Unical, altro che legalità! Il TAR Calabria annulla concorso per ricercatore per gravi irregolarità

Nonostante le facce di culo della nostra politica e della nostra magistratura (Marco Minniti, Gino Crisci e Mario Spagnuolo in primis) firmino patetici protocolli per la legalità all’Università della Calabria, non passa giorno nel quale non si registrino irregolarità e favoritismi nel silenzio totale della “solita” procura di Cosenza.

In questi mesi, poi, sembra essere stato mantenuto il più rigoroso silenzio su un fatto gravissimo: il TAR Calabria ha annullato un concorso per ricercatore all’Unical in Storia della Filosofia, settore scientifico-disciplinare M FIL/07, presso il Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione.

Il TAR Calabria ha preso questa grave decisione dopo aver riconosciuto numerosi illeciti: eccesso di potere, contraddittorietà, illogicità ed ingiustizia manifesta. Ecco il link della sentenza (n. 00972/2017) dal portale della Giustizia Amministrativa:

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=KIFCAHEMUF7FJG5MISWSSJWU44&q=

La commissione aveva come membro interno dell’Unical il prof. Marcello Zanatta, professore ordinario nello stesso dipartimento che ha bandito il concorso.

La commissione aveva regalato al vincitore (Christian Vassallo) 4 punti su titoli poi rivelatisi inesistenti giacché “nessuna attività didattica universitaria si evincerebbe dal curriculum”.

L’esito del concorso era stato ribaltato, poiché la distanza tra i due candidati Vassallo e Fazzo era solo di 1.4 punti. Inoltre, di fronte alla richiesta di maggiori chiarimenti sulla vittoria di Christian Vassallo ordinata dal TAR nell’accoglimento dell’istanza di tutela cautelare a seguito del ricorso da parte della dott.ssa Silvia Fazzo, la commissione ha provato a difendersi arrampicandosi sugli specchi ed appigliandosi ad una supposta coerenza solo parziale della ricorrente Silvia Fazzo al settore su cui era stato bandito il concorso.

Peccato però che la dott.ssa Silvia Fazzo era stata addirittura abilitata a livello nazionale come professore associato su quel settore, cioè era idonea una posizione addirittura superiore per quella per cui concorreva! Sarebbe bastato leggere un attimo il suo curriculum prima di firmare atti pieni di illogicità!

Il rettore ha firmato gli atti nonostante la presenza evidente di illeciti con Decreto Rettorale n. 1423 del 15.11.2016. Il rettore ha la responsabilità di tutti gli atti che firma. Se ne assuma le responsabilità, anche considerando che la dott.ssa Silvia Fazzo, tuttora precaria, è stata pesantemente penalizzata da una situazione che si è protratta per quasi un anno.

Il rettore si è affidato alla difesa dell’Avvocatura di Ateneo, che si è limitata a negare, molto sterilmente, l’evidenza dei fatti, in ottemperanza al mandato affidato da Crisci all’avv. Giovanni Macrì e all’avv. Adele Greco. Si tratta dell’ennesima sconfitta dell’Avvocatura d’Ateneo dell’Unical, il cui ruolo non dovrebbe essere solo di difendere a spada tratta le ingiustizie sempre più ripugnanti commesse all’Unical sotto la gestione del rettore Crisci, rimediando così inevitabili e sonore sconfitte legali, bensì anche di prevenire danni di immagine di questo tipo arrecati all’Ateneo, come nella vicenda Cascina vs Conca d’Oro.

Bisogna far notare che le responsabilità ricadono anche sulla responsabile del procedimento, dott.ssa Anna Genovese, la quale avrebbe dovuto accorgersi delle gravissime irregolarità in tutti i verbali, che hanno finito per arrecare un danno patrimoniale ingente (ben otto mesi di stipendio più le spese legali) alla dott.ssa Silvia Fazzo, la quale ha dovuto anche accollarsi spese legali per difendersi dai soprusi subiti dall’Unical.

Dunque, l’Avvocatura d’Ateneo, che ha il dovere di sanzionare il personale docente e tecnico-amministrativo in caso di illeciti che hanno pure comportato spese legali, dovrebbe valutare con attenzione la posizione del prof. Gino Mirocle Crisci, che ha firmato sotto la sua responsabilità atti chiaramente pieni di illeciti, di Anna Genovese e del Direttore dell’Area Risorse Umane Roberto Elmo, ai sensi dell’art. 6 del Decreto Direttoriale n. 1637 del 5 settembre 2014.

Nonostante l’annullamento degli atti da parte della giustizia amministrativa, dal database ministeriale il dott. Vassallo risulta ancora in servizio all’Unical.

Come nella vicenda Cascina vs Conca d’Oro, si rispettino le sentenze subito e senza coprire chi ha causato un grave danno d’immagine all’Unical, nonché patrimoniale nei confronti della dott.ssa Silvia Fazzo.
Il rettore presenti i fatti in Senato Accademico chiarendo come mai ha firmato atti contraddistinti da eccesso di potere, contraddittorietà, illogicità ed ingiustizia manifesta, come riconosciuto dal TAR, assumendosene tutte le responsabilità, con le logiche conseguenze previste in questi casi.

Un consiglio per il successore di Crisci: si proceda ad una seria ristrutturazione dell’Avvocatura di Ateneo e dell’Area Risorse Umane potando i rami secchi e gli yes-men di Crisci per evitare altri danni d’immagine all’Unical e per arrestare il degrado sempre più sconcertante.