Castrovillari, il capo della polizia inaugura il nuovo Commissariato. “Chi delinque vestendo divisa delinque due volte”

Castrovillari – Il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha inaugurato i nuovi locali del Commissariato di Castrovillari. “La sicurezza, oramai – ha detto Gabrielli – è sempre più un concetto complesso che non può essere attribuito solo a un soggetto istituzionale o a più soggetti istituzionali. Non a caso, nel tempo, abbiamo cominciato a parlare di “sicurezza integrata” perché ovviamente dovevano concorrere non solo le autorità statuali ma anche le locali e poi abbiamo cominciato a parlare di “sicurezza partecipata”. Noi non chiediamo ai cittadini di essere eroi o di farsi giustizia da soli o di allestire modalità di controllo del territorio che prescindano dalle autorità statuali, locali o istituzionali. Nulla di tutto ciò. Noi chiediamo ai cittadini che stiano dalla nostra parte, che vedano dove è opportuno vedere, che denuncino dove è opportuno denunciare”. Alla cerimonia ha partecipato il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha espresso parole di apprezzamento per la polizia di Stato e tutte le forse dell’ordine. “E’ un dato di fatto, ormai – ha detto Gratteri – che in Calabria vengono inviati i migliori investigatori d’Italia”.

“Chi delinque vestendo divisa delinque due volte”

“Chi delinque vestendo una divisa, delinque due volte. Tradisce la fiducia dei cittadini e soprattutto tradisce la memoria di coloro che indossando quella divisa hanno sacrificato la loro vita in difesa dello Stato” ha aggiunto Franco Gabrielli, nel suo intervento.

“Problema quarantena non é sottovalutato”

“La preoccupazione di casi di covid tra i migranti che arrivano nel nostro Paese è al vertice delle preoccupazioni della mia ministra, che ovviamente non sta sottovalutando questa questione”, ha continuato Franco Gabrielli. “Anzi credo che in queste ore si stia definendo l’acquisizione di alcune navi proprio per garantire la quarantena, che è una condizione dalla quale non possiamo prescindere”. “Ci sono però – ha rimarcato ancora Gabrielli – dei dati confortanti. Per esempio tutte le persone che sono sbarcate a Lampedusa ad oggi sono risultate tutte negative. A volte si crea anche un meccanismo di veicolazione non corretta e di preoccupazione non giustificata. Vi posso assicurare che il tema della quarantena e le modalità con la quale la quarantena deve essere svolta in tema di sicurezza è una preoccupazione, ed io lo riscontro tutti i giorni, della mia ministra. Credo che nelle prossime ore ci sarà un’ulteriore implementazione di navi che consentiranno di fare la quarantena in una condizione ancora più tutelata. Nelle prossime ore, su questo tema, ci saranno delle risposte puntuali”.

“Non vogliamo cittadini eroi, ma stiano dalla nostra parte”

La sicurezza, oramai, è sempre più un concetto complesso che non può essere attribuito solo a un soggetto istituzionale o a più soggetti istituzionali. Non a caso, nel tempo, abbiamo cominciato a parlare di “sicurezza integrata” perché ovviamente dovevano concorrere non solo le autorità statuali ma anche le locali e poi abbiamo cominciato a parlare di “sicurezza partecipata”. Noi non chiediamo ai cittadini di essere eroi o di farsi giustizia da soli o di allestire modalità di controllo del territorio che prescindano dalle autorità statuali, locali o istituzionali. Nulla di tutto ciò. Noi chiediamo ai cittadini che siano dalla nostra parte, che vedano dove è opportuno vedere, che denuncino dove è opportuno denunciare”. Così, infine, Franco Gabrielli, parlando con i giornalisti a Castrovillari. “Il ruolo dei cittadini è fondamentale. Noi non vogliamo eroi – ha aggiunto il prefetto Gabrielli – ma vogliamo cittadini consapevoli perché riteniamo che la consapevolezza nel mondo dei rischi sia fondamentale. La consapevolezza è la precondizione della maturità di una comunità. Tanto più si è consapevoli dei rischi, tanto più si è consapevoli che certi comportamenti alimentano il malaffare e tanto più si concorre alla sicurezza della propria comunità. Questo è un percorso che in alcuni territorio costa di più perché ci sono territori più difficili, più complicati”.