di Saverio Di Giorno
Sfugge un elemento nel dibattito sulla sanità. Bisogna sottolinearlo: il problema della malasanità è prima di tutto un problema di malagiustizia. Non si può risolvere l’uno senza prima arginare l’altro. Ben vengano le occupazioni degli ospedali, le proteste davanti alla regione o negli ospedali da campo ma si dovrebbe anche manifestare davanti alle procure. Basta ricordare qualche elenco di episodi in ordine cronologico. Senza nessun commento, sarebbe superfluo.
Inchiesta Cartesio (2009). Il libro Teorema Cosenza, nel capitolo definito “coperture giudiziarie” riporta intercettazioni riguardanti la clinica di Belvedere ex-Tricarico e l’ex procuratore di Paola, Greco. Di seguito, un passaggio…
Uno degli intercettati poi finirà nell’inchiesta Frontiera (2016) del procuratore Bruni, il quale dopo il procuratore Facciolla tornerà ad occuparsi della clinica in continuo fallimento. È di questi giorni la sentenza di primo grado che condanna a cinque anni Ciro Rosano Tricarico e a tre anni il figlio Fabrizio. Inutile dire che non solo la Procura (e ovviamente la politica), ma anche il Tribunale di Paola a lungo è stato pericolosamente vicino alla clinica come si è documentato più volte.
Operazione Reale (2012). Prende le mosse da una serie di intercettazioni riguardanti il boss Pelle. Vari nomi all’interno; tra questi Guglielmo Quartucci, responsabile e socio della clinica “Villa degli Oleandri”. Qui, secondo gli inquirenti si rilasciano falsi certificati di depressione per ottenere la scarcerazione, anche un poliziotto accusato di femminicidio. Il medico chiedeva di essere messo in contatto con l’assessore dell’epoca Pino Gentile. Altro nome quello di Vincenzo Cesareo, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Praia a Mare.
Sempre Teorema Cosenza riporta “… candidato con il PSI per Scopelliti e Antonio Carpentieri (…) legatissimo al boss Pelle e ci sono intercettazioni in merito” e le intercettazioni le riporta lo stesso Gratteri in “Padrini e padroni” «Io mi sento come uno, tu lo sai, della famiglia» Poi altre telefonate con lo stesso Quartucci. Anche lui fa il nome dei fratelli Gentile. Vuole scalare l’Asp. Il dialogo è avvenuto il 26 maggio 2010, un anno dopo Cesareo, che non è coinvolto nell’indagine, diventerà dirigente dell’ospedale di Cetraro, mantenendo anche l’incarico di dirigente del presidio di Praia a Mare. Pochi giorni dopo la nomina gli revocano l’incarico. Le motivazioni? Riorganizzazione della struttura provinciale cosentina. Cesareo, lo ribadiamo, non è coinvolto nell’indagine.
Inchiesta Frontiera (2016). Una vasta inchiesta che coinvolge una buona parte della provincia di Cosenza e il clan Muto. In quell’estate si parla di un secondo filone, di indagini con intercettazioni che riguardano esponenti del Pd cosentino, vicini al clan Muto e ai boss della sanità privata. Di quelle intercettazioni non si saprà più nulla. Il procuratore Bruni verrà poi promosso e in quello stesso periodo si insedia a Catanzaro il procuratore Gratteri che quindi oltre a quelle che riporta nei libri su Cesareo dovrebbe essere a conoscenza anche di queste.
Inchiesta Parcelle d’oro (2017). Anno della sentenza in primo grado che condanna l’ex direttore generale Gianfranco Scarpelli (che aveva firmato il decreto di nomina di Cesareo) a 2 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per un anno. L’avvocato di Gentile, Nicola Gaetano, al quale sono andati circa 800mila euro di incarichi legali e consulenze, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Il processo finirà in una bolla di sapone. Assoluzioni per tutti, ma rimangono tutti i dubbi sul bilancio, sulla gestione del bilancio. Il Financial Times ha scritto recentemente di 1 miliardo di euro riciclato fino in Corea nel 2019 provenienti dai debiti delle Asp, tramite contenziosi. Nessuna procura approfondisce questi giri di denari? Gli avvocati che li rendono possibili: emergerebbero non molti nomi e tra questi probabilmente Enzo Paolini. A un avvocato Paolini fa riferimento anche Franco Pino parlando della gestione di un locale a Sangineto frequentato dalla Cosenza bene.
L’anno dopo La Lince pubblica un audio del commissario Scura dove afferma che l’ospedale di Praia può rimanere chiuso perché tanto c’è la clinica privata belvederese.
Inchiesta sul gruppo iGreco (2019). Nel gruppo imprenditoriale anche alcune cliniche private. Vicine all’allora parlamentare Pd Ferdinando Aiello. L’inchiesta della procura di Castrovillari, che parte dalla bancarotta (stesso curatore fallimentare, Caldiero, della clinica Tricarico) arriva fino a Roma. Il magistrato che la conduceva (Facciolla) sarà poi trasferito. Altre intercettazioni riguardanti Aiello vengono insabbiate, secondo la procura di Palermo, dal pm Luberto. Sempre da Teorema Cosenza: “il fascicolo riguardante Luberto esisteva già da due anni prima che se ne venisse a conoscenza.” Proprio perché Castrovillari già indagava. Perché Catanzaro non si è mosso per tempo?
Inchiesta Genesi (in corso). All’interno delle dichiarazioni del giudice Petrini emerge l’esistenza di una loggia coperta e tra i vari nomi tirati in mezzo tale Santoro. Funzionario, tra le altre cose, dell’Asp di Cosenza e ritenuto anello di collegamento tra Petrini e gli altri. Affiliazione che sarebbe avvenuta nello studio di Pittelli al centro invece dell’inchiesta Rinascita-Scott dove si fa riferimento anche qui a logge e fratelli e in particolare il fratello sarebbe Pino Gentile. Di nuovo. Gentile è fuori dall’inchiesta. Di nuovo…
Al termine di tutte queste vicende si dovrebbe arrivare con sentenze di assoluzione o condanna. Si dovrebbe arrivare cioè con un procedimento regolare e naturale. Soprattutto con sentenze che non lascino spazi a dubbi e zone d’ombra. Aprire gli ospedali significa anche chiudere tutti questi fascicoli nelle procure.
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