di Enrica Riera
Fonte: Domani
… Nel primo pomeriggio una nuova ombra si è posata sulla cittadella regionale, dove gli uomini della Guardia di Finanza del capoluogo calabrese hanno realizzato una serie di perquisizioni e acquisizioni di atti. Sotto la lente degli inquirenti – le attività sono state disposte ancora una volta dalla procura guidata da Salvatore Curcio – documenti e provvedimenti riguardanti il comparto sanità (ma non solo).
Tra gli investigatori le bocche restano cucitissime: chi è coinvolto nella nuova indagine? In base a quanto apprende Domani, trattasi di manager e dirigenti di primissimo livello legati a Occhiuto e al suo partito. E anche ulteriori fedelissimi del presidente, pronto a ricandidarsi alla guida della Calabria nel 2026 nonostante i (vari) terremoti giudiziari che lo stanno investendo. Solo alcuni giorni prima, infatti, i giudici catanzaresi hanno anche disposto una serie di misure cautelari nei confronti di specializzandi, ricercatori, professori e anestesisti: alcuni, tra i più noti del territorio regionale, sono i consulenti in materia sanitaria dello stesso Occhiuto. Secondo l’accusa, a vario titolo, i medici in servizio all’ospedale avrebbero effettuato interventi chirurgici su pazienti visitati preventivamente a pagamento, durante lo svolgimento di attività extraistituzionale privata, garantendo loro un trattamento “privilegiato” rispetto ai pazienti ambulatoriali che avevano osservato le disposizioni per l’accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche. In particolare, in questa inchiesta per truffa culminata con l’arresto del primario del reparto di Oculistica del policlinico di Catanzaro Vincenzo Scorcia – per il professionista la contestazione è appunto quella di avere attuato una gestione “privatistica” delle liste di attesa nel suo reparto – tra i dodici indagati ce n’è uno molto vicino a Occhiuto. Si tratta di Andrea Bruni, ricercatore e professore associato, verso il quale la procura ha disposto il sequestro di beni per 62.359,47.
Classe 1987, Bruni, al pari di Posteraro e Ferraro nell’inchiesta ancora in corso per corruzione, è strettissimo collaboratore del presidente di Forza Italia: nel 2024 è stato nominato consulente della Regione Calabria, successivamente confermato consulente esterno personale del governatore Occhiuto per le attività della Conferenza Stato-Regioni e appena nominato primario all’ospedale Annunziata di Cosenza. «Con artifici e raggiri dichiarava falsamente di optare per il regime di impiego a temро pieno e non comunicava lo svolgimento di attività incompatibili con tale regime contrattuale (…); induceva in errore l’Ateneo di appartenenza sul tempo pieno e l’Azienda Ospedaliero Universitaria sull’esclusività del rapporto d’impiego tenuto con quest’ultima e in tal modo percepiva indebitamente e fraudolentemente dalla A.O.U “Renato Dulbecco” (ex Mater Domini) le indennità collegate al regime di lavoro a tempo esclusivo per un importo complessivo, nel periodo 2021- 2024, pari ad euro 18.887,86 e dall’Università degli Studi Magna Grecia le Indennità per il regime di tempo pieno per un importo complessivo di euro 43.469,19 e dunque, per un totale complessivo di euro 62.357,05, con pari danno alle persone offese», si legge nelle circa novecento pagine di ordinanza cautelare.
Tra gli indagati, inoltre, Eugenio Garofalo, pure lui classe 1987, anestesista rianimatore: i beni sequestrati in questo caso sono stati pari a 75.765,53 euro. Il professionista ricopriva un incarico di fondamentale importanza: presidente componente del Comitato Etico Centrale della regione Calabria. L’ultima grana per il cerchio magico di Occhiuto.