Papasso e le sue manie di grandezza
di Pasquale Cersosimo
Da quando è sindaco ha speso milioni di euro per il turismo, dalle opere pubbliche fatte male alle promozioni del territorio farlocche, senza mai riuscire nell’intento di portare gente da queste parti, magari valorizzando semplicemente quello che si ha.
Cassano infatti non ha solo gli omicidi e lo spaccio di droga a renderla attraente ai media ed alla gente: Cassano ha una collina bellissima, dove puoi trovare i migliori prodotti genuini a Km0, Cassano ha le Grotte di Sant’Angelo, un meraviglioso complesso carsico con reperti del Paleolitico, Cassano ha le terme, note sin dall’antichità per le sue doti benefiche, Cassano ha la Diocesi, con le sue Chiese ed i suoi conventi, Cassano ha il centro storico, meraviglioso e ricco di ogni stile architettonico, Cassano ha tre frazioni, ognuna con una vocazione socio economica ben definita, Cassano ha una pianura, la Piana di Sibari, cuore dell’economia agricola calabrese, Cassano ha gli Scavi di Sibari, uno dei Parchi archeologici più importanti del mondo, Cassano ha il mare di Sibari, con i suoi villaggi ed insediamenti turistici.
Cassano inoltre ha tantissime tradizioni, molte delle quali affondano le loro radici nella notte dei tempi e quindi sono le vere testimonianze della cultura antica di queste popolazioni, che vengono svolte nel corso dell’anno: manifestazioni carnascialesche, ‘U curru u puarcu ossia la corrida del maiale, i riti quaresimali, manifestazioni popolari con cui si ripercorre e si espone in maniera quasi teatrale la vita e la passione di Cristo, la festa di primavera, che ogni anni si svolge nella valle dell’Eiano al Santuario della Madonna della Catena, la festa del raccolto, che qui si chiama Sagra dell’uva e Parciavutte, ossia la prova del vino novello, manifestazioni natalizie, fatte di fritture tipiche e Boni fisti, auguri sotto casa alle persone per bene del paese.
Insomma: partendo dalla collina fino a giungere al mare, passando per le tradizioni e gli eventi popolari, Cassano ha un patrimonio così grande che venderlo all’esterno per attrarre turisti diventa davvero un gioco da ragazzi.
Basta solo sedersi ad un tavolo e scriverli su un pezzo di carta, stabilendo i mesi ed il periodo in cui questi beni e queste iniziative dovrebbero essere organizzati, promossi e realizzati. Una specie di scaletta, un crono programma annuale o pluriannuale da seguire per non giungere impreparati alla data dell’evento e cercare così di dargli un’organizzazione capace di promuoverla e gestirla al meglio.
Questa cosa, che si chiama programmazione e gestione della macchina amministrativa, è tra le altre cose una metodologia obbligatoria sulla quale un’amministrazione comunale deve operare.
Un sindaco al suo insediamento infatti, deve esporre le linee generali di governo e il consiglio comunale le deve approvare. Chissà se l’hanno capito questo i nostri consiglieri comunali mentre alzavano la mano…
In realtà Papasso parla di turismo, parla di promozione del territorio, parla di marketing ed investe soldi a Marina di Sibari fatto sta che è sindaco da quasi dieci anni e tutte queste grandi operazioni non hanno prodotto gli effetti desiderati anzi, c’è sempre meno afflusso turistico, soprattutto nelle zone dell’entroterra ed i disagi ed il malcontento della gente aumentano di anno in anno.
Da qualche giorno i social ed i siti internet del Comune di Cassano sono invasi di foto di Papasso ed il suo staff alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Un appuntamento al quale il nostro Comune partecipa da anni e che è servito ad attrarre l’attenzione di non pochi tour operator.
I quali poi, ogni anno arrivano qui, trovano le bellezze del territorio ma non trovano un’organizzazione capace di renderle fruibili alle persone. Così la gente arriva, va al mare e la sera è costretta ad andarsi a mangiare il solito gelato alla piazzetta di Marina di Sibari.
Non trova degli eventi organizzati e difficilmente parteciperà alle manifestazioni tradizionali, ossia quelle che rendono unico e particolare il nostro territorio. Una pecca importante, che mostra la banalità delle manie di grandezza di Papasso.
Un sindaco che urla ai quattro venti che il suo paese è bello, che il suo paese è ricco, che il suo paese è onesto ma poi non riesce ad organizzarlo al punto tale che chi viene da fuori non trova nulla mentre chi ci abita ci vive male, visto e considerato che non c’è nulla da fare e quelle poche cose che si facevano, oramai non si fanno più.
Un esempio possono essere le tradizioni popolari, che un tempo aggregavano centinaia di persone ed oggi sono ridotte al lumicino, anche grazie al disinteressamento dell’amministrazione comunale. Una perdita importante, che sotto tanti punti di vista potrebbe anche voler dire perdita di comunità.
L’ultima in ordine di tempo, la querelle sorta tra il popolo e la Chiesa locale, a proposito della decisione di cambiare l’orario ed il nome alla Solenne Processione del Venerdì Santo, la manifestazione popolare più cara ai cassanesi.
Anche se Papasso alla Bit ed in altre situazioni ha cercato di vendere anche la Processione (non a caso, sulla locandina del Comune di Cassano Ionio, tra le altre cose una disciplina simboleggia le attrattività del territorio), non ha detto una sola parola in merito a questa decisione della chiesa locale, nonostante le numerose uscite pubbliche con il Vescovo Savino e l’istituzione, nella sua amministrazione, di un assessorato ai rapporti con la Chiesa.
Nella città della piana di Sibari infatti, non c’è un Assessorato all’Agricoltura ma c’è l’Assessorato ai rapporti con la Chiesa!
E forse proprio per non sciupare questi rapporti, Papasso ed i suoi non hanno detto una sola parola in merito, inghiottendo ed accettando questa decisione con servile obbedienza. Eppure gli stimoli a rendere la manifestazione un evento civile c’erano stati: lettere aperte, suggerimenti, progetti.
Il sindaco di tutti e la Chiesa che accoglie sono rimasti sordi di fronte al grido di dolore di un popolo intero. Nella città del marketing dove si spendono i milioni per attrarre turisti, le cose che davvero portavano gente vengono uccise.
Perché bisogna avere il coraggio di dire che non è solo un discorso di fede ma è anche un discorso politico: la processione del Venerdì Santo attraeva migliaia di persone che per due giorni venivano a Cassano e spendevano i loro soldi nelle attività commerciali locali. Non solo: migliaia di macchine fotografiche e telecamere riprendevano e rispedivano nel mondo intero i nostri paesaggi.
Uno dei compiti principali della politica doveva essere quello di tutelare, difendere ed organizzare questa manifestazione. In politica questo si chiama usare le ricchezze del territorio per fare turismo e stimolare l’economia. Se lo si vede come un discorso politico non è peccato. A parte che la religione non deve centrare nulla con la politica. Invece ha prevalso il bigottismo, le finte buone maniere, la cultura dei benpensanti.
Tutti bravi, tutti belli, tutti a baciare la mano a Monsignore perché a volte è meglio una pacca sulla spalla che una discussione forse anche aspra, in cui comunque cerchi di difendere e migliorare ciò che è tuo.
Ha prevalso l’illusione ed il solito fumo negli occhi: non a caso il percorso della processione, dismessi i manifesti elettorali, è stato già tappezzato da manifesti promozionali del territorio, altri soldi pubblici spesi per ricordare ai cassanesi che abbiamo il mare, le grotte e gli scavi di Sibari.
E mentre il popolo piange ed oggi e domani manifesterà in silenzio il proprio dolore dietro l’icona dell’Addolorata, che per molti rappresenta la mamma, qualcun altro gongola, pensando che la sua opera è la migliore in assoluto e che il grido di chi sta male è solo lo sfogo di qualcuno che vorrebbe essere al suo posto.