Stamattina anche la Gazzetta del Sud conferma la notizia che abbiamo anticipato ieri, in perfetta solitudine, rispetto all’interdittiva antimafia nei confronti della società che gestisce l’albergo, il ristorante, il bar piscina e il centro benessere delle famigerate Terme Sibarite, ormai da anni sotto la zampa del pessimo e intrallazzatissimo assessore regionale Gianluca Gallo.
TERME SIBARITE, ROBERTINO E L’INTERDITTIVA ANTIMAFIA SEGRETISSIMA (https://www.iacchite.blog/terme-sibarite-robertino-e-linterdittiva-antimafia-segretissima/)
Ma ecco quanto scrive la Gazzetta del Sud all’indomani della nostra anticipazione di ieri.
Il colpo di scena. Un’interdittiva antimafia blocca contemporaneamente l’albergo, il ristorante, il bar piscina e il centro benessere delle Terme Sibarite. Il provvedimento emanato dalla Prefettura di Cosenza ha colpito l’As Service, società che fino a pochi giorni fa gestiva una parte dei servizi del complesso termale di proprietà della Regione Calabria che ne è socio unico.
La misura vergata dalla prefettura cosentina e firmata dal Prefetto Vittoria Ciaramella segue il lavoro della Dda di Catanzaro – guidata dal procuratore antimafia Nicola Gratteri – in merito all’operazione “Athena”.
Il blitz era scattato all’alba del 30 giugno a Cassano ed in altri centri della provincia di Cosenza, durante la quale è stato decapitato la cosca degli Abruzzese di Lauropoli. Le forze dell’ordine diedero esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 68 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle finalità mafiose, nonché in ordine a plurime estorsioni con particolare riguardo alle aziende operanti nel settore turistico e agricolo, favoreggiamento della latitanza e ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Nelle maglie di “Athena” finì anche Mario Olimpio Varca, ex presidente del Cassano Calcio, ma che all’epoca dei fatti era anche amministratore della As Service che gestisce alcuni servizi delle Terme Sibarite ottenuti dopo aver partecipato a regolare bando di gara emanato nel febbraio di quest’anno da Terme Sibarite Spa. Un avvenimento che non è sfuggito alla Prefettura di Cosenza che, sentito l’imprenditore come da protocollo, sottolineando come l’attività di prevenzione antimafia è tesa a verificare non il numero dei correi, la gravità dei fatti e l’entità della pena edittale per gli stessi prevista, compito gravante sul giudice penale, ma il grado di esposizione dell’impresa all’influenza mafiosa e quindi la probabilità di inquinamento dell’economia legale attraverso di essa, coglibile finanche da fatti e circostanze di rilevanza extra-penale, ha emanato il provvedimento di interdizione comunicandolo a enti e forze dell’ordine.
A quel punto l’iter è stato chiaro e ben definito: l’area Urbanistica del Comune di Cassano, appena ricevuta la nota della Prefettura di Cosenza, ha provveduto ad emanare ordinanza di revoca della Scia richiesta allo sportello Suap per l’inizio dell’attività per l’avvio della struttura ricettiva alberghiera, ristorante, bar piscina e centro benessere delle Terme.
Di riflesso, immediatamente, anche la società Terme Sibarite Spa, ha provveduto, dal 4 settembre, a inviare alla As Service Srl la dichiarazione di invalidità e di risoluzione immediata per inadempimento contrattuale, sia in virtù dell’essere destinataria di interdittiva antimafia emanata dalla Prefettura che per l’ordinanza emessa dal Comune di Cassano.