Calabria, per governare ci vuole una nuova classe dirigente (di Fabio Menin)

PER GOVERNARE IN CALABRIA CI VUOLE UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE

di Fabio Menin

Professore e attivista certificato Movimento Cinquestelle Rossano 

Mi permetto molto modestamente di rispondere all’articolo comparso alcuni giorni fa su ”Iacchite’” ovvero la lettera aperta ai 18 parlamentari del M5s http://www.iacchite.com/lettera-aperta-ai-diciotto-parlamentari-del-m5s/

In effetti l’autore della lettera denuncia una situazione di fatto che vede il M5s in Calabria avere ottenuto molti parlamentari (18 ovvero quasi tutti quelli in palio) ma sostanzialmente escluso da qualunque forma di governo locale e regionale. E giusto anche rilevare che fino ad ora non ci sono segnali seri che qualcuno voglia assumersi la responsabilità di governare la Regione o un grande comune (ma può darsi che alle prossime qualcuno ci sia).

A mio avviso la verità è questa: finora il Movimento Cinquestelle ha fruito in Calabria dell’onda elettorale contro i partiti tradizionali e del desiderio della gente di cambiare e in effetti molti rappresentanti sono stati eletti, però è anche vero che fino ad ora nessuno di questi deputati  o senatori è riuscito seriamente a produrre qualcosa di incisivo e di eclatante nelle questioni che attanagliano la Calabria: carenza di trasporti (soprattutto sulla fascia jonica) e infrastrutture, mancanza di lavoro, attività economiche sfitte, chiusura di ospedali, tribunali e quant’altro negli uffici pubblici, povertà relativa.

E’ vero che molti aspettano il reddito di cittadinanza come misura capace di alleviare la crisi economica della regione, ma non può bastare questo a risollevare le sorti di due milioni di persone. Se il governo avrà intenzione di fare qualcosa per la nostra terra allora sarà benvenuto, ma noi non possiamo che interrogarci su quale sia la reale incidenza dei nostri rappresentanti in Parlamento: è vero che si sono insediati da poco, e il governo si è trovato ad operare tra mille difficoltà ed emergenza, non ultima il crollo del ponte di Genova, ma è anche vero che tutto il sud, e la Calabria non fa eccezione che ha sostanzialmente votato questo governo, finora ne ha ricevuto poche attenzioni.

E siccome al governo c’è la Lega, la quale invece punta ad ottenere un recupero fiscale di almeno 35 miliardi per le regioni del Nord, noi cittadini del sud abbiamo il dovere di porre questa domanda secca ai nostri parlamentari che abbiamo eletto: ma quand’è che il governo si deciderà a fare qualcosa di concreto per il SUD?

Almeno diteci quali sono i programmi in scadenza, quali intenzioni ci sono, che ancora non ci è stato comunicato nulla. Abbiamo bisogno di nuove strade, di ripristinare collegamenti ferroviari degni di questo nome, almeno su metà della Calabria, abbiamo bisogno di tutelare meglio le nostre produzioni agricole, oppure di usare meglio la leva fiscale nella nostra regione.

Per quanto riguarda invece i governi locali, voglio in premessa dire che fino a che il ministro della Salute, la dott.ssa Grillo, non rimuoverà il commissario di governo attuale sono convinto che le clientele politiche continueranno a fornire voti comprati ai vari ras locali della sanità e della regione, potrebbe anche darsi che la gente continui a cambiare il voto, ma allora ci si deve candidare e si deve presentare uomini all’altezza.

La generazione di giovani militanti del M5s che sostengono la base di questa forza politica, che io conosco bene perché li frequento da almeno un paio d’anni, purtroppo è gente priva di esperienza politica o amministrativa, ma tra di loro ci sono tanti bravi ragazzi che hanno studiato e che potrebbero senza dubbio reggere bene le sorti di qualunque comune della nostra regione, o anche del governo regionale. E’ però vero che a questi giovani, nei meetup spesso si sono uniti anche cittadini adulti delusi dai vecchi partiti, che spesso danno consigli utilissimi ai giovani.

Non vorrei, però, che nel movimento ci fosse anche gente che, senza dare troppo nell’occhio non si è impegnata a fondo per la nostra regione e, in qualche maniera direttamente o indirettamente, frena le legittime aspirazioni ad un rinnovo totale anche delle classi dirigenti locali, che sono quelle più inquinate e corrotte. Cioè ci si è cullati di avere ottenuto brillanti successi elettorali, senza però riflettere su che cosa abbiamo il dovere di fare per questa nostra amata e bellissima terra che ha eletto i nostri rappresentanti.

Ci sono vizi nella politica locale, ad esempio nella provincia di Cosenza, che riguardano partiti tradizionali, come ad esempio la tendenza a voler influire politicamente su tutta la provincia da parte della città capoluogo, spesso affossando  i politici locali, che si riproducono, non per cattiva volontà, ma quasi per inerzia anche talvolta nel M5s. E’ vero che chi è più bravo naturalmente emerge, ma è anche vero che quando in una forza politica qualcuno prende il sopravvento a livello provinciale, poi tende a mettere in secondo piano le autonomie dei territori locali e questo non va bene. E poi fino ad ora non ho visto alcun parlamentare del M5s mettersi apertamente contro il sistema di potere clientelare-mafioso che domina sia le città sia la Regione, con candidati di spessore, mentre invece abbiamo il dovere di farlo.

E’ UN CONSIGLIO IL MIO, NATURALMENTE, che vale per quel che vale, ma se vogliamo essere all’altezza bisogna sfidare l’establishment politico-clientelare mafioso della nostra terra. E quando si candida qualcuno o si fa la selezione per le candidature, anche nel M5s, perché non bisogna scegliere i più fedeli al capetto di turno regionale ( spesso con votazioni on line ….) ma bisogna lasciare che le candidature locali si esprimano liberamente: così gli uomini migliori saranno invogliati a candidarsi. Se no il M5s rischia di rimanere una specie di setta chiusa.

Però penso che nel M5s ci siano sufficienti anticorpi per combattere queste tendenze  burocratiche che albergano in qualunque forza politica e che sia pure giusto che questa forza politica si apra anche alla società civile molto più di quanto ha fatto sinora. Per adesso infatti, la gran parte dei suoi militanti sono i giovani che hanno studiato nelle nostre università e che sono sostanzialmente esclusi da qualunque forma di ingresso nel mercato del lavoro (soprattutto i figli della piccola borghesia meridionale).

Mi permetto di offrire un modestissimo consiglio alla delegazione calabrese dei nostri parlamentari: mettetevi insieme, fate squadra e andate nei ministeri insieme a chiedere ciò che ci spetta come regione! E se occorre chiedete un incontro tutti insieme con Luigi Di Maio o col presidente Conte, anzi mi aspetterei dal senatore Morra, che è tra i parlamentari calabresi più in vista, un impegno del genere a favore del sud, senza recriminare sulle mentalità diffuse nel meridione, che avranno sì dei limiti, ma c’è anche lo stato che ha trascurato questa parte dell’Italia. E’ per questo che siede al governo l’on.le Di Maio, per questa valanga di voti di speranza nel M5s che si sono avuti al sud, speranze che non vanno deluse. E ogni parlamentare eletto si occupi meglio del proprio territorio, ascoltando sempre ciò che dicono i militanti di base, che sono il contatto tra il M5s politico e i cittadini. Tutto questo naturalmente lo dico da iscritto e cittadino della Calabria perché desidero che il M5stelle cresca ancora di più e la sua azione sia in grado di dare risposte alle popolazioni meridionali sofferenti.