È stato detto di tutto e di più sui proprietari e sui coltivatori di piccoli appezzamenti di terreni. È stato detto che spesso sono la causa degli incendi quando si mettono a dare fuoco a sterpaglie e rovi. Oppure che trascurano i loro terreni tenendoli abbandonati. Alcuni di loro sono stati trattati dal presidente-parassita-cazzaro Occhiuto come piromani e incendiari quando invece erano intenti solo a pulire i loro fondi e a coltivare. In questi giorni si è parlato tanto dell’incendio doloso a villa Occhiuto. Abbiamo scritto anche noi tanto sulla campagna farlocca “tolleranza zero” del presidente. Oggi però, bando alle cazzate, vi vogliamo far leggere il post addolorato di un piccolo proprietario che ha visto distrutta la sua piccola proprietà. Noi diremo solo il nome perché non abbiamo chiesto il permesso e ce ne scusiamo in anticipo.
“Essere svegliati all’una di notte da un amico che ti dice: “Eugenio, vicino alla tua campagna è un inferno. Sta bruciando tutto. Fiamme altissime. Io sono già qui. E’ meglio se vieni a dare un’occhiata. I vigili del fuoco sono già stati avvisati”. Mi vesto in fretta e arrivo nella mia campagna. Fuori dal cancello trovo Pasquale e altre persone; comprensibilmente preoccupate. Entriamo. Una pioggia di scintille che cadono dall’alto ci dà il benvenuto. A distanza di alcune centinaia di metri, due miei ulivi secolari già hanno cominciato a bruciare. Una folta siepe manda minacciose fiamme. Attrezzati con secchi d’acqua, riusciamo ad attenuare la violenza del fuoco. Ci accorgiamo che alcuni ulivi posti nelle proprietà confinanti alla mia sembrano candele accese. Avvisiamo i rispettivi proprietari e richiamiamo i vigili del fuoco. Ci rispondono che tutte le squadre sono purtroppo impegnate in una vasta e più preoccupante emergenza a Briatico e Pizzo. Appena possono arriveranno. Allerto la Protezione Civile di Zungri che giunge con una squadra sul posto e si rende conto che forse occorrerà disporre l’evacuazione di una famiglia che vive in periferia. Nella mia campagna la situazione sembra migliorare. Rimaniamo solo io e Pasquale. Ma ben presto le fiamme ripartono dagli ulivi che sembravano domati. Pasquale sale sulle piante con altri secchi d’acqua mentre la pioggia di cenere e scintille continua. Dopo un paio d’ore, la caparbietà e dedizione di Pasquale hanno il sopravvento. Grazie a lui, i miei ulivi e di conseguenza quelli dei vicini sono salvi. Il vento soffia adesso in altre direzioni; il fuoco continua ad avanzare sempre minaccioso. Intanto arrivano i vigili del fuoco. Sebbene già visibilmente provati e quasi esausti, riescono a circoscrivere e domare le fiamme. Per fortuna non ci sono stati danni alle persone. Grazie ai vigili del fuoco, grazie alla Protezione Civile. Un ringraziamento particolare a Pasquale”.
Storia vera, drammatica, nulla di inventato o di costruito. Questa la realtà drammatica degli incendi che tante famiglie hanno vissuto e continueranno a vivere drammaticamente malgrado le cazzate di chi dice di saper governare. Povera Calabria nostra!