Palazzo dei Bruzi ci informa…
La Commissione Elettorale Comunale, presieduta dal Commissario Straordinario Prefetto Angelo Carbone, si è riunita questa mattina presso l’Ufficio Elettorale per la nomina degli scrutatori che saranno impegnati nel referendum popolare del 17 aprile 2016. I componenti effettivi della Commissione restano i consiglieri comunali Michelangelo Spataro, Antonio Ruffolo e Marco Ambrogio.
Gli scrutatori sono in totale 266, compresi nell’Albo degli scrutatori, e necessari a coprire le esigenze delle 82 Sezioni elettorali. Tra questi, 74 – di competenza del Presidente – sono stati sorteggiati. Per i restanti si è invece proceduto a nomina.
Si tratta di una grossa porcata. A tre mesi dalle elezioni, non accettare la proposta dilagante del sorteggio pubblico, significa una sola cosa: che i consiglieri Spataro, Ruffolo e Ambrogio si sono autonominate le persone che hanno fatto loro più comodo.
Glissiamo sui cognomi contenuti all’interno dell’elenco proprio perché le vere “vittime” di questa storia sono loro.
Anche quattro illustri deputati del PD avevano consigliato la strada del sorteggio ma è quasi incredibile che non abbiano imposto a Marco Ambrogio, consigliere comunale uscente del PD e componente della commissione, di rassegnare le dimissioni.
MAZZUCA (PSE): ALTRO CHE MORALITA’, IL PD GUARDI IN CASA PROPRIA
Alla luce di quanto accaduto con la nomina diretta e arbitraria degli scrutatori da parte del rappresentante del Partito democratico nella commissione elettorale, sarebbe il caso che i quattro deputati del Pd, prima di impartire lezioncine di moralità, guardassero in casa propria dove continua a regnare la mancanza di trasparenza e l’uso clientelare della pratica di nominare gli scrutatori.
Diversamente da quanto fatto dal Pd, il PSE ha invece rinunciato alla nomina della sua quota di scrutatori pur avendone diritto essendo parte della minoranza consiliare. Non l’abbiamo fatto perché eravamo, siamo e resteremo favorevoli al sorteggio degli scrutatori dalle liste dei disoccupati. Questa è la differenza reale ed sostanziale tra noi e chi, come il rappresentante del Pd, invece, vorrebbe imporre una morale che nei fatti dmostra di non avere.