Calabria. Sanità, è scontro sull’emendamento di Noi Moderati. I sindacati: «Rischio fuga dei medici dagli ospedali»

L’emendamento di Noi Moderati alla manovra 2026 vorrebbe far ricadere in via primaria sul medico la responsabilità civile per eventuali danni al paziente. Una rivoluzione al contrario, contestata con durezza dal Ministero della Salute, che ha già annunciato parere contrario, ricordando che l’impianto vigente, rafforzato dalla recente norma sulla colpa grave voluta proprio dal Governo, rappresenta un equilibrio non solo normativo, ma anche culturale. Ma la polemica politica è solo lo sfondo perché al centro ci sono uomini e donne che ogni giorno tengono in piedi reparti già provati da anni di tagli, carenze di organico e pressioni crescenti. E senza lo scudo penale si rischierebbe una fuga in massa dagli ospedali calabresi.

“E’ un emendamento inaccettabile e avventato – afferma Nino Accorinti, segretario regionale della Cisl Medici -: un ritorno al passato, destinato a favorire la medicina difensiva, aumentare i costi e rallentare l’assistenza”. Per Accorinti, la conseguenza più grave sarebbe “lo spostamento del bersaglio principale delle richieste di risarcimento sul medico, mentre le strutture vedrebbero alleggerite le proprie responsabilità”. Una visione che “smentisce persino il governo, che aveva promesso uno scudo penale ai camici bianchi”. Il rischio, avverte Accorinti, è concreto: “Si potrebbe aprire un esodo dai reparti del servizio sanitario pubblico”.

Non meno netto il giudizio di Luigi Ziccarelli, segretario regionale Anaao Assomed: “Siamo di fronte a un emendamento vergognoso, che riporta il Paese all’epoca della caccia al medico, come ha già spiegato il nostro leader nazionale. E’ un atto ostile e irresponsabile, che scarica sui medici responsabilità che devono appartenere alle strutture”, Ziccarelli parla di un clima già segnato da turni estenuanti e responsabilità sovraccaricate e saluta come un segnale importante il parere anticipato dal ministro Schillaci: “Ha fatto bene a respingere una proposta che colpisce una categoria stremata”. Fonte: Gazzetta del Sud