Calabria indignata: “Tutelare la salute? No, solo obbedienza al partito”

Buongiorno direttore,

raccolga questo sfogo che è quello di una calabrese come tante, indignata per l’ordinanza shock della nostra governatrice, tengo a precisare che non mi sono mai interessata di politica ma che, anche un bambino, capirebbe che si tratta di un’ordinanza frutto di uno sporco gioco politico, strumentale all’indebolimento delle scelte politiche del governo centrale.

Qui non si ha a cuore la salute di noi cittadini ma solo “l’obbedienza” al  partito.
Concordo che sia discutibile dal punto di vista democratico lo strumento adottato del D.P.C.M., che però ritengo sia giustificato da motivi di necessità ed urgenza, ma questa ordinanza proprio  non va giù.
Fra i tanti problemi sanitari ed economici che ci affliggono in questo particolare momento storico – uno tra tanti l’erogazione della cassa integrazione in deroga, che dipende proprio dalla Regione e per la quale si lavorano ancora le domande pervenute tramite pec, il primo giorno, – ci preoccupiamo e cito i primi punti dell’ordinanza: punto 1:consentire di fare sport nel proprio o in altro Comune: punto 2 consentire di raggiungere le imbarcazioni di proprietà per la manutenzione e mi fermo qui … 

Ma vi pare logico? Quante persone posseggono una barca in Calabria? Costituiscono  una categoria da tutelare, tanto da indicarla al secondo punto dell’ordinanza?
I punti successivi prevedono la ripresa di attività di ristorazione in genere da effettuarsi tramite asporto, e questo mi pare fosse consentito dal Governo dal 4 maggio in poi, quindi nulla da ridire…

Ma  poi dulcis in fundo, la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismi con somministrazione esclusiva all’aperto… ma stiamo scherzando? Abbiamo chiuso le scuole per evitare assembramenti ed apriamo i maggiori luoghi di aggregazione per i giovani, luoghi in cui per ovvie ragioni mentre si mangia e si beve non  si può neanche indossare la mascherina? Poi emaniamo questa ordinanza oggi per domani, all’improvviso, senza aver avuto il  tempo  di sanificare o di poter adottare anche le misure minime anti-contagio, con i dipendenti magari anche in cassa integrazione!!!!! Ma stiamo scherzando o facciamo sul serio?

Mi creda, ritengo che gli adulti dotati di buon senso non si faranno abbindolare da questa ordinanza e che continueranno a rimanere a casa facendo a meno di consumare un pasto all’aperto dei locali, ma vedo purtroppo molto vulnerabili i giovani e gli adolescenti in genere, che per loro natura meno sopportano le costrizioni e sono sicuramente molto provati da questo interminabile periodo di quarantena.

Io mi auguro che, pur essendo consapevole che la materia non è fra quelle rientranti nella potestà legislativa esclusiva  dello Stato dico, spero che chi di competenza possa presto bloccare questa ordinanza perché come diceva la governatrice qualche giorno fa in un’intervista, in cui si diceva contraria al ritorno dei residenti in Calabria che si trovavano in altre regioni o all’estero, testuali parole, “chiediamo un altro poco di sacrificio”.
Penso io, che sarà mai sacrificarsi fino al primo giugno, se ne va della salute di tutti noi calabresi? Grazie per l’attenzione e mi scuso per lo sfogo. 

Pina Greco