Era il 9 agosto scorso, meno di due mesi fa. A distanza di qualche settimana, Domani – il giornale di De Benedetti -, primo a diffondere le carte dell’inchiesta per corruzione sulla Regione Calabria, tornava sull’argomento e rivelava nuovi particolari. A partire dalle gare truccate da Daffinà e Occhiuto per i sistemi informativi regionali e soprattutto per il Numero unico di emergenza 112, inaugurato in una tragicomica manifestazione alla quale erano presenti il ministro Piantedosi (sic!), il ministro degli Esteri Tajani (doppio sic!) e la Met… sola, allora presidente del Parlamento europe (triplo sic!). E non solo: perché Domani trattava anche la spinosa questione delle intercettazioni del prode Posteraro con la moglie magistrato. Abbiamo iniziato da Daffinà….
OCCHIUTO, I GUAI NON FINISCONO MAI: LA GARA TRUCCATA DEL 112 (https://www.iacchite.blog/calabria-assalto-alla-cittadella-occhiuto-i-guai-non-finiscono-mai-i-pm-di-roma-sulla-gara-truccata-con-daffina-per-il-numero-unico-di-emergenza-112/)
E adesso ci buttiamo a… pesce sulla moglie di Posteraro.
di Enrica Riera
Fonte: Domani
… E proprio intorno a Occhiuto ruotano le nuove carte che i pm di Catanzaro hanno depositato al tribunale del Riesame. Chat e intercettazioni tra uno degli indagati dell’inchiesta – l’ex socio di Occhiuto, Paolo Posteraro – e sua moglie, magistrata alla Corte dei Conti (Maria Gabriella Dodaro, ndr). Le registrazioni delineano un quadro allarmante, fatto di soldi in cambio di nomine, ricatti e poltrone.
È proprio la moglie di Posteraro, rilevano i detective, a suggerire al marito che «avrebbe dovuto stare lontano da “quel mondo”, ossia la politica e gli incarichi fiduciari, se il prezzo da pagare era vedersi costretto a corrispondere denaro, anche mettendo a garanzia degli assegni».
È proprio Daffinà d’altronde a chiedere a Posteraro «assegni, a garanzia del pagamento dilazionato promesso a Occhiuto per la liquidazione delle quote societarie». Un fatto che allarma l’ex socio del presidente: Posteraro «teme che Daffinà potrebbe predisporre una perizia sovrastimata per agevolare Occhiuto», si legge nelle carte.
L’ipotesi investigativa verte proprio su quest’aspetto: a dicembre 2024 Occhiuto decide di recedere dalla Parametro holding, la controllante della Fondazione patrimonio artistico retail. Così ottiene dal socio, precedentemente promosso a consulente di Ferrovie della Calabria quella che è «la promessa di un rimborso (parzialmente erogato) di circa 135mila euro, sovradimensionato rispetto all’originaria stima di Posteraro che quantificava tutt’al più congrua la cifra di 80mila euro». Di tutto ciò Posteraro informa la moglie.
«Mi preoccupo, sono dei mafiosi, sono abituati a fare gli affari loro con le cose pubbliche, sono abituati ad approfittare della gente. Sarebbe da andare dalla Procura della Repubblica e denunciare a Tonino Daffinà, questa è l’unica cosa che mo uno dovrebbe fare», le parole della moglie a Posteraro.
Che continua: «Sono cose che mi fanno vomitare, con te non si devono permettere, con te non si devono permettere, quindi tu li devi fare crepare alla luce della legalità». In un’altra conversazione tra i due la signora Posteraro si informa sulle quote che il marito sta pagando a Occhiuto. «Mamma mia amore mio! Che palle…cioè stai pagando una casa!». Posteraro ribatte: «Eh…Ma ne varrà la pena…vedrai! Devo essere forte!».
Perché dovrebbe valere la pena a fronte di una dazione di denaro che gli inquirenti definiscono sovrastimata? A quale (altro) incarico aspirava Posteraro, assunto nella segreteria della compagna dell’ex governatore, l’onorevole Matilde Siracusano? Presto per dirlo. Di certo il “sistema Calabria” parla da solo.









