Calabria Verde, i Distretti dei papponi e la vasca Jacuzzi a Catanzaro

La notizia di ieri, proveniente da Isola Capo Rizzuto, per quanto sia arrivata nel pieno dell’emergenza virus, ha destato comunque scalpore.

Gli accertamenti, avviati da tempo dai militari della stazione Carabinieri Forestale di Crotone, hanno evidenziato la realizzazione di opere edilizie con sconfinamento nella pineta demaniale limitrofa alla costa, gestita da Calabria Verde, ente strumentale della Regione Calabria. Nei mesi appena scorsi, in aderenza ad un complesso edilizio preesistente, era stata costruita una piccola struttura per idromassaggi completa delle opere accessorie. Due persone sono state denunciate per violazione della normativa edilizia e paesaggistica e occupazione di terreno demaniale. Sono in corso ulteriori accertamenti per accertare eventuali, ulteriori responsabilità.

Eh sì, perché è chiaro come il sole che c’è qualche responsabilità molto ma molto grossa. Come affermano gli stessi carabbinieri. “Sembra inverosimile – si legge in una nota dei Carabinieri forestale – che in presenza di costruzioni preesistenti, caratterizzate per loro natura da inamovibilità, possano essere commessi errori nel posizionamento dei manufatti, peraltro sotto la supervisione di tecnici abilitati. Sembrerebbe evidente, inoltre, che la vigilanza svolta dall’ufficio competente dell’Amministrazione comunale sull’attività edilizia abbia palesato qualche inefficacia che sommata a quella dell’ente regionale incaricato della gestione della pineta, abbia consentito la realizzazione degli abusi”.

Visto e considerato che a noi di Iacchite’ piace sempre andare “oltre” la notizia, eccoci qui a riprendere il filone di Calabria Verde, nel quale va certamente inserita questa “genialata” della vasca per idromassaggi. Anzi, a dirla tutta, questa non è neanche una novità. Perché qualcuno ha già installato una vasca Jacuzzi a Catanzaro, anche se i carabinieri ancora non l’hanno trovata… Chissà che la trovino adesso…

E allora, riprendiamo il filo del discorso. Seguiteci con attenzione. Sono circa mille i dipendenti di Calabria Verde dislocati nei vari distretti territoriali. I distretti per legge costitutiva sono 11. Sì, va bene: e le sedi? Forse sono 15, no sono 23. In verità, non lo sappiamo. Chiaramente ogni sede comporta delle utenze da pagare, in alcuni casi degli affitti da corrispondere, dei computer da comprare, delle stampanti con relativi toner da acquistare, dei climatizzatori da installare e così via, insomma dei costi vivi da sostenere.

Certo, per un’azienda che non riesce a liquidare completamente tutte le tredicesime agli operai e lo stipendio a molti dipendenti non è proprio una gestione oculata e da buon padre di famiglia. Ma tant’è.

Paolo Furgiuele

Allora, partiamo. C’è la sede centrale di Catanzaro (quella con il parquet nella direzione generale, lo chalet di ‘O Principale, tanto per capirci) che ogni giorno si ingrandiva sempre di più acquisendo nuovi locali (il costo non si riesce più a sapere ma siamo vicini ai 15 mila euro al mese). Operano lì i fortunati perché hanno il climatizzatore, l’acqua calda, la macchinetta del caffè e tutti, dico tutti, il computer (miracolo!).

Ma non è il distretto della provincia di Catanzaro, perché quello è a Taverna. E a Taverna troviamo una sede con un responsabile Foreste, un responsabile amministrativo ma non il responsabile della forestazione.

Perché l’ingegnere che svolge questa funzione è anche il responsabile del verde della Cittadella. E qui apriamo una parentesi tutta per l’ormai ex presidente Oliverio. Che tempo addietro non diceva nulla sul malaffare e sulla corruzione ma ammetteva che a Calabria Verde si fa… giardinaggio.

Ma gli operai non dovevano stare tutti sugli alvei e non fare giardinaggio? E poi, mannaggia, qualcuno se li porta pure a casa. Vero, ‘O Principale?

E anche colui che permette di ripristinare cancelli, sistemi antifurto, posare parquet, insomma l’ingegnere Ferragina, tanto per non fare nomi, ha anche la funzione di ristrutturare Villa Furgiuele e perciò matura il diritto di stare presso la sede centrale.

