Castrolibero. Liceo “Valentini-Majorana”, la Sinistra Cgil tiene alta l’attenzione: “I ragazzi hanno più coraggio degli adulti”

Ciò che è stato seminato durante lo scorso inverno dagli studenti e dalle studentesse del Liceo “Valentini-Majorana”, con coraggiose e continue denunce pubbliche, tre settimane di occupazione della loro scuola, la grande manifestazione del 18 febbraio, non è andato perso.

All’epoca sin da subito la Sinistra Cgil, un gruppo di insegnanti seri e determinati, il Fronte della Gioventù Comunista si schierarono a fianco della protesta, senza se e senza ma. Seguirono tanti altri, spinti dal clamore mediatico e dalle evidenti ragioni della comunità studentesca, che non hanno consentito i consueti e vergognosi traccheggiamenti tanto praticati dalla dimensione politica e sindacale.

La terribile ipotesi che la preside Maletta restasse ancora a dirigere la scuola è stata scongiurata a luglio, ma ora il rischio maggiore è che si tenda a rimuovere quel che è accaduto e la straordinaria risposta che è stata prodotta.

Ieri se ne è parlato nel cortile della Camera del Lavoro, in una partecipata discussione organizzata dalla Sinistra Cgil dall’emblematico titolo “Un anno vissuto pericolosamente. Quel che è successo al Valentini-Majorana riguarda tutte e tutti”. Un pubblico numeroso ed attento, composto da tanti operatori della scuola e tanti giovani (rarità totale in una sede sindacale dove dei giovani si sono perse le tracce), ha partecipato attivamente all’iniziativa, dando vita ad un intenso dibattito durato con fitti capannelli anche dopo il termine dei lavori e fino a tarda serata.

Rompe il ghiaccio il combattivo Alessandro Lanzone, ex studente del “Valentini” e militante del Fronte della Gioventù Comunista. Una descrizione da “quadro” in erba degli accadimenti, ricca di capacità analitica e di passione, che ha ben illustrato come l’inevitabile e spontanea ribellione è diventata con i giorni strutturata, organizzata, feconda di partecipazione e crescita consapevole.

Molto importanti le ricostruzioni delle docenti Sabina Falcone e Irene Parise. Il primo intervento ha messo in risalto la profonda discrasia tra quello che dovrebbe essere la ragion stessa di una Scuola e la mancanza di trasparenza e di condivisione democratica che invece caratterizza la vita di molti Istituti scolastici. Assenza di trasparenza che contraddistingue pure tanta parte della Pubblica Amministrazione e costituisce un vulnus inaccettabile che occorre doverosamente affrontare. Il secondo ha sottolineato la mancanza di partecipazione dell’intera comunità alla vita scolastica, che anche laddove si vorrebbe esprimere riceve di fatto una serie di ostacoli da chi non ama la partecipazione. La quale però rimane un irrinunciabile diritto. L’intervento ha sottolineato come anche nelle scuole, come ovunque, rimane tanto da fare per l’affermazione della parità di genere. Entrambe hanno sottolineato come tutto quel che è successo però è stato rilevantissimo: il Collegio Docenti si sta riappropriando del suo ruolo ed ha iniziato a discutere liberamente, di questo il merito è stato dei ragazzi e delle ragazze, che hanno avuto più coraggio degli adulti.

Adele Sammarro, la madre del ragazzo che a ridosso della scuola è stato malmenato brutalmente ed ha dovuto subire una lunga degenza ospedaliera per recuperare appieno, ha svolto un intervento intenso, toccante, a tratti commovente. E’ stata trasmessa tutta l’angoscia di una madre che immagina sereno suo figlio a scuola e lo ritrova in condizioni pesantissime, mentre l’Istituzione scolastica cela, minimizza, si volta dall’altra parte, rimane indifferente.

Ha chiuso gli interventi programmati Pino Assalone, coordinatore di Democrazia e Lavoro – Sinistra Cgil. Un’appassionata orazione in difesa della Scuola pubblica, così come la vuole la nostra Costituzione nata dall’antifascismo e dalla Resistenza. Della sua funzione educativa e formativa, del suo ruolo insostituibile per la crescita della consapevolezza e delle capacità di analisi autonoma e critica da parte dei giovani. Del suo essere luogo di incontro, inclusione, socializzazione, riconoscimento di pari diritti nelle possibilità e negli esiti. Luogo di formazione delle coscienze democratiche e dunque di scambio dialettico costante. Di stimolo delle conoscenze e di apertura verso il nuovo ed il diverso. Una Scuola che è stata devastata negli oltre venti anni di pessimi indirizzi ministeriali (a qualsiasi parte politica appartenessero), di una governance spesso autoritaria da parte dei dirigenti scolastici e molto spesso priva di trasparenza da parte delle Amministrazioni scolastiche regionali e provinciali, di tagli degli investimenti e di una disattenzione inaccettabile da parte dei decisori politici. Ma una Scuola anche non difesa adeguatamente da chi la vive e vi lavora, preoccupato a volte esclusivamente dal proprio “particulare”, dalla ricerca del “quieto vivere”, dalla “libido serviendi” che caratterizza il suo operare. Ma spesso non difesa adeguatamente neppure dalle Organizzazioni Sindacali, il cui agire troppo spesso rischia di essere determinato da collusioni, timori reverenziali, correi silenzi e relegato ad un ruolo di offerta di servizi individuali agli utenti.

Se dibattiti così ricchi, coraggiosi e che danno fiducia vengono proposti ancor prima dell’inizio dell’anno scolastico, forse si inizia veramente con buoni auspici. E, sempre la Sinistra Cgil, annuncia il prossimo incontro sulla Scuola e sui diritti negati per martedì 13 settembre, proprio alla vigilia dell’inizio delle lezioni.