La questione, oramai seria, della nave della marina militare italiana “Diciotti” ferma al porto di Catania da tre giorni rischia di aprire la prima vera crisi di governo.
Salvini minaccia le dimissioni qualora un solo “palestrato” a bordo della Diciotto dovesse mettere piedi sul sacro suolo italiano. Nella fermezza di queste parole – che non lasciano spazio a mediazioni se non a quella di una equa redistribuzione delle “risorse boldriniane” nei vari paesi dell’unione Europea, così come da accordi intercorsi tra il premier Conte e i vari leader europei – c’è spazio anche per l’umanità di Salvini che ordina al comandante della Diciotti, attraverso un post su FB, di far sbarcare i 24 minori a bordo della nave militare italiana. Minori non accompagnati, specifica il ministro Salvini, ovvero minori senza i genitori. Quindi nessuna separazione dal nucleo familiare.
Resta fermo sulle sue posizioni Salvini che sa di giocarsi buona parte della sua “dote politica”, in questo tragico tira e molla.
Non mollare per Salvini significa accrescere il consenso, la sua determinazione è vista dalla maggior parte del suo elettorato come l’arma vincente. Perciò fa lo spavaldo. Ma sa anche che, e questa vicenda ne è il simbolo, fuori dalla regole e dalle norme europee che regolano il fenomeno migratorio, non si va da nessuna parte. Prima ancora che sulla determinazione a non far sbarcare 150 profughi, la battaglia va condotta, e possibilmente vinta, nel parlamento europeo. Rivedere i trattati è la sola arma realmente vincente in questo momento. Perché ogni giorno ci sarà un caso “Diciotti”. E se questo è il modo di affrontarlo stiamo freschi, passeremo il resto della nostra vita ad impedire sbarchi. Questo è chiaro anche ai legisti che masticano politica, e non solo populismo e razzismo.
Bisogna imporre all’Europa la risoluzione della “convenzione di Dublino” e pensare a qualcosa di più equo e che redistribuisca gli oneri e le responsabilità dell’accoglienza dei profughi a tutti gli stati europei.
E qui che si deve battagliare, non sullo sbarco o meno di 150 disperati… se la politica per fermare gli sbarchi si basa solo sul respingimento dei barconi, così facendo, prima o poi, l’alternativa sarà per forza quelle della cannonate, dopo aver dichiarato guerra a tutto il Mediterraneo e a tutta l’Europa. Fin qui ci arriva anche un bambino, speriamo ci arrivi anche Salvini.
In tutto questo come sempre, o meglio da due mesi a questa parte, meraviglia il silenzio dei 5Stelle. Se ci siete battete un colpo.