Beh, lasciamo stare!

Aiello è quello vicino al Cinghiale

La sede di Taverna è stata voluta fortemente dal senatore Piero Aiello, quello del voto di scambio. Ma doverosamente ricordiamo pure un gruppetto di dipendenti ad Acqua del Signore… Intelligenti pauca!

Poi c’è il distretto Serra San Bruno del Facente Fesso Errigo (tra gli indagati dell’inchiesta con interdizione dai pubblici uffici), plurincaricato responsabile di tutto (peccato, il primato è venuto meno per la Forestazione ma quando Mirabelli chiama bisogna obbedire) e con sede periferica a Mongiana, tanto per non scontentare nessuno.

Scendendo verso sud c’è Reggio Calabria (circa 110 dipendenti). Nasce dall’unione dell’Afor, Comunità Montana dello Stretto e dell’Area Grecanica (questi dipendenti si sono dovuti trasferire da Melito a Reggio perché pagano interviste scomode rilasciate a Sky). Manca tutto: dai condizionatori alla carta per finire all’impresa di pulizia dei locali. Non esistono responsabili dei servizi e se esistono non vanno in ufficio e perciò sono latitanti.

D’Agostino

Abbiamo anche un Distretto Stocco&Stocco di Cittanova, regalo di Furgiuele all’ormai ex consigliere regionale D’Agostino. Quindi chiudiamo Delianuova (voluto da Luigi Fedele e perciò caduto in disgrazia) e Cinquefrondi e creiamo Cittanova, dove non c’è neanche un operaio…

Invece a Bovalino troviamo l’unico responsabile NOMINATO tale dottore Nicita, parente del capogruppo del PD Sebi Romeo.

Ora andiamo a capire cosa succede al Nord della nostra regione.

Distretto n°1 Malvito con sedi periferiche a Castrovillari e Trebisacce, Distretto n°2 Verbicaro con sub distretto di Paola (qui viene allocata la ragioneria così nessuno sente ma soprattutto vede niente e facciamo ciò che ci pare… erano convinti!) e la New Entry Città di Aiello.

Sì, Aiello Calabro, cittadina con pochi abitanti e nessun operaio ma con un importante sindaco. Infatti il cinque volte sindaco Franco Iacucci (ora anche presidente della Provincia) firma convenzione con O’ Principale. Iacucci, insieme al mitico Pignanelli, all’epoca era un caposaldo della triade di Mario Oliverio. Una volta erano praticamente indissolubili, adesso il vento è cambiato ma i Distretti… restano, eccome se restano. 

E’ chiaro che questo Distretto di Aiello comunque è utile solo e soltanto agli interessi del sindaco Iacucci.

Ancora Distretto n°4 di Rogliano e Distretto n°6 di Crotone dove incontriamo un altro uomo vicino ad Adamo, l’ex sindaco di Belcastro che fa incetta di incarichi.

Ed infine il Distretto di San Giovanni in Fiore. Paese del Presidente ma che purtroppo da più di un anno non vede la luce e dove ci sono solo Guardie Giurate operative h24.

Ma dov’è operativo allora il distretto? Ma certo, a Spezzano Sila e Spezzano Piccolo perché e chiaro che un santo conta più di un presidente di Regione.

Perciò (san) Giuseppe Campanaro preferisce che i propri parenti ed amici stiano al calduccio di Spezzano piuttosto che andare a San Giovanni. Campanaro è quel faccia da culo che si professava fascista ed è finito a fare affari con Nicola Adamo. Il peggio della politica calabrese. 

Dulcis in fundo.

C’è anche la Residenza di Siano (vicino al carcere tanto per non perdere tempo) dove il digì ha creato la sede di rappresentanza di Calabria Verde. Struttura bellissima con parco, cucina, sala da pranzo, vasca idromassaggio Jacuzzi e stanza da letto e pensare che era un deposito arnesi per gli operai… L’arredatore Ferragina fa veramente bene il suo lavoro.

Un consiglio al Signore dell’Economato: i condizionatori, i gazebo “prestati” e collocati in qualche villa a mare vengano restituiti con urgenza ai distretti legittimi possessori.  Grazie mille, anche perché qualcuno se n’è accorto.