Casali del Manco. L’amministrazione è lo specchio del degrado politico: discariche, niente acqua e clientele a manetta

Negli anni ’70 Erich Fromm scrisse un libro dal titolo “Avere o essere”.
Al dilemma avere o essere oggi si è sostituito, alimentato dai media, quello del «fare o apparire» se sia, cioè, più importante fare le cose o apparire mentre si fanno o, meglio (anzi peggio), apparire mentre si finge di farle.

Se si riporta la discussione alla realtà che ci circonda, possiamo affermare con certezza che gli amministratori di Casali del Manco il dubbio non se lo pongono nemmeno.
Tra il “perseguire il bene pubblico” (che dovrebbe essere la loro principale finalità) o apparire, loro scelgono senza dubbio l’apparenza, il vacuo, la forma.

Il paese presilano rimbomba di selfie, inutili presenzialismi e di proclami di ogni genere (ambientali, ingegneristici, sanitari, culturali, turistici) che nei fatti, non si traducono in nulla, se non in disagi, aumenti tariffari e disservizi per i cittadini.

E in un contesto come questo si alternano allegre comparsate, come quelle del vicesindaco in forza alla Lega con delega a “sfilate e selfate nelle processioni” ai problemi reali e seri, come la mancanza dell’acqua che sta attanagliando buona parte del territorio casalino, per i quali i cittadini si aspettano di vedere i frutti di quanto promesso e garantito in campagna elettorale.

I casalini sulla questione continuano a cercare il confronto con i loro rappresentanti sul territorio ma questi preferiscono affidare alla propria social manager (la pluriraccomandata Maria Olivito, amica del segretario Manna ma soprattutto moglie di… Fincalabra) il compito di diramare continui comunicati circa l’interruzione della fornitura dell’acqua, senza proferire parola.
Nessun amministratore, infatti, offre spiegazioni in merito al progetto di captazione delle acque.
L’assessore Ferraro, con delega tra le altre alla depurazione, rimane silente e la cosa, anche suffragata da documenti video diffusi via social dai cittadini, fa crescere il dubbio che i lavori siano fermi e che, i cittadini, paghino il mutuo e relativi interessi per la realizzazione di un’opera ancora al palo.

Forse pensano che le continue consegne di targhe (la prossima a… Topo Gigio per la sua funzione pedagogico-educativa, @follower) offuschino le loro azioni ai limiti della legalità, come quella di “autorizzare” una discarica a cielo aperto, in una zona non troppo periferica del paese.
L’assessore dice che tutto viene fatto nel rispetto delle regole (si specifichino le fonti altrimenti qualcuno potrebbe offendersi) ma a vedere il numero di sacchi d’immondizia presenti sul sito, a noi non sembra verosimile.

In conclusione, a più di un anno dal loro insediamento, a differenza di quanto garantito in campagna elettorale, nessun resoconto sarà offerto circa il loro operato, le comunicazioni continueranno ad essere rese dall’addetta stampa che a breve verrà stabilmente contrattualizzata e nessuna delle loro promesse elettorali verrà mantenuta.

Il sindaco ed i suoi assessori continueranno a coltivare il loro orticello, insieme a parenti, amici e conoscenti.
I consiglieri, invece, continueranno a rimanere fuori dalla realtà e lontani dai cittadini (lo chiedano a loro cosa ne pensano della fusione dei cinque comuni).

L’amministrazione di Casali del Manco è lo specchio del degrado politico del nostro tempo che riduce la funzione della politica ad un’immagine, che traduce il vissuto e le esigenze dei cittadini in una narrazione piatta, tutto viene fatto non in funzione dei bisogni dei casalini ma del benessere e delle esigenze personali di questi figuri che poco più di un anno fa sono stati eletti dal 33% dei votanti.