Calabria. L’estate nera di Ciccio Cannizzaro tradito da Peppe ‘ndrina e Arruzzolo (lo scifo)

Ora che le liste per le Politiche 2022 sono state presentate e la campagna elettorale è ufficialmente partita, iniziano ad uscire fuori alcuni retroscena che agitano parecchio gli animi all’interno del partito di Forza Mafia, pardon… Italia. Ferma restando la leadership di Robertino Occhiuto il parassita in Calabria e il suo personale ottimo rapporto con Giuseppe Mangialavori, alias Peppe ‘ndrina, coordinatore regionale e il puparo reggino Ciccio Cannizzaro, emergono una serie di retroscena nella composizione delle liste.

Il giovedì prima della scadenza per la presentazione delle candidature in un incontro tra Mangalavori, Occhiuto e Cannizzaro pare ci sia stato un acceso diverbio in dialetto stretto reggino/vibonese tra Cannizzaro e Mangialavori, causato dal fatto che entrambi ambivano al primo posto del proporzionale alla Camera, che tradotto in soldoni significa elezione scontata col minimo sforzo! Alla fine, come sempre accade quando gli scagnozzi del capo litigano tra di loro, Robertino ha dovuto imporre la sua linea e per blindare il fratello Mario (che ha Gratteri e la Dda alle calcagna…) al Senato ha dovuto cedere alla richiesta di Mangialavori (che infatti è blindatissimo alla Camera) candidando quindi Cannizzaro al collegio uninominale 5 di Reggio-Locri dove comunque non dovrebbe avere problemi per essere eletto, visto che gli “avversari” si chiamano Mimmetto Battaglia e Fabip Foti.

Ma Cannizzaro non è tranquillo lo stesso, come è stato dimostrato platealmente con la farsa dell’attentato alla sua segreteria del quale ormai non parla più nessuno. E non è finita qui. Ciccio “bummino” ha problemi persino con uno dei suoi più fedeli scudieri ovvero Giovanni Arruzzolo (lo scifo).

Pare che la candidatura di Giovanni Arruzzolo, attuale capogruppo alla Regione di Forza Italia (ed eletto con l’aiuto di Cannizzaro alle ultime Regionali, che ha puntato tutto su di lui per farlo arrivare primo e non darla vinta a Giuseppe Mattiani) lo abbia “ringraziato” voltandogli le spalle proprio per allearsi con il coordinatore regionale Mangialavori e suo cognato Michele Comito grazie proprio al collegio Piana di Gioia Tauro-Vibo che territorialmente toccava proprio a Peppe ‘ndrina.

Per una migliore comprensione dei fatti: Arruzzolo viene indicato dal coordinatore regionale d’accordo con Comito (cognato di Arruzzolo, consigliere regionale “dominante” di Forza Italia eletto in quota Mangialavori in cambio del suo addio alla corrente di Ciccio Cannizzaro e quindi al passaggio in questo blocco che oggi vede allineati come in una fortissima “locale” di ‘ndrangheta Mangialavori, Comito, Arruzzolo, Giannetta e Mattiani. Insomma, una corazzata che ha messo in netta difficoltà Cannizzaro, il quale ha subito questa scelta senza poter dire nulla se non cercare di farla filtrare come una operazione diretta da lui… Ma non solo non ci crede nessuno (più o meno come ai colpi di pistola dentro la sua segreteria) per quanto è sempre più chiara la linea di “allontanarlo” perché porta guai e… polizia. Dopo il voto ci saranno tante sorprese e nuovi equilibri e qualcuno sta aspettando con ansia questo momento soprattutto in provincia di Reggio. La ruota gira dicono sempre e qualcosa di molto importante potrebbe accadere da qui ai prossimi sei mesi: Incrociamo le dita!