Calabria parassita, da Muccino a Elisabetta Gregoraci: paga sempre la Regione

Ormai c’era già chi si chiedeva che fine avesse fatto il cortometraggio diretto da Giacomo Triglia con Elisabetta Gregoraci. Girato a settembre in varie località calabresi, tra cui Roccella, Gerace, il borgo di Siderno superiore, i calanchi di Palizzi, il borgo arroccato di Morano Calabro e la spiaggia dell’Arcomagno di San Nicola Arcella, lo spot rientra nella strategia comunicativa del brand Calabria Straordinaria, ma ancora non era stato possibile vederlo e non si sapeva quando sarebbe stato diffuso al pubblico.

Il ritardo aveva iniziato a rendere più nervoso del solito Fausto Orsomarcio (ché ormai anche a Roma nessuno lo chiama più col suo cognome), notoriamente deus ex machina del grande flop di Calabria Straordinaria e di conseguenza anche della boiata del cortometraggio di Gabriele Muccino. Dopo la proiezione del trailer in anteprima alla Festa del cinema di Roma, nel corso delle festività natalizie il cortometraggio della Gregoraci era stato infatti presentato a Milano nella cittadella di Senstation Ice, il contestato villaggio natalizio di Grandi Stazioni Retail di cui la Regione è main partner. 2 milioni e 600mila euro sciaguratamente buttati al vento. Ma adesso, alla gran pagliacciata della fiera internazionale del turismo Bit di Milano, il cortometraggio della Gregoraci ha avuto il via libera. Dopo Raoul Bova ora tocca all’ex signora Briatore.

Un importante ramo del progetto Calabria Straordinaria riguarda cinema e audiovisivi, con il forte ruolo della Fondazione Film Commission come agenzia di promozione turistica con una modifica ad hoc dello statuto, che ne ha ampliato le competenze non senza polemiche e più che fondate perplessità. E il cortometraggio della Gregoraci rientra in questo calderone, essendo stato presentato proprio a Milano alla presenza del commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission Anton Giulio Grande e della stessa Elisabetta Gregoraci, in abito rosso fuoco firmato dallo stilista. Presente anche il regista reggino Giacomo Triglia, avevano svelato il titolo dello short film, “Verso Sud”. Della serie: la fantasia (!) al potere… 

Però era passato tutto il mese di gennaio senza altre notizie e la circostanza aveva iniziato a creare mezzi incidenti diplomatici e malumori diffusi. Del resto, il grande flop di Gabriele Muccino pagato a peso d’oro è ancora un ricordo fresco e forse a qualcuno sarà venuta la paranoia di una rinuncia al progetto per evitare altri guai. Ma poi è arrivata la decisione di dare l’annuncio alla Bit. Tuttapposto.

Prima o poi, s’immagina, lo spot sarà proiettato anche qui, ma non c’è fretta. I soldi sono stati scuciti, il dado è tratto.

Non vorremmo infierire sulle qualità di attrice di Elisabetta Gregoraci (in fondo basta solo ascoltare per tre secondi cosa esce dalla sua bocca e considerare che è stata “capace” di sposare… Briatore!) ma giusto per utilizzare quantomeno l’ironia non possiamo non rilevare che affermare che la Nostra sia del mestiere sia più o meno come pensare che Berlusconi possa essere un grande “statista”. Eppure la Film Commission Calabria, che spende milioni di euro senza che nessuno parli, le ha finanziato un film grazie al grande intellettuale Fausto Orsomarcio, il peggiore assessore regionale al Turismo della storia ultracinquantennale della Regione Calabria.

Questo spot, short film o corto ovviamente non lo vedrebbe nessuno ma intanto è stato finanziato da un ente guidato da un certo Anton Giulio Grande, stilista in quota Lega che in realtà ormai è in quota Robertino (più o meno come la sgallettata chiamata a fare l’assessore ai… trasporti) ed esegue gli ordini del parassita.

Questo scempio della Film Commission consente a gente come Calabrese in Gattopardo o come Arancino in Crocchetta di andare a vigna nei grandi alberghi italiani per promuovere il nulla. Come il nulla è un film con Elisabetta Gregoraci. Da qualsiasi parte lo si giri, sempre nulla è. Conzativicci…