Calabria. Ferragosto di fuoco: bruciano Paola e l’Alto Tirreno Cosentino. Roghi ad Acquaformosa. Situazione difficile in provincia di Reggio

Ferragosto di fuoco in Calabria ma soprattutto in provincia di Reggio e Cosenza. Vicino alla Città dello Stretto, roghi pericolosi a Straorino e Arasì ma anche a Calanna. Con tanto di intervento di aeromobili antincendio: per molte ore sono stati attivi 2 canadair e 1 Erickson S64. Nella zona di Bagaladi, inoltre, un devastante incendio di bosco e macchia mediterranea ha messo a rischio aziende agricole e case rurali e nella serata del 14 agosto ha operato l’elicottero “Nuvola Rossa” che ha scongiurato guai peggiori.

Passando alla provincia di Cosenza, ieri sera grande apprensione a Paola, centro molto importante del Tirreno, dove i resti dell’antico maniero sulle colline hanno fronteggiato le fiamme che parlano di quanto possa essere stupido l’essere umano che si presta agli ordini di “qualcuno” e appicca devastazione. 

E non solo: Dal 14 agosto, vasti focolai stanno interessando l’area collinare tra Buonvicino, Maierà e Grisolia. Ieri, Ferragosto, a bruciare è stata nuovamente l’area collinare di San Nicola Arcella. Per tutto il pomeriggio il fumo è stato ben visibile e anche qui è stato necessario l’intervento aereo. 

Ci segnalano poi che ad Acquaformosa, centro arbereshe del Pollino, tutto il bosco del Farneto è ridotto in fumo… Un disastro ambientale che non ha precedenti nella storia del paese. 

Una situazione che non può essere più tollerata e a cui però non si pone un freno. Molti turisti, anche, si chiedono come sia possibile che le fiamme avanzino come se fosse una cosa normale, quasi accettata. Che l’estate sia anche sinonimo di emergenza incendi è noto da sempre, ma il vero problema è perché non si previene e non si mette anche questo argomento tra le priorità da discutere nel periodo tra settembre e maggio? Bisognerebbe chiederlo a quel gran parassita del presidente della Regione, che continua a “giocare” con i droni (sic!) e a trastullarsi con premi, cantanti, attori e compagnia bella mentre tutto va a scatafascio. Peggio del Titanic… Povera Calabria nostra!

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