Camorra. Rosangela Mendonça, la supertestimone, nega l’omicidio del boss Bardellino per mano del marito: la storia del clan dei Casalesi ora può cambiare

Il 26 maggio 1988, il boss di camorra Antonio Bardellino, noto come il “Pablo Escobar italiano”, ex socio di Tommaso Buscetta. sarebbe stato ucciso a colpi di martello in Brasile dal suo uomo più fidato, Mario Iovine. Ad assistere a tutta la scena ci sarebbe stata anche la moglie di Iovine, Rosangela Mendonça. Il giornalista Andrea Palladino per conto di La7 e in particolare della trasmissione “Cento minuti” è andato in Brasile per scoprire la verità circa la presunta morte di Antonio Bardellino e, dopo mesi di appostamenti, la sua squadra è riuscita ad incontrare la donna e farle alcune domande. Le sue rivelazioni, però, sembrano smentire la ricostruzione ufficiale dei fatti. La donna, infatti, ha negato che sia stato il marito ad uccidere Bardellino, avvalorando la tesi secondo cui la sua morte è fasulla, anche perché il suo cadavere non è mai stato trovato. Se la sua testimonianza sarà riscontrata, l’intera storia del clan dei Casalesi potrebbe cambiare ed essere riscritta. 

Roberto Saviano commenta l’inchiesta “Lo Spettro” di Andrea Palladino, al centro della seconda puntata di 100minuti, in un’intervista con Corrado Formigli e Alberto Nerazzini.

“Ho sempre creduto che lui fosse morto in Brasile. Recentemente iniziano ad arrivare dubbi per tutta una serie di motivi che il documentario racconta” dice.

“Io credo che quando Bardellino decide di combinarsi uomo d’onore, quindi diventa un uomo di Cosa Nostra in Campania, intuisca prima degli altri che la strada intrapresa dal vertice corleonese di Cosa Nostra sia esattamente opposta alla sua visione economica e politica della realtà. L’autoritarismo dei Corleonesi, che poi porterà alla pratica terroristica, era esattamente il contrario di quello che lui aveva in mente

“Quando va a Santo Domingo lui sa che, come successe nella Spagna post-franchista, come è successo nella Romania ancora sotto Ceaușescu, stati deboli hanno bisogno di denaro contante organizzato. Quindi lui porta i soldi in Romania, porta i soldi in Spagna e va a Santo Domingo. La strategia è portiamo i soldi dove gli stati sono fragili. Ragiona come un fondo finanziario”.

Cosa resta di lui? Cos’è oggi? Cosa possono rappresentare i Bardellino nel sud del Lazio?

“È la borghesia pontina. Camorristicamente Bardellino muore per rinascere imprenditore, anzi, forse, finanziere. Loro si sentono ormai in qualche modo un’altra generazione, la seconda generazione completamente ripulita”. Aggiunge: “Il ruolo, oggi, della famiglia Bardellino lui lo aveva pianificato. Il segmento criminale nel tempo deve essere lasciato ad altri e prendere le redini esclusivamente del denaro pulito”