“Rispetto al presidente uscente Occhiuto avremmo tante cose da dirgli. Ma ancora non abbiamo capito perché tra un mese si voterà. Se non per un suo capriccio. Nessuno lo ha sospeso. Nessuno gli ha chiesto di dimettersi”. Lo si legge in una nota del Comitato Calabria 2030 per Tridico.
“A noi non interessa che Occhiuto sia indagato. Siamo certi che lo si debba giudicare esclusivamente per una questione politica. E non è garantismo di facciata. Le elezioni anticipate non significano che sia innocente o colpevole perché il tribunale del popolo era una concezione sovversiva e non democratica.
Occhiuto ha distrutto la sanità definitivamente. Ovviamente non può rispondere per il passato ma in quel passato lui c’era: sosteneva Chiaravalloti, sosteneva Scopelliti e oggi li rinnega.
Quanto dice che la sanità è migliorata significa che non conosce ciò che accade al pronto soccorso di Cosenza, a quello di Reggio Calabria, nelle guardie mediche sguarnite. Negli ospedali di montagna dove non esiste l’emodinamica ma nemmeno un defibrillatore.
Occhiuto tace oggi sull’autonomia differenziata mentre Calderoli spinge per riapprovare il testo. E su questo non possiamo non chiedere al mondo cattolico di scendere in campo.
Pensiamo che Tridico debba prendere come esempio una grande donna di centrodestra, Jole Santelli. Era una donna moderata ma decisionista che avrebbe cambiato realmente la Calabria.
Il reddito di dignità che Occhiuto ostacola cambierebbe la vita di centinaia di migliaia di calabresi che non riescono a vivere, mentre il suo assessore regionale, Giovanni Calabrese, ha fallito clamorosamente sui centri dell’impiego.
Oltre a questo rimane insoluta una domanda: perché Wanda Ferro si è candidata? Lascerà certamente il posto di sottosegretario agli interni e lo farà mal volentieri. Ma glielo ha imposto la presidente del consiglio che già pensa a lei come presidente della Regione. Occhiuto non è più commissario ma è commissariato. Non gli basteranno i cacicchi portatori di voti per vincere”.
Calabria 2030 per Tridico
