Per la seconda volta nell’arco di un mese la discarica “La Silva” sita nel comune di Cassano allo Jonio è stata oggetto di un pauroso incendio, ma se nel primo episodio il rogo è stato domato nell’arco di qualche ora, adesso la situazione è ben più grave della precedente in quanto le elevate temperature rilevate in questi giorni (ben oltre i 40°) hanno innescato un incendio di vaste proporzioni che si sta protraendo da oltre 24 ore e che purtroppo andrà avanti chissà per quanto tempo ancora.
A nostro modesto parere i mezzi utilizzati risultano essere praticamente inadeguati a fronteggiare una rapida soluzione alla improvvisa situazione di emergenza ove i vigili del fuoco, allertati tardivamente e già impegnati in questi giorni in altri focolai sparsi in tutta la nostra ahimè martoriata regione, con enorme fatica e dispendio di energie stanno tentando di avere ragione delle fiamme che si insinuano nelle profondità e nelle viscere della discarica.
La nube probabilmente tossica che sta investendo gran parte del nostro territorio per il momento si sta dirigendo verso Est interessando i comuni di Villapiana, Trebisacce e Francavilla Marittima, mentre la zona nord di Cassano risulta essere fortunatamente risparmiata dai fumi che si sprigionano dal materiale in combustione abbancato negli anni.
Ci chiediamo quali danni le sostanze nocive liberate nell’aria possano arrecare alla salute delle persone che vivono nei dintorni e che stanno ammorbando e contaminando l’atmosfera da qui e nei giorni a venire in una zona quale la Sibaritide nota per le sue bellezze paesaggistiche e naturali e già teatro di un’agricoltura fiorente ed all’avanguardia, fortemente competitiva nei mercati europei ma che purtroppo registra a tutt’oggi nella popolazione elevati casi di malattie neoplastiche in continuo aumento. Noi temiamo che con questo nuovo e terribile evento non potrebbero altro che tristemente incrementare.
Alla luce del recente e tremendo episodio che ha investito la discarica i cui effetti tuttora perdurano, si chiede ancora una volta alle autorità a ciò preposte, dopo gli innumerevoli appelli rimasti del tutto inascoltati negli anni passati, l’immediata chiusura della stessa e la sua bonifica suggerendo alle medesime, data la gran fatica dei pompieri, a cui va tutto il nostro encomio ed apprezzamento nella loro opera di spegnimento ed elevata esposizione a quei fumi nauseabondi e sperabilmente con nessuna conseguenza futura negativa per la loro salute, ad una istantanea e subitanea tombatura della Silva come avvenuto nel 1986 con Chernobyl dove una nube tossica innescata da un incidente nella centrale ucraina si è diradata nel resto dell’Europa portando distruzione e morte nell’allora Unione Sovietica ed un sensibile aumento di ogni patologia tumorale che ha colpito indistintamente ogni strato della popolazione residente delle zone limitrofe non tenendo in nessuna considerazione qualsiasi differenza etnica o geografica.
26/07/2023
Comitato Anti Discarica