Calabria, sanità e concorsi-truffa. Nue 112 e Centrale operativa 118, tutti i posti di lavoro alla malapolitica: il caso Schirripa

Dopo avere distolto con grande abilità l’attenzione generale dal famigerato concorso-truffa del Nue 112 dell’Asp di Cosenza (46 posti assegnati e scorrimento della graduatoria almeno fino al numero 100) tirando fuori la storia vecchia come il cucco dei dipendenti infedeli che si gonfiavano lo stipendio, i poteri forti della massomafia non solo avevano tirato un sospiro di sollievo ma avevano calato l’asso dell’annuncio della Centrale operativa nella Cittadella. Una struttura moderna e confortevole che si apprestava ad accogliere centinaia di imbucati, clientes et parentes dei peggiori soggetti affiliati alla classe politica calabrese. Ma al momento è tutto fermo causa ricorsi dei candidati e inchiesta della procura di Cosenza.

E’ di circa un anno fa la scoperta di un nuovo imbarazzante caso di clientele e raccomandazioni che riguarda da vicino un soggetto della sanità catanzarese. Insomma, lo scandalo non è solo cosentino ma ormai varca i confini della provincia cosentina. Ecco la segnalazione che ci è giunta all’epoca in redazione. Che deve aver convinto i manovratori a rallentare le operazioni di assunzione, magari legandole strettamente, anche sotto il profilo temporale, alle prossime elezioni. O magari – più semplicemente – qualcuno teme che si svegli… la magistratura. Fatto sta che tutto ancora tace.

Buongiorno,

volevo segnalarvi in merito alla graduatoria del concorso Nue 112 la posizione numero 25 Schirripa Veronica, e la numero 43 Schirripa Andrea. Ricordiamoci che la Centrale Operativa Unica sarà ubicata in Cittadella. Schirripa Domenico ricopre da alcuni anni il ruolo di Coordinatore Infermieristico della Centrale Operativa 118 di Catanzaro, nominato dall’allora direttore SUEM 118 Catanzaro Eliseo Ciccone, e in precedenza ricopriva il ruolo di infermiere di Centrale Operativa 118. La sua nomina è anomala in quanto la legge non prevedeva questo tipo di procedura, eppure a tutt’oggi ricopre questo ruolo ed inoltre è infermiere dell’elisoccorso e rappresentante con le istituzioni (Protezione civile, regione). E come se non bastasse adesso piazza anche due parenti nella graduatoria, siamo veramente alla follia. Il grado di parentela, per quanto se ne sa, è diretto. Grazie per quello che fate.

In attesa di verificare con compiutezza quanto scrive il nostro lettore, riepiloghiamo quanto è emerso finora.

Il nome eccellente di questa ennesima infornata di figli e parenti della borghesia massomafiosa calabrese è quello di Roberto Scervino, popolare autista del senatore Fausto Orsomarso. Nella graduatoria pubblicata dall’Asp di Cosenza ai posti 13 e 14 ci sono due Scervino. Il primo, che si chiama Roberto come lui, è suo nipote. Il secondo, Manuel, è suo figlio. Bingo. Due su due, un trionfo.

Al numero 35 della graduatoria c’è la signora di nome Ida Migliarese Caputi. Altri non è che la cognata del vicesindaco di San Giovanni in Fiore, il famoso “lintarnune”, al secolo Salvatore Cocchiero. Ed in posizione numero 105, utile per il famigerato e scontato “scorrimento” ecco che appare addirittura lo stesso fratello del vicesindaco e quindi marito della signora di cui sopra, Marco Cocchiero. Voi chiamateli se volete “Affari di famiglia”.

Al numero 19 c’è Nicodemo Brogno, nipote del direttore dell’Ufficio Affari Legali e Contenzioso Giuseppe Brogno. Parliamo del successore del leggendario gran maestro massone (deviato ché i massoni seri giustamente s’incazzano) Giovanni Lauricella, vera e propria “eminenza grigia” degli affari della sanità cosentina tra incarichi legali, lodi milionari, crediti venduti e altre audaci operazioni di riciclaggio di denaro, nonché strettamente legato da più vincoli con Mario Spagnuolo (oltre ad essere fratelli di loggia sono stati anche compagni di scuola!), il Gattopardo, procuratore capo di Cosenza, che naturalmente gli ha sempre garantito impunità. 

Al numero 29 Vittorio Beltrano, figlio di Franco Beltrano, dipendente Asp pluridecorato consigliere comunale a Rende da 30 anni in quota Sandro Principe. Come se non bastasse, ha già sistemato sua figlia l’anno passato al Dipartimento Prevenzione dell’Asp.

Al numero 38 troviamo un altro figlio di dipendente Asp. Si tratta di Mattia Capizzano, il cui genitore di nome Roberto lavora all’Ufficio Personale. E ancora Paola Bruno, che lavora nella Covisian, l’azienda che ha in appalto i servizi del Cup, ma che evidentemente deve “arrotondare”.

Al numero 99 con Rossana Gerbasi, moglie di Carlo Natoli, altro funzionario Asp uomo fidato del mitico Fra’ Remigio Magnelli e che non si dica che in questa lista ne manca qualcuno dei suoi.

Per dovere di cronaca, riportiamo che Federica Di Bella, presente in numero utile in graduatoria, è la figlia di un dipendente Asp, Alfonso Di Bella, autista del 118 di Paola.

Gli altri 54 candidati piazzati dalla malapolitica, in maniera da arrivare almeno fino al numero 100 in graduatoria, saranno utilizzati per la Centrale operativa del 118 che sorgerà nella Cittadella, che sarebbe la Psap2 mentre quelli del Nue 112 sono i Psap1. Altrimenti la graduatoria non la facevano così lunga, lo capiscono anche i bambini.
Intanto, a Cosenza, in via degli Stadi stanno preparando una sala per ospitare sia la Centrale provinciale del Nue che quella del 118 lasciando per Catanzaro quella nata da poco con queste figure e dovrebbe nascerne ancora un’altra a Reggio.
E pescheranno ancora da questa graduatoria. Sono tutti provenienti dalle segreterie dei politici: se non sono parenti diretti, è gente normale che con un pacchetto di voti portati al capobastone di turno ha ricevuto il contentino o meglio, visto che a giugno ci sono le elezioni europee e bisogna fare voti, tutti questi posti se li sono venduti per finanziare la campagna elettorale. Così vanno le cose in Calabria.