Cassano: parliamo a coppe e ci rispondono a denari!
Sbagliare è umano. Tuttavia, sembra che questo modo di dire a Cassano proprio non si addica a qualcuno. O forse questo qualcuno pensa che non sappiano ne leggere e ne scrivere.
Perché “se parli a coppe e ti rispondono a denari”, allora qualche dubbio ti sorge.
Dunque: nell’articolo di ieri (https://www.iacchite.blog/cassano-concorso-al-comune-il-solito-pastrocchio/) abbiamo parlato di AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE, ossia il noto Decreto legislativo n.33 del 2013, noto almeno a chi mastica di concorsi ma anche di politica (è la famosa legge per cui su internet vengono pubblicati tutti i soldi che spendono gli Enti Pubblici, Comuni compresi).
Ed a proposito di Amministrazione Trasparente, abbiamo parlato di facile accessibilità e completezza delle informazioni, caratteristiche peculiari del decreto legislativo 33 del 2013.
Ora, capiamo le norme Covid, capiamo la necessità di stringere i tempi, capiamo tutto (o quasi tutto) ma che Giannetto Papasso e il suo “padrino” Gigino Tic Tac Incarnato, già indagato nelle più importanti inchieste di massomafia e noto anche come ‘u gummista (con tutto il rispetto per chi svolge questo mestiere), cerchino di confondere le idee con una delibera di giunta che modifica un regolamento comunale, quando noi abbiamo chiesto facile accessibilità e completezza delle informazioni sul sito ufficiale del Comune, ci sembra un po’ una scusa infantile…
Sappiamo tutti che un regolamento comunale non può e non deve superare una legge dello Stato, cosi come sappiamo tutti che le norme Covid non prevedono che gli atti pubblici non debbano essere pubblicati in amministrazione trasparente.
Allora di che stiamo parlando: se le notizie false e tendenziose diffuse a mezzo stampa e sui social erano quelle del nostro articolo di ieri, come mai gli uffici comunali, a strettissimo giro di posta, comandati da Gigino e Giannetto, hanno prima pubblicato sul sito internet del Comune quanto da noi richiesto, diffondendolo successivamente sui social?
È stato accontentato il bambino capriccioso (difficile dire se lo sia di più Gigino i Giannetto) oppure ci si è accorti dell’errore e, casualmente, nel rimediare si è voluto far ricadere la colpa sugli altri?
Ovviamente, la colpa è sempre di Facebook, della stampa aggressiva, dei facinorosi, degli invidiosi. Che poi ancora non abbiamo capito cosa dovremmo invidiare a Gigino, Giannetto e ai loro pessimi scagnozzi… Al massimo l’abilità nel cambiare le gomme… ma neanche quello ormai, visto che l’età passa anche per Gigino.
Fatto sta che nel pomeriggio del 12 maggio 2022, poche ore dopo il nostro articolo, nella sezione Amministrazione Trasparente del Sito ufficiale del Comune di Cassano Ionio, sono comparse due determine: quella relativa alla nomina della commissione e quella con l’elenco dei candidati: 116 per due posti di Istruttore Amministrativo.
Ci stupisce lo stupore degli uffici: in altri concorsi banditi dal Comune, tutti gli atti relativi al concorso sono sempre stati inseriti in un’unica cartella, sicuramente per consentire il facile accesso previsto dalla legge. Di questo concorso, bisogna andare a ricercare nell’archivio on line ogni atto. Sicuramente una svista, un errore di percorso, una dimenticanza.
Perché sbagliare è umano, non siamo mica macchine perfette.
Il problema è continuare a sbagliare sapendo di farlo: in tal caso non solo sei diabolico, ma a volte potresti anche diventare irregolare, suscitando la reazione di quegli osservatori che chiedono solo regolarità.
Per questo continueremo ad “osservare” l’albo pretorio del Comune: la legge ci consente di essere aggiornati e di porci delle domande e data la carenza di lavoro che caratterizza la nostra città, ci terremo aggiornati anche su questo concorso, sicuramente non per diffondere falsità e cattiverie, ma per assecondare un interesse legittimo dei cittadini: quello di essere informati. Checché ne dicano Gigino e Giannetto.
Perché non è per niente bello arrivare al Comune, trovare gente nuova seduta dietro le scrivanie e non potersi nemmeno chiedere come hanno fatto ad avere quel posto di lavoro. Non si chiama invidia, si chiama diritto. Checché ne dicano Gigino e Giannetto, che col diritto hanno sempre avuto qualche “problema”. Carta canta.