Calabria, caso tamponi su “Il Fatto Quotidiano”. Jole e la logica del… frigo

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Migliaia di tamponi depositati in congelatori situati in un capannone della provincia di Cosenza, invece di essere portati nei laboratori per il processamento. Tutti eseguiti sui calabrsi che, a partire dal 4 maggio, sono rientrati nello loro case, provenienti dalle regioni del Nord.

La denuncia arriva da un operatore del 118. Ha mandato un audio al deputato del M5s Francesco Sapia, membro della commissione Affari sociali e sanità: “Ho fatto una scoperta veramente bruttissima… – dice l’operatore -. Sono entrato nel magazzino e c’erano centinaia, ma che dico: migliaia, di tamponi fatti in tutti questi giorni e mai processati, mai portati in Virologia”. Sapia ha inviato l’audio, con un esposto, alle cinque procure della regione e alla Corte dei conti. “Se ci fossero riscontri si tratterebbe di un fatto gravissimo – dice Sapia -, che metterebbe a rischio la popolazione residente in Calabria e dovrebbe obbligare a rivedere le misure di contenimento, fondate su dati non conformi alla realtà”.

Ai magistrati è arrivata la registrazione originale. Poi, una versione con la voce camuffata – per impedire il riconoscimento dell’operatore sanitario – è stata diffusa. In poco più di due minuti l’uomo racconta di aver saputo da colleghi dell’ordine di lasciare i tamponi nei congelatori.

“Notizie false e tendenziose, manifestamente infondate e tese a denigrare l’immagine di una Regione che ha invece risposto brillantemente all’emergenza Coronavirus”, la replica della Regione, che con un comunicato, ipotizzando anche il reato di procurato allarme, riepiloga i numeri. I tamponi in corso di lavorazione? 1.500 in tutta la regione. E i laboratori di microbiologia accreditati ne processano quotidianamente circa 1.300. La presidente Jole Santelli, interpellata dal Fatto, non risponde. Tutto è affidato al direttore generale della Salute, Antonio Belcastro, per il quale tutti i campioni, peraltro, risultano “custoditi sulla scorta della circolare del Ministero della Salute del 22 gennaio 2020, che prevede la conservazione degli stessi, fino a cinque giorni, ad una temperatura di 4 gradi centigradi”.

Spiegazioni che non convincono affatto Sapia: “E’ necessario fare luce su questa vicenda, capire quanti ne sono stati congelati, su ordine di chi e dove si trovano. La replica della Regione non entra nel merito. E dovrebbe essere la Santelli ad asumersi la responsabilità di chiarire”.

MA C’E’ DELL’ALTRO. Secondo Belcastro, i tamponi vengono conservati per cinque giorni a 4 gradi, al contrario di quanto indicano dall’Istituto superiore della sanità: a questa temperatura, prescrive, i campioni possono essere conservati fino a un massimo di 72 ore (tre giorni), dopo devono essere congelati ad almeno 70 gradi sotto zero. Inoltre, verificando i dati diffusi dal bollettino regionale degli ultimi giorni, si scopre che siamo a una media di nemmeno 1.200 tamponi al giorno. Più o meno la capacità di processamento dei cinque laboratori effettivamente attivi in Calabria (quello di Crotone, di fatto, non è mai entrato in funzione). Il capannone dove sarebbero depositati i tamponi congelati, secondo l’operatore del 118, si trova nella contrada Serra Spiga, a circa 5 chilometri di distanza dall’ospedale di Cosenza. E’ un fabbircato messo a disposizione dalla Protezione civile. E da qui il trasporto dei tamponi fino al laboratorio, dovrebbe comunque avvenire, per la sicurezza biologica, a una temperatura sempre inferiore ai 70 gradi sotto zero, con un imballaggio tale da evitare qualsiasi tipo di perdita…

NA. R.Â