Calabria, il crollo del Pil agricolo e i fasulli celebratori di Oliverio (di Luigi Adduci)

IL CROLLO DEL PIL AGRICOLO CALABRESE E I FASULLI CELEBRATORI DEL “GOBIERNO OLIVERISTA”

di Luigi Adduci

A seguito del bizzarro tentativo di luglio 2018 del presidente della giunta regionale di commissionare, nel corso dell’apposita “tre giorni” celebrata nelle amene montagne di Africo Antico, ad alcuni protagonisti calabresi del giornalismo, della scrittura e dello spettacolo, una “nuova narrazione” che rappresentasse una Calabria cresciuta in tutto (!); e dopo la parata del settembre 2018 dei 200 e passa sindaci (in molti ora sono già pronti ad assaggiare il desco delle fumanti marmitte dell’accampamento di centrodestra) che hanno chiesto, supplici, allo stesso super presidente di ricandidarsi alla guida della regione; i calabresi hanno assistito ad una fantasiosa narrazione delle prodi gesta del capo della regione che avrebbe conseguito grandi successi in alcuni importanti settori della struttura economica regionale.

I racconti dell’operazione-fantasticheria che abbiamo letto e ascoltato negli ultimi mesi invece scazzottano violentemente con il vissuto quotidiano del cittadino calabrese.
Sicché la bislacca nuova narrazione rischia di rendere ancora più forte la protesta dei moltissimi calabresi che vivono sulla propria pelle disoccupazione, emigrazione, spopolamento, allargamento dell’area della povertà, servizi sanitari inadeguati e inaccessibili (del tutto inesistenti in alcune vaste aree),viabilità regionale disastrata, degrado ambientale incontenibile e ci fermiamo qui.

Nell’ambito di questa commissionata nuova narrazione di una Calabria in netta ascesa, che purtroppo non c’è, alcuni accoliti celebratori hanno indicato dei dati numerici alla opinione pubblica calabrese.
Già anzitempo abbiamo evidenziato come “l’operazione fantasticheria” di questa nuova narrazione da parte dei disinvolti laudatores si rivelava risibile nei comparti economici delle esportazioni e del turismo.
E quel risultato inerente la crescita della produzione agricola (olivocoltura), marcato a vanto da parte dei laudatores, era da imputare, come pure anzitempo abbiamo sommessamente sostenuto, esclusivamente alla sporadica annata straordinaria e non già al sostegno del comparto da parte delle politiche agricole regionali.

Ora il recentissimo report 2018 dell’ISTAT sull’economia agricola calabrese fa giustizia di quella narrazione servile che per mesi ha raccontato una Calabria che, secondo i laudatores di questo governo regionale, cresceva e cresce in tutti i settori della vita economica.
Il finto punto di forza dei laudatores ( tra i più rumorosi si segnalano i consiglieri regionali Aieta e Romeo) è stato individuato da sempre nei miracoli che l’agricoltura stava operando.
Invece il report ISTAT denuncia che nel 2018 il PIl agricolo in Calabria è rovinosamente crollato del 9,4% e che è il dato più drammatico rispetto a tutte le Regioni del Paese e rispetto soprattutto alle Regioni del Mezzogiorno vocate storicamente all’agricoltura.
Il PIL agricolo cresce dello 0,6 % sul piano nazionale.
In Sicilia cala del 2,6 %; in Basilicata cresce invece dell’1,7; in Puglia diminuisce dell’1% ed infine in Campania decresce dello 0,6%.
Il dato calabrese è davvero allarmante su cui il governo regionale, se ne ha voglia e tempo, dovrebbe riflettere.
Le avversità climatiche non possono essere assunte a giustificazione di quanto è accaduto.
In Puglia ci sono state gelate primaverili e siccità estiva e c’è stata persino la xilella.
Anche nelle altre regioni meridionali vi sono state avversità climatiche come quelle pugliesi.
Aspettiamo di conoscere le valutazioni da parte dei celebratori del governo regionale, riservandoci ulteriori approfondimenti.