Castrovillari, le accuse della Corte dei Conti e la “battaglia” del sindaco Lo Polito

dalla pagina FB di Mimmo Lo Polito, sindaco di Castrovillari

Pubblico una notizia di una rivista il cui contenuto è purtroppo vero. Ritiene la Corte dei Conti che nel periodo 2015/2017 con le scelte fatte avremmo ulteriormente compromesso la situazione ereditata nel 2012 “agevolando” il dissesto. Qualcosa però non è vero nell’articolo.
In primo luogo non c’è alcuna sentenza e quindi non verrà fatto alcun appello.
È stata fatta invece opposizione al decreto il cui giudizio si farà avanti la corte dei Conti di Catanzaro.
Il sottoscritto, che pure in più occasioni aveva manifestato l’intenzione di lasciare, terminerà il proprio mandato avendo una nuova battaglia da combattere.
Fiducia sempre nella giustizia perché sappiamo come abbiamo lavorato risparmiando anche sui centesimi; riducendoci indennità; senza dare alcun incarico di collaborazione esterna; gestendo direttamente tutti i servizi comunali; eliminando fitti passivi; non prendendo mai un centesimo di rimborso per missioni.
Credo che un consiglio comunale per informare la città sia doveroso

LA NOTIZIA DI ALTREPAGINE: LO POLITO “INCANDIDABILE”. GRAVI COLPE PER IL DISSESTO

CATANZARO – Una vera e propria bomba politica, amministrativa e giudiziaria su Castrovillari. E, soprattutto, sulle velleità di prossime future candidature (Consiglio regionale, Parlamento) dell’attuale sindaco, Domenico Lo Polito del Partito democratico (foto).

Che è riuscito a non far trapelare la notizia per ben due mesi e mezzo, oppure ad “imbavagliare” i giornalisti che quotidianamente seguono le vicende politiche, amministrative e giudiziarie dell’importante cittadina ai piedi del Pollino.

A metà dello scorso mese di luglio, infatti, la Sezione giurisdizionale regionale della Corte dei conti di Catanzaro, l’ha condannato, unitamente a un assessore della sua attuale giunta, Pasquale Pace, e a due ex assessori esponenti delle sue giunte precedenti, uno dei quali siede nel Consiglio comunale in carica come capogruppo del Pd, Giuseppe Russo, e ad Aldo Visciglia che fu esponente d’una lista civica.

Il dissesto finanziario del Comune dichiarato poco più di 5 anni fa

I quattro attuali ed ex amministratori castrovillaresi sono stati ritenuti responsabili, «per colpa grave», del dissesto finanziario dichiarato dal Consiglio comunale il 24 giugno del 2019.

Il processo della magistratura contabile era stato promosso dalla Procura regionale della Corte dei conti, non solo nei confronti dei quattro condannati, ma anche dell’ex vicesindaca ed attuale consigliera Pd Francesca Dorato, e dell’ex assessora Maria Silella, le quali sono state scagionate dalle responsabilità che venivano loro addebitate dalla Procura.

Le sanzioni pecuniarie per il ritenuto danno al Comune

Ai quattro condannati sono state inflitte sanzioni pecuniarie da corrispondere in favore del Comune di Castrovillari che sarebbe stato da loro danneggiato.

Se la sentenza passerà in giudicato, il sindaco Lo Polito dovrà pagare quasi 28 mila euroPace, Visciglia e Russo poco più di 3 mila ciascuno, oltre alle spese di giudizio poiché promotori d’un ricorso alla Corte dei Conti stessa.

La sentenza emessa a luglio, i motivi depositati ad agosto

La sentenza è dello scorso 18 luglio e le sue motivazioni – contenute in una cinquantina di pagine – sono state depositate il successivo 15 agosto.

Le sanzioni interdittive e di status

Al netto delle sanzioni pecuniarie inflitte, la statuizione più severa nei confronti dei condannati è il suo «effetto dichiarativo, automatico e conseguenziale, della sussistenza dei presupposti per l’applicazione delle sanzioni interdittive o di status» che dovrebbero essere irrogate dall’autorità amministrativa competente, vale a dire il prefetto.

I condannati, infatti, non potrebbero ricoprire, per un periodo di 10 anni, incarichi d’assessore comunale a Castrovillari, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati.

Per effetto della sentenza, infatti, il sindaco Lo Polito non sarebbe candidabile, per un periodo di 10 anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo.

Agli effetti della stessa sentenza, i condannati non potrebbero altresì ricoprire per un periodo di tempo di 10 anni le cariche d’assessore comunale, provinciale o regionale né alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici.

Attraverso i loro legali, Lo Polito, Pace, Visciglia e Russo certamente proporranno ricorso per opposizione.