Catanzaro 2022. I professori “prestati” alla massomafia: Fiorita con i clan cutresi, Donato con quelli vibonesi

Si va sempre più delineando lo scenario delle prossime elezioni comunali a Catanzaro. Come ormai era scontatissimo, dall’inizio di aprile ormai i coordinatori regionali di Lega e Forza Italia, Giacomo Francesco Saccomanno e Giuseppe Mangialavori, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, e il coordinatore cittadino azzurro, Marco Polimeni – una bella “cricca” di soggetti impresentabili, non c’è che dire – avevano ufficializzato il loro appoggio al professore Valerio Donato, il “pupo” diventato “puparo” per conto della massomafia catanzarese.

Stendiamo un velo pietoso sugli apprezzamenti che questa gentaglia, capeggiata dall’ormai leggendario Peppe ‘ndrina e il suo seguito mafioso dei clan della ‘ndrangheta vibonese elargisce al prestanome della massomafia e passiamo direttamente all’ultimo messaggio della nota di Lega e Forza Italia, che in pratica apriva le porte anche ai “fratelli” di Wanda Ferro: «La Lega e Forza Italia – concludono – si augurano che anche gli altri partiti del centrodestra condividano questa scelta e che al più presto, nel segno dell’unità e della condivisione, assicurino il loro supporto alla candidatura del professor Donato, la migliore possibile». Wanda Ferro e i suoi fratelli di ‘ndrangheta hanno tentennato fino all’ultimo ma alla fine sono stati costretti a presentare un candidato di bandiera, che altro non è che un “pupazzo” che al ballottaggio dirà uno scontatissimo sì al professore che si “sacrifica” per la mafia. Certo, “conservare” Fratelli d’Italia per il ballottaggio è la migliore scelta tattica, vista quella dell’avversario.

Infatti anche il Pd si sta organizzando e sono in molti a sostenere, ormai sempre più apertamente, che la parte di Forza Italia in faida con Peppe ‘ndrina e i clan vibonesi ovvero quella di Mimmo Tallini e dei suoi accoliti di Cutro sta per accordarsi – sottobanco – con il Pd e quindi con l’altro professore in lizza per le Comunali ovvero Nicola Fiorita. Anche in questo caso, il professore che insegna Diritto ecclesiastico non accoglierà la ‘ndrangheta cutrese di Tallini al primo turno ma al ballottaggio perché in prima battuta Tallini insieme a Parente e ad Abramo sosterranno l’avvocato “utile idiota” Antonello Talerico, storicamente amico del professore “ecclesiastico”. E infatti Fiorita attacca sì Abramo (ché ormai è diventato lo sport preferito di tutti i candidati…) ma si guarda bene dal dire cose compromettenti contro Tallini e persino contro Parente. A tutto il resto penseranno naturalmente i tristemente noti soggetti del Pd-P2 che hanno già movimentato la scena negli anni passati: su tutti Viscomi, direttamente dalla tonaca dell’ex vescovo Bertolone, e Alecci, che fa parte delle peggiori cricche massomafiose del Catanzarese.

Lo scenario che si prospetta è sempre più simile a quello di Cosenza: chiunque vinca è funzionale alla massomafia e fa parte del “sistema”. Tutto questo dovrebbe indurre il procuratore Nicola Gratteri a prendere seri provvedimenti, altrimenti la massomafia continuerà a fare il bello e il cattivo tempo. E lo stesso Gratteri passerà alla storia come il magistrato sotto la cui guida la massomafia ha portato a termine tutte (ma proprio tutte) le sue operazioni di potere elettorale.