Fossi nei panni di Franco Iacucci qualche domanda, invece di continuare a sorridere come un ebete per la sua investitura alla carica di presidente della Provincia di Cosenza, me la porrei.
Perché, caro compagno Iacucci, tu che dovresti sapere tutto sulle oscure trame di palazzo, sai bene che quando il PD dice di aver trovato il candidato unitario e condiviso e soprattutto che mette d’accordo tutti, non solo gatta ci cova, ma sai pure che da oggi in poi ti conviene indossare un giubbotto antiproiettile per prevenire le coltellate alle spalle che di sicuro non tarderanno ad arrivare.
Non devo certo ricordarti tutte le volte che il tuo PD ha detto di stringersi attorno al candidato per poi pugnalarlo alle spalle per meschini giochi di potere ed interessi di bottega.
Se fossi in te mi preoccuperei di quell’uscita repentina a tuo sostegno di Magorno e Ferdinando Aiello, e dei loro derivati. Ti ricordo che fu proprio Aiello nelle scorse elezioni, proprio alla Provincia, a dire di sostenere il candidato del centrosinistra e poi sottobanco portava voti ad Occhiuto. Così come era già avvenuto alla prima elezione a sindaco di Occhiuto. Tutti insieme con il candidato del centrosinistra, e poi Madame Fifì e banda, sottobanco, anche loro, a portare voti ad Occhiuto. O come successo alle ultime amministrative a Cosenza, dove prima il candidato è Presta, quando Guccione non piglia natra pocu neanche i voti sua.
Lo sai bene caro Franco che da una vita ascolti, osservi, origli, spii i tuoi padroni, che la politica funziona così.
Non sono bastati tanti anni di fedele servizio a quel beone di Palla Palla per garantirti una candidatura liscia e sicura. Perché al di là dell’antagonista, la tua sarà una campagna elettorale all’insegna dell’acquisto: dovrai comprare uno per uno i voti di consiglieri e sindaci. Altro che unanimità dell’assemblea dei sindaci del PD indetta da Guglielmelli. E per fare questo hai bisogno di pesanti sponsor politici che possono permettersi il lusso di promettere. E attorno a te, di pezzotti, non mi pare di vederne. Al di là dei formalismi nei tuoi riguardi espressi sulla stampa in questi giorni dagli esponenti di rilievo del tuo PD. Chi si spende veramente per la tua causa, lo sai? Nel senso di: chi apre il portafoglio?
Si sa che tra te e Mario le cose non vanno bene da tempo. E che il tuo posto da “consigliori” a fianco di Palla Palla in questo drammatico momento in cui si attende l’arrivo del lanciafiamme, è ambito da altri. Che hanno tutto l’interesse in questo momento a stare vicini al presidente della Regione per condizionarne le scelte, e poter arraffare tutto l’arraffabile prima della loro inevitabile fine politica.
I tuoi consigli non sono più graditi ed è arrivato anche il momento di dimetterti dall’incarico dalla Regione. Hai pestato i piedi a forti potentati economici che non ti vedono più di buon occhio che poi sono gli stessi che elargiscono doni e regali ai tuoi padroni. Il tuo vecchio padrone ti ha scaricato se non l’hai capito.
Insomma, prima ancora di partire, la tanto decantata condivisione e unità sul candidato, è già spaccata.
Caro Franco, la tua nuova avventura parte già con evidenti nemici all’interno del partito che in questo tipo di elezione possono crearti non pochi problemi, perché questa, ricordiamolo, non è una elezione di “popolo” . A decidere e a votare sono solo, dopo la finta riforma di questo ente, i sindaci e i consiglieri eletti nei comuni della provincia di Cosenza.
Un meccanismo elettorale facilmente controllabile. Ognuno dei potentati politici all’interno del PD, in questi giorni sta facendo la propria conta di sindaci e consiglieri, e solo in base ai propri interessi deciderà dove far approdare i voti che sono facilmente orientabili e controllabili.
Dunque non è tutto oro quel che brilla. E non è detto che la tua candidatura non sia un modo perverso per farti fuori, politicamente, prima e meglio. E tu nella trappola ci sei caduto paru, paru. Ma dico io: possibile che dopo tutti questi anni, caro Franco, un ti si ‘mparatu nenti?
GdD