Egregio sindaco del Comune di Casali del Manco,
Le scrivo in qualità di Casalino (precisamente di Pedace), che ormai da quasi vent’anni vive fuori regione per motivi lavorativi e professionali. Ogni anno, attendo con trepidazione il momento delle festività invernali ed estive per tornare nella mia Terra d’origine, e da qualche anno a queste trasferte si uniscono anche mia moglie e mia figlia, entrambe nate e cresciute in Toscana. Tuttavia, è con profondo rammarico che noto come, ad ogni mio ritorno, il mio “Paese” sembri congelato nel tempo, rimanendo immutato rispetto agli anni in cui sono partito.
Anche quest’anno, con grande sorpresa e disappunto, mi sono trovato a fronteggiare l’annosa problematica della mancanza di acqua nelle case dei Casalini. Trovo inaccettabile che, nel 2024, un paese situato alle pendici della Sila, rinomata non solo per l’eccellente qualità dell’aria ma anche per la ricchezza delle sue sorgenti, debba ancora confrontarsi con tali carenze. Non intendo certo attribuirLe personalmente questa criticità, ma in un Paese dove l’attaccamento ai valori costituzionali e il senso civico fossero radicati, mi aspetterei delle scuse dai Sindaci che si sono succeduti negli ultimi decenni, ciascuno dei quali ha amministrato le diverse località che oggi costituiscono il Comune di Casali del Manco.
Purtroppo, alcune di queste amministrazioni si sono distinte per l’immobilismo e per azioni che hanno depauperato un territorio ricco di risorse e di storia. Non è un segreto che tutti questi primi cittadini siano stati selezionati e sostenuti dai partiti locali e Cosentini. Sarebbe quindi opportuno che le scuse per le criticità e la scarsa vivibilità della zona, che ci vedono oggi tra gli ultimi Comuni della Calabria, giungessero direttamente dai vertici dei partiti che, nel corso degli anni, hanno designato i loro “predestinati” ad amministrare il Governo Locale.
Vorrei condividere con Lei un episodio accadutomi di recente, che esemplifica come le criticità che affliggono il nostro Comune impattino sulla vita quotidiana dei cittadini. Sabato scorso, dopo un lungo viaggio in macchina per tornare a casa dei miei genitori, tutto ciò che desideravo, dopo aver riabbracciato i miei cari, era fare una doccia e poi riposare.
Purtroppo, a causa del traffico intenso, sono arrivato dopo il tramonto e, con grande mortificazione, i miei genitori mi hanno informato che non era possibile fare la doccia poiché il Comune aveva chiuso i serbatoi a seguito delle piogge recenti. Ho quindi dovuto arrangiarmi con delle salviettine umidificate, un’esperienza che mi ha riportato indietro nel tempo, ad addestramenti lavorativi in cui si simulavano esperienze in teatri di guerra di paesi dell’Asia e dell’Africa.
Il giorno successivo, ho chiesto a mio padre se potevo lavare e igienizzare l’auto, visto che mia figlia soffre di allergie e broncospasmi, e considerando la necessità di mantenere l’auto in condizioni di sicurezza, soprattutto per la presenza di numerosi dispositivi ADAS, ormai obbligatori nei nuovi veicoli. Anche in questa occasione, mio padre, visibilmente imbarazzato, mi ha risposto che non era possibile lavare l’auto a causa di un’ordinanza del sindaco che vietava l’uso dell’acqua per tali scopi.
Rispetto scrupolosamente le leggi e i regolamenti, quindi ho optato per aspirare l’auto e igienizzare i tessuti senza utilizzare acqua. Successivamente, ci siamo recati a un autolavaggio self-service a Spezzano della Sila per completare la pulizia esterna e garantire il corretto funzionamento dei sensori dell’auto.
Tuttavia, nella stessa serata, mia figlia ha avuto un episodio di broncospasmo, accompagnato da febbre. Alle due di notte, ho dovuto somministrarle del paracetamolo e, nel tentativo di lavare il dosatore, ho nuovamente constatato la mancanza d’acqua, costringendomi a utilizzare acqua minerale.
In conclusione, vorrei sottolineare che la valorizzazione del territorio deve necessariamente passare attraverso la garanzia dei servizi minimi essenziali per i cittadini. Solo allora si potranno attuare politiche efficaci per attirare turisti o visitatori occasionali.
Spero vivamente che queste mie parole vengano da Lei prese in considerazione, anche se non sono tra quei “Casalini” che si sono distinti negli anni, forse a causa di un pensiero non sempre allineato al “pensiero unico” predominante nella nostra zona.
Cordialmente,
Gianluca Rota