debiti? A che titolo lo fa? E’ evidente che fra il nuovo Carrozzone ed il vecchio ci sia una continuità gestionale e di fatto che obbliga giuridicamente il nuovo Carrozzone a pagare tutti i creditori.
Ancora, come mai questo regalo arriva sotto le elezioni? Come mai questi signori sono cosi sfacciati da andare in spregio a qualsiasi norma? Non hanno paura di nulla? Sanno già come da scontato copione che nessuno gli metterà i bastoni tra le ruote, glielo dico io…
Invito tutti i creditori dei disciolti Consorzi: Fornitori; Professionisti; ex lavoratori a denunciare immediatamente alle procure della Repubblica competenti questi atti di scelleratezza politica e amministrativa, ed invito la magistratura a fermare questo clientelismo becero che ricadrà sulla nostra società e sui nostri figli.