Calabria, sanità allo sbando. Conti in ordine col trucco e la vergogna di Azienda Zero

I conti sono in ordine (col trucco, però), ma l’assistenza langue. Azienda zero rimane una chimera. E lo era già prima che Giuseppe Profiti passasse a miglior vita. Sono questi alcuni dei punti principali del verbale del Tavolo Adduce (l’ultima riunione è stata il 21 marzo scorso).

Capitolo conti. La Regione Calabria al quarto trimestre 2022 presenta un avanzo di oltre 140 milioni di euro. Dopo il conferimento delle aliquote fiscali preordinate dal Piano di rientro alla copertura del disavanzo sanitario, il risultato è di 261,3 milioni di euro. Peraltro i ministeri chiedono “chiarimenti sull’utile rilevato dalla ASP di Reggio Calabria per 92,3 mln di euro rilevando che gli utili del SSR a IV trimestre 2022 sono della GSA e della ASP di Reggio Calabria”. “Si segnala tuttavia che l’elevato avanzo sull’anno 2022 è collegato al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria per il potenziamento dei LEA, auspicati dalle numerose iniziative legislative nazionali a sostegno della Regione Calabria intervenute negli anni e dall’iscrizione dei contributi dello Stato a sostegno del Piano di rientro della Regione Calabria che appaiono non utilizzati”.

E poi c’è la questione di Azienda Zero. I ministeri vigilanti richiamo la necessità  “che la struttura commissariale proceda dapprima ad adottare gli opportuni interventi volti a superare i rilievi, con particolare riferimento alla necessità di chiarire il perimetro di competenze tra il Dipartimento regionale e Azienda Zero, e solo successivamente emanare i relativi provvedimenti attuativi”. Prima la modifica normativa e poi il resto. Anche se con l’occasione, i funzionari ministeriali hanno commentato i recenti atti sull’ente guidato da Giuseppe Profiti .”Con specifico riferimento alle linee guida, pur nella consapevolezza della natura di indirizzo del documento in esame, si rileva la genericità dello stesso, in particolare nella descrizione del modello e assetto organizzativo che si intende adottare e nelle attività che verranno attribuite ad Azienda Zero. Peraltro, come sopra rappresentato, non risulta ancora chiarito il perimetro delle competenze tra il Dipartimento regionale e Azienda Zero.
Inoltre – si legge ancora- , si chiedono chiarimenti sulla compatibilità delle risorse stanziate dalla legge regionale 32/2021 e s.m. con l’impianto delineato per Azienda Zero, che prevede un’ampia articolazione organizzativa rappresentata internamente con gli stessi organi di una Azienda sanitaria locale e sviluppata in dipartimenti, strutture complesse e semplici e la possibilità di costituire dipartimenti interaziendali”.

“In ogni caso, si resta in attesa di ricevere, in preventiva valutazione, l’atto aziendale. Si rammenta, altresì, di prevedere un termine entro cui l’Azienda debba adottare un regolamento con il quale vengano fissati i criteri per l’affidamento e la revoca degli incarichi, in base a criteri di trasparenza e pubblicità e nel rispetto della vigente normativa e dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Si rimanda ai plurimi pareri resi anche in sede di esame per la verifica della costituzionalità della legge regionale”, conclude il verbale su Azienda Zero.