ROBERTO OCCHIUTO, MEDAGLIA D’ARGENTO ALLE OLIMPIADI DEGLI INCENDI
Ma il Presidente Robertino Occhiuto veramente crede che noi calabresi ci beviamo tutte le sue minchiate? Va bene che a Roma è visto come un novello Messia da sinistra, stampa e famiglia Berlusconi. Ma si sa, la sinistra (si fa per dire) è messa così male che passa il tempo a corteggiare il nostro Robertino contro l’autonomia differenziata e Antonio Tajani sullo ius scholae. Manca poco che tra qualche tempo inserirà Silvio Berlusconi nel Pantheon dei padri dei diritti civili da cui, e non da oggi, è stato per fortuna espulso un “tipo” come Palmiro Togliatti di cui non ci si è ricordati nel 60° anniversario della sua morte. Ma si sa
era un putiniano antilitteram…
Ma qui non siamo a Roma, ormai dopo quasi tre anni di sgoverno della nostra regione, i calabresi lo hanno sgamato e hanno capito l’inconsistenza del personaggio. Certo, qualcuno potrà dirci, che è sempre il quarto dei presidenti più amati in Italia secondo la… questura, pardon Il Sole 24 Ore. Qualcun altro potrà dirci che la sua pagina Facebook è piena di commenti fatti di cuoricini, bacini, gridolini tipo: “un grande presidente…buon lavoro presidente… grazie presidente… grazie… applausi… grande presidente per quello che fa per i calabresi”. E qui ci fermiamo perché il troppo e troppo. E ormai anche i commenti non graditi non vengono più lasciati sui post per evitare che finiscano nelle pagine di… Iacchite’.
Ma la politica è come il calcio: ci sono i fan sfegatati, oltre ai portaborse e ai codazzi vari, che non aprirebbero gli occhi nemmeno davanti all’ovvio.
L’ultima uscita del nostro parassita e cazzaro di Cosenza è il post di ieri che potremmo titolare: “L’ESERCITO DEL BENE”. Questa volta ci evita la sua immagine solitaria dalla central room e ci evita di esaltare i risultati clamorosi della sua squadra di droni. Il ragazzo non è fesso del tutto, e capisce che farebbe una figuraccia visti i magri risultati conseguiti con droni e battelli in giro per la Calabria e i suoi mari. E poi proprio quest’estate che gli incendi ce li ha avuti a casa sua, a Germaneto, a due passi dalla control room. Chissà dov’erano i 28 droni, forse al mare.
Quindi la narrazione cambia e tira in ballo quelli che realmente lavorano per contrastare gli incendi nella nostra regione: carabinieri, pompieri, forestali, associazioni di volontariato. Lui che fa, consigliato da quelle menti diaboliche della sua comunicazione, nell’elencare tutte le forze che sono impegnate quotidianamente nella battaglia contro i piromani ci ficca anche i suoi droni e la central room. E allora spara un filmato agli effetti speciali con sottoscritte emozionanti e musica incalzante. Mette insieme gli interventi dei pompieri, dei canadair che sono sotto il controllo del ministero degli Interni, con quello dei carabinieri che fanno capo al ministero della Difesa, e i carabinieri forestali del ministero dell’Agricoltura, con quelli della Protezione civile nazionale e regionale, l’azione degli enti parchi e delle associazioni di volontariato.
Nella sua narrazione accosta la sua flotta formata dai suoi 28 droni con la flotta di stato formata dai 4 canadair assegnati alla nostra regione e i 4 elicotteri qui assegnati. Mette tutto assieme e il cocktail è servito.
L’importante è che alla gente comune sembri che tutto questo sia diretto e controllato dalla sua central room con lui in postazione di comando a dirigere le operazioni. A coronamento di questo ecco i risultati eclatanti: 146 piromani denunciati, 100 segnalazioni precoci di incendi, 220 casi di abbandono rifiuti, 49 casi di discariche abusive.
Ora, cosa abbia da vedere l’abbandono dei rifiuti, caso tipico di tamarraggine calabrese, con gli incendi boschivi è un mistero che solo nella sua testolina poteva venir fuori. Così come pure le discariche abusive: che cosa c’entrano con i piromani e gli incendi? Ma per lui tutto fa brodo. Ma dai, avrebbe detto Toto’, fai vedere che abbondiamo. Ed ecco a voi il cocktail Roberto il cazzaro, formato dal 99,99% del lavoro degli altri e dello 0,01 delle sue minchiate.
Naturalmente, il nostro amato presidente, si guarda bene dal dare i dati ufficiali degli incendi di quest’anno e di questa tragica estate.
L’Ispra, che non si capisce bene perchè non si fa gli affari suoi, ci tempesta di dati impietosi. Da gennaio al 30 luglio 2024 in Italia ci sono stati 615 incendi per una superficie interessata di 221 kmq. Le aree boschive bruciate sono pari a 40 kmq. La regione più colpita è la Sicilia con il 45% del totale. Al secondo posto, indovina… indovinello… caro presidente… indovina chi c’è? Ma naturalmente la Calabria con il 20%, seguita a distanza da Sicilia e Puglia con il 10%.
Il totale di queste 4 regioni fa l’80% del totale nazionale incendiato. In particolare, per quanto riguarda solo gli incendi boschivi, il 34% del totale nazionale ricade in Sicilia, il 30% in Calabria e il 12% in Sardegna. Miglioriamo, che bellezza!!!
Sono soddisfazioni. Se ci fossero le Olimpiadi degli incendi, avremmo vinto, per il secondo anno consecutivo la medaglia d’argento. Ma, caro Occhiuto, c’è un ultimo dato che da buon cosentino potrai esibire con vanto e orgoglio ai tuoi fans e supporter. Dopo la provincia di Agrigento, al secondo posto, negli incendi boschivi, c’è una nuova entrata che scalza la provincia di Reggio Calabria.
Suonino le trombe, al secondo posto, new entry 2024, c’è la provincia di COSENZA che con
19 kmq, pari al 24% di copertura forestale interessata, supera la provincia di Reggio Calabria che si ferma a 15 kmq. Anche qui grande soddisfazione per il nostro coordinatore della control room, siamo medaglia d’argento e di bronzo. Chissà se Mattarella ci riceverà anche a noi a metà settembre? Ma un po’ di vergogna, di autocritica, di rossore, proprio mai, Occhiuto? Cazzari si nasce, mica si diventa. In questo campo Roberto Occhiuto è medaglia d’oro, il presidente con la minchiata incorporata. Presto lo diranno anche a Roma e persino a Milano… Il tempo è sempre galantuomo.