Calabria Verde, Savio contro tutti: fascicolo in procura e microspie

A Calabria Verde si trascorrono giorni di alta tensione ormai da due anni. La faida con la Regione, attenzionata dalla Dda di Reggio e dalla procura di Catanzaro a sun di arresti e di interrogatori, ha lasciato il segno. E mentre si attende la bufera definitiva (quella che coinvolgerà il livello politico), è ovvio che si preparano grandi manovre e ognuno si posiziona.

Il dirigente Leandro Savio è quello che ha sputtanato le manfrine di Gaetano Pignanelli, capo di gabinetto del presidente Mario Oliverio. Una serie di tre concessioni (poi sospese) alla ditta De Luca Marino di San Giovanni in Fiore.

Savio ha mandato un fascicolo in procura contro il direttore generale Furgiuele e i dirigenti Campanaro, Magnone e Vecchio.

Leandro Savio è l’unico che fa opposizione al sistema della Regione e ha cacciato diverse volte dalla stanza Campanaro e Vincenzo Speziali, quelli degli appalti degli elicotteri antincendio.

All’interno di Calabria Verde si vocifera ormai da tempo di una bonifica di microspie fatta in un ormai lontano fine settimana nei locali dell’azienda con tanto di testimoni. Ormai tutti hanno paura di parlare e stranamente non si usano più le auto aziendali.

Da tempo, poi, l’Autorità Anticorruzione ha dato il via libera definitivo alla sospensione del bando per il mega appalto da 32 milioni che ha mandato in crisi il “sistema” e per il quale prima o poi qualcuno pagherà un conto molto salato.