Gentile Ministro Bianchi,
finalmente si sono accesi potentemente i riflettori su una vicenda su cui da tempo si sentono mezze voci, chiacchiericci, parole di sottofondo. Bravissimi le ragazze ed i ragazzi del “Valentini-Majorana” che hanno rotto la cappa di silenzio, occupando l’Istituto ed entrando in Assemblea permanente.
Nelle ultime settimane profili sui social e addirittura una petizione lanciata su change.org che in pochissimo tempo ha raccolto quasi mille firme, hanno fatto emergere una realtà fatta di presunte molestie sessuali, attenzioni “morbose” e discriminazioni verso alcune ragazze, che ha guadagnato la ribalta dei media anche nazionali e che vedrebbe il suo episodio peggiore verificarsi alcuni anni fa.
Naturalmente non sono consentite né condanne senza accertamento delle cose né generalizzazioni di alcun tipo, ma neppure sottovalutazioni e nascondimenti di una possibile realtà denunciata pubblicamente (anche mettendoci la faccia) da diverse ragazze.
Infatti vien subito da chiedersi: ma la Dirigente ne era al corrente? E qui il mistero si infittisce. Perché diverse persone coinvolte affermano di sì e che l’unico provvedimento adottato sarebbe stato lo spostamento di classe del docente coinvolto e l’invito a “tacere per il buon nome della scuola” addirittura, dicono, minacciando ritorsioni ed oggi agitando ridicole denunce verso chi intende parlare.
La legittima e sacrosanta protesta contro “la superficialità e la leggerezza” con cui la Dirigente di quella scuola ha affrontato questa vicenda, se confermate, lascia sconcertati. Fa parte delle sue prerogative, anzi dei suoi doveri, quello di intervenire immediatamente, al solo manifestarsi di una semplice supposizione, persino di un mormorio. Oggi la Dirigente dice di non aver mai saputo nulla in passato delle vicende ma diverse testimonianze affermano il contrario: se fosse riscontrata una sua conoscenza di comportamenti illeciti nella scuola che ha il compito di diriger, si dovrebbe provvedere immediatamente alla sua rimozione.
Capiamo che “il buon nome della scuola” sia stato considerato prima di tutto, un valore assoluto, soprattutto se dal “buon nome della scuola” dipende la possibilità di essere confermati per altri due anni in servizio oltre l’età massima pensionabile. Possibilità che sembra oggi essere la massima aspirazione di molti Dirigenti scolastici e che non a caso alla dirigente dell’Istituto “Valentini-Majorana” è stata già concessa, anche se non conosciamo il criterio di questa decisione.
Ricerca costante del “buon nome” che ha caratterizzato tutto il suo percorso, fino alla pessima gestione di un terribile pestaggio per futili motivi ai danni di uno studente di quella scuola nel mese di ottobre e che lo ha portato addirittura ad una degenza ospedaliera. Anche lì, il tentativo di silenziare tutto, di far passare sotto traccia la pesantezza e la gravità di quanto avvenuto.
Ci rivolgiamo a Lei, signor Ministro, affinché sui fatti avvenuti al “Valentini-Majorana” e sul modo di affrontarli della Dirigente si effettui una visita ispettiva. Ma direttamente inviata da Roma e che risponda a Lei in prima persona. Ci consenta, la Sua richiesta di una semplice relazione alla DS non potrà mai far emergere la verità sui fatti e ci auguriamo non sia questa la volontà di Roma. Da anni denunciamo il comportamento dell’Amministrazione Scolastica della Calabria, in particolare nei confronti dei DS. Un coacervo di relazioni non trasparenti, a nostro avviso, caratterizza l’operato di Catanzaro in merito alle assegnazioni delle sedi e di incarichi ai DS della regione, spesso con il silenzio e la compiacenza delle gran parte delle Organizzazioni Sindacali calabresi. Una pratica certo assai diffusa nelle Amministrazioni Pubbliche, in particolare del Sud, ma che fa male. Ancora più male quando riguarda la Scuola, mondo che dovrebbe essere completamente estraneo a certe tristi e riprovevoli dinamiche.
Signor Ministro, intervenga bene e presto per ridare a queste ragazze e a questi ragazzi, alle loro famiglie ed a tutti noi, la fiducia che la Scuola merita e che ancor più in questa fase storica risulta indispensabile. Ne va della speranza che le nuove generazioni ripongono nelle nostre Istituzioni scolastiche tutte.
Pino Assalone – coordinatore regionale dell’Area Programmatica “Democrazia e Lavoro” – Sinistra CGIL