Casabona. Il sindaco Seminario eletto con i voti della ‘ndrina dei Tallarico. Il patto con il clan

Si apprendono maggiori particolari rispetto all’operazione “Nemesis” della Dda di Catanzaro che ha scoperchiato un’associazione a delinquere con relativo scambio elettorale politico-mafioso che ha coinvolto in particolare il comune di Casabona, nel Crotonese.

Gli esiti investigativi hanno permesso di delineare la gravità indiziaria circa l’attuale operatività della ‘ndrina di Casabona e di rilevare i suoi interessi criminali in seno alla realtà politica e imprenditoriale del territorio. In particolare, gli esiti investigativi acquisiti hanno permesso di ricostruire, sul piano della gravità indiziaria, l’esistenza e l’operatività di una cosca di ‘ndrangheta, riconducibile a esponenti della famiglia “Tallarico” di Casabona, in contatto con capi e i sodali delle cosche della ‘ndrangheta dei vicini territori di Rocca di Neto, Petilia Policastro, Cirò, Cirò Marina e della frazione Papanice di Crotone, finalizzati al mantenimento, nell’area di competenza, degli affari, connessi con lo spaccio di sostanze stupefacenti e con delle altre attività delittuose, in grado di garantire le risorse economiche, anche necessarie per l’alimentazione della “bacinella”, dedicata, tra l’altro, al soddisfacimento dei bisogni dei sodali, dei detenuti e delle loro famiglie.

L’indagine ha consentito di rilevare le modalità operative del sodalizio anche a protezione delle attività illecite della consorteria, rispetto ai possibili controlli da parte delle Forze dell’Ordine, nonché a tutela degli interessi economici della consorteria anche mediante il controllo e il condizionamento di vendita all’asta di beni collocati sul territorio di influenza.

E’ stato ricostruito, sul piano della gravità indiziaria, lo stretto legame tra il promotore della consorteria e l’attuale sindaco di Casabona Francesco Seminario, il quale avrebbe, prima della tornata elettorale dell’ottobre del 2021, reperito un cospicuo bacino di voti, tramite la suddetta famiglia cosca di ‘ndrangheta e i suoi affiliati, che gli hanno consentito di raggiungere l’obiettivo prefissato, a fronte della promessa di benefici, tra cui l’assegnazione di alcune commesse comunali per dei lavori edilizi e delle altre utilità, di prossima realizzazione.

Si sarebbe avvalso, dell’ausilio di altri appartenenti all’amministrazione comunale, tra cui un soggetto che ricopre la carica di assessore (Anselmo De Giacomo), anche egli destinatario dell’odierno provvedimento degli arresti domiciliari, per favorire gli interessi degli esponenti della cosca, in particolare, tanto con riguardo alla attività imprenditoriale edili riconducibile alla cosca stessa, quanto con riguardo ai vantaggi nell’indebito godimenti di beni pubblici e ad aree destinate a piano per insediamenti industriali, e relativamente ad assunzioni e svolgimento di attività lavorative.