SALUTE PUBBLICA: TOGLIERE LE CONCESSIONI AI PRIVATI E RAFFORZARE LE STRUTTURE PUBBLICHE SUBITO
dalla pagina FB di Gianfranco De Franco
Sul Quotidiano del Sud di ieri, Santa Pasqua, c’è una opinione (in prima pagina) di Enzo Paolini, il capo delle cliniche private calabresi, di una ipocrisia che supera qualsiasi limite di decenza.
Paolini si riserva alla fine di un lungo articolo l’argomento “cliniche private”. Prima tratta sui diritti dei cittadini e sui doveri dello Stato nel campo della Salute pubblica e delle relative cure. Poi piazza la parte che più lo interessa.
Il succo è: “…Se ben guidata da una classe dirigente seria ed all’altezza del compito – scrive Paolini – sarebbe un’integrazione (fra pubblico e privato, ndr) virtuosa che inevitabilmente farebbe aumentare la qualità e diminuire i costi per la comunità…”.
Il passaggio successivo è riservato ai commissari: “…Ma questa è roba per la Politica con la P maiuscola, non per i vicerè mandati dai capibastone a rastrellare qualche milione sul fondo destinato alla tutela della salute di cittadini …”.
Insomma una bella faccia tosta. Complimenti Paolini.
Sostanzialmente il caro Enzo, chiede: 1) di rafforzare “l’integrazione” fra pubblico e privato in Calabria per ridurre i costi; 2) che i commissari non siano “viceré” inviati da Roma che rastrellano i soldi riservati ai cittadini calabresi che devono curarsi. Magari, immagino, potrebbe essere lo stesso Paolini a svolgere il compito di commissario? O no?
A me, invece, pare: 1) Non ci sono eccellenze di cliniche private in Calabria (escluso il Sant’Anna di Catanzaro); 2) I soldi alla sanità pubblica sono stati rastrellati proprio dai privati.
L’esperienza dei privati, mi pare inconfutabile, in Calabria è fallimentare per i bisognosi di cure. Altro che “integrazione virtuosa” nelle tasche di chi?
A mio modesto parere, dunque, la soluzione è togliere ai privati le concessioni e rafforzare le strutture pubbliche. Bisogna iniziare a farlo subito. I soldi pubblici di certo non mancano. Utilizziamoli bene stavolta.