Castrolibero, chi è il prof di Matematica amico di famiglia della studentessa molestata

A Cosenza ormai è diventato l’ennesimo segreto di Pulcinella. Di lui si sa tutto, dal profilo fisico a quello psicologico, si sa che insegna Matematica e Fisica e che è certamente lui il docente denunciato da una studentessa del Liceo Scientifico Valentini-Majorana di Castrolibero per molestie sessuali. E non sarebbe soltanto lei a essere stata molestata. Si sa tutto tranne il nome. Ora, nessuno vuole dare in pasto all’opinione pubblica il nome e il cognome del professore ma il diritto di cronaca dice che la gente ha la facoltà di conoscere l’identità di una persona che comunque è stata denunciata. Affermando però, com’è altrettanto giusto che sia, che va considerato innocente fino all’ultimo grado di giudizio.

Il professore di Matematica e Fisica si chiama Angelo Bastone, compirà 60 anni nel prossimo mese di marzo, si è brillantemente laureato in Geotecnica, e ha una figlia. Il fatto che sia docente di Matematica e Fisica in un Liceo Scientifico significa che “gestisce” le materie certamente più importanti per centinaia e centinaia di studenti e il fatto che abbia ricoperto questo ruolo per molti anni rende veramente paradossale la situazione che si respira oggi nel Liceo occupato non solo dagli studenti ma anche dai grandi media e dai “giornaloni”. E avrà consigliato al “prof” di oscurare il suo profilo FB dal quale tuttavia in molti hanno fatto in tempo a prendere le fotografie più “rilevanti” che lo ritraggono in pose abbastanza plastiche e che mettono in risalto il fisico sostanzialmente aitante, la barbetta da “intellettuale”, l’abbigliamento “casual” e il sorriso ammaliante.

Il profilo del professore Angelo Bastone, in ogni caso (anche se non c’è più su FB) è stato tratteggiato dalla studentessa che l’ha denunciato in una intervista a Repubblica, della quale pubblichiamo alcuni stralci. Ecco chi è il professore Angelo Bastone secondo la studentessa che l’ha denunciato per molestie sessuali. 

“… Un uomo brillante, arguto, un insegnante capace e interessante. E, purtroppo, una persona vicina alla mia famiglia. Era stato compagno di università, a Cosenza, di mio padre e l’ho sempre vissuto come un adulto vicino. Quando l’ho ritrovato, in seconda superiore, ero contenta. I suoi commenti sfrontati, perché è stato subito sfrontato, nei primi tempi li ho considerati complimenti. Ero piccola e poco strutturata per capire il significato profondo di quelle parole. E l’ambiente, quel mondo scolastico maschilista, certo non mi aiutava”.

Vuole ricordare che cosa le diceva in classe il professore di Matematica, alla fermata del bus?    

“Se portavo i capelli con la coda alta, mi chiamava bella cavalla e diceva che aveva voglia di galoppare. Faceva continui commenti sul mio seno, il mio culo, la mia vita sessuale. O quella che lui immaginava con me. Ogni spunto della lezione era un’allusione pornografica. Dal secondo al quarto anno quel docente ha perpetrato una costante violenza nei confronti miei e delle mie compagne. Nessuna di noi, immerse com’eravamo nella cultura sessista di quella scuola, ha davvero pensato potessero essere violenze”.

Oltre alle parole sconce, ci sono stati anche contatti fisici?

“Sì, cercava spesso l’abbraccio, con la mano morta provava a toccare il seno. A me, ad altre”.

Ha mai parlato di tutto questo con i suoi genitori?

“Ero bloccato dal fatto che li conoscesse, e dal fatto che non riuscivo a distinguere tra porcherie e galanterie. E’ la cosa che mi fa più rabbia ancora oggi: una persona che conoscevo, una persona così intelligente”.

“… quelle violenze sessuali poi non erano finite, il professore non aveva mai smesso. Dovevo fare qualcosa e allora ho costruito una pagina Instagram, il Callout, in cui ho raccontato il mio pregresso. In poche ore sono arrivate le altre testimonianze”.

Lei si è scagliata contro la preside, e ora lo fanno anche le studentesse del quinto anno.

“La dirigente Iolanda Maletta, è un fatto, ha tenuto tutto a tacere per la buona immagine della scuola. In nome dell’istituto che per diciassette anni aveva fatto crescere, ha nascosto il pestaggio selvaggio di un ragazzino e tutte le denunce ricevute sulle molestie del professore di Matematica. A una studentessa di prima che andò nel suo ufficio con i genitori, la storia del ricatto sulla foto del seno, promise che avrebbe girato tutto alla Procura della Repubblica. Non l’ha fatto. Si limitò a sospendere il prof per un mese, poi a cambiargli plesso. Passò dal Valentini al Majorana, lo stesso edificio. Aveva offerto al professore di Matematica nuove prede e le vecchie continuavano a incontrarlo in corridoio”.