Calabria. Il j’accuse di Stasi più attuale che mai: “Siete peggio di mafiosi e strozzini. La sanità è un ricettacolo di corruzione”

Le ultime ore di campagna elettorale a Corigliano-Rossano erano state caratterizzate dai disperati tentativi della coalizione di Occhiuto di buttare fango su Flavio Stasi e sulla sua gestione della città nei cinque anni intercorsi dal 2019 al 2024. Il centrodestra, penalizzato in maniera schiacciante dai sondaggi ma ancora di più dal nulla programmatico e dallo squallore e dalla miseria umana dei suoi rappresentanti, aveva provato a buttarla in caciara appellandosi alla “legalità”, termine non certo consono proprio a chi, esattamente 13 anni prima, il 9 giugno del 2011, aveva determinato lo scioglimento del Consiglio di Corigliano per infiltrazioni mafiose.

Flavio Stasi aveva chiuso la campagna elettorale parlando sui palchi di piazza Salotto, piazza Le Fosse e piazza Portofino. Oggi, in presenza di una serie allucinante di casi di malasanità e di corruzione all’interno delle Asp e delle Aziende ospedaliere calabresi e del patetico annuncio di ricandidatura di Occhiuto alla guida della Regione, è più che mai opportuno ricordargli com’è andata appena qualche mese fa a Corigliano-Rossano.

Stasi aveva puntato il dito con decisione sul “vero candidato” del centrodestra ovvero il presidente della Regione Occhiuto, che aveva messo i suoi “burattini” in questa campagna elettorale consegnandogli in mano tutti gli apparati clientelari per ricattare la gente, a partire da quelli della sanità. “All’Asp stanno ricattando le persone per una Tac, per una visita, al Cup stanno assumendo i figli dei loro stessi candidati, stanno cercando di estorcere i voti con la sanità: siete peggio degli strozzini e dei mafiosi, perché vi accanite contro gente che sta male e approfittate delle loro gravi condizioni di salute. La sanità calabrese è un ricettacolo di corruzione. Il primo atto politico che produrrò dopo la mia rielezione a sindaco sarà quello di chiedere le dimissioni della vergognosa governance dell’Asp di Cosenza! Vi devono cacciare dalla città non solo dal Comune…”.

Il sindaco uscente aveva spiegato a tutta la sua gente che Occhiuto voleva mettere le mani sui 120 milioni di fondi intercettati dal Comune per continuare a tenere sotto ricatto i cittadini e che l’unica risposta che gli si poteva dare è di rispedirlo da dove viene, dalle fogne… E che proprio per questo la battaglia di Corigliano-Rossano è la più importante di tutta la Calabria “perché tante città guardano a noi in questo momento per ritornare ad avere speranza”. Stasi è convinto e con lui migliaia e migliaia di persone libere che “la città sceglierà ancora se stessa” così come ha fatto 5 anni fa. Per continuare ad essere libera e non chiedere più ‘mmasciate ai mafiosi e agli strozzini. Ed ha avuto ragione. Quanto a mafiosi e strozzini, purtroppo continuano ancora a delinquere indisturbati